Giorno: 26 Settembre 2012

"“Cambiamo l’ora di religione” Profumo fa infuriare i cattolici", di Corrado Zunino

«Volevo includere, non escludere». È stupito il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, per le reazioni a effetto ritardato alla sua frase «bisogna rivedere i programmi di religione». L’ha pronunciata sabato scorso a Torino, con il solito stile colloquiale, all’inaugurazione del nuovo campus universitario Luigi Einaudi, l’ha ripetuta ieri mattina all’apertura della biblioteca del Miur, e adesso ne è pentito. L’ex rettore, il tecnico, ancora una volta non ha compreso l’ampiezza della giacca che adesso porta. Profumo ha osservato come «nelle scuole ci sono studenti che vengono da culture, religioni e Paesi diversi. Credo che debba cambiare il modo di fare scuola, che debba essere più aperto. Ci vuole una revisione dei nostri programmi in questa direzione». E insieme alla religione, che il ministro preferirebbe sostituire con una più moderna scuola delle religioni o scuola dell’etica, Profumo ha immaginato la rottamazione della geografia classica: «La scuola è più aperta e multietnica e deve sapersi correlare al mondo di oggi». D’altro canto, in molte classi italiane «metà degli studenti è straniero». In tutto il Paese la media è …

"Il «concorsone» non è roba per giovani", di Luciana Cimino

I neo laureati dovranno aspettare ancora. Per lo meno di finire i Tfa (Tirocinio formativo attivo, l’abilitazione). Come anticipato nei giorni scorsi il concorso per l’insegnamento nella scuola pubblica è riservato a docenti già abilitati. L’antitesi giovani/vecchi che aveva scatenato il dibattito nei giorni scorsi sembra concludersi. Alle prove possono iscriversi i precari che stanno nelle graduatorie a esaurimento (e dunque che hanno frequentato le Siss o superato i concorsi del 90 o del 99) e i laureati con il vecchio ordinamento, quindi fino all’anno accademico 2003/2004. Ei giovani? Profumo aveva manifestato più volte la necessità di “svecchiare” il corpo docente e quella di dare una opportunità ai ragazzi appena laureati. Il turno per loro però non arriverà prima del prossimo anno. Il Miur ha intenzione infatti di indire un nuovo concorso per la prossima primavera, stavolta riservato solo a coloro che avranno concluso il primo ciclo del Tfa (le cui lezioni stanno cominciando in questi giorni). PAURA Ma tra gli ammessi cresce la paura che la prima selezione (che costerà all’Erario circa un milione …

"Il «concorsone» non è roba per giovani", di Luciana Cimino

I neo laureati dovranno aspettare ancora. Per lo meno di finire i Tfa (Tirocinio formativo attivo, l’abilitazione). Come anticipato nei giorni scorsi il concorso per l’insegnamento nella scuola pubblica è riservato a docenti già abilitati. L’antitesi giovani/vecchi che aveva scatenato il dibattito nei giorni scorsi sembra concludersi. Alle prove possono iscriversi i precari che stanno nelle graduatorie a esaurimento (e dunque che hanno frequentato le Siss o superato i concorsi del 90 o del 99) e i laureati con il vecchio ordinamento, quindi fino all’anno accademico 2003/2004. Ei giovani? Profumo aveva manifestato più volte la necessità di “svecchiare” il corpo docente e quella di dare una opportunità ai ragazzi appena laureati. Il turno per loro però non arriverà prima del prossimo anno. Il Miur ha intenzione infatti di indire un nuovo concorso per la prossima primavera, stavolta riservato solo a coloro che avranno concluso il primo ciclo del Tfa (le cui lezioni stanno cominciando in questi giorni). PAURA Ma tra gli ammessi cresce la paura che la prima selezione (che costerà all’Erario circa un milione …

Ghizzoni: su Cinecittà responsabilità economiche e sociali

Chi si fa carico di mettere in atto un piano industriale per Cinecittà ha una responsabilità sociale, oltre che economica: ogni azione deve essere finalizzata a tenere vivo un sito che rappresenta un bene comune per la cultura nazionale e internazionale. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera, al termine dell’audizione del Presidente di Cinecittà – È necessario proiettare la storia di Cinecittà sul futuro della produzione culturale e cinematografica e per farlo devono concorrere tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati. La Commissione – spiega Ghizzoni – continuerà nel suo compito e, dopo aver ascoltato con attenzione il Presidente Abete e i lavoratori, chiamerà in audizione anche i rappresentanti del Ministero del Tesoro e dei beni Culturali, detentori dei terreni e del 20% di Cinecittà Studios, solo così potrà esprimersi con un atto formale per giungere alla conclusione di una vicenda che si sta protraendo da troppo tempo e che – conclude la presidente Ghizzoni – deve risolversi con la valorizzazione di quello che è, a tutti gli effetti, un …

"La sensazione di una nuova frana che alimenta l’antipolitica" di Marcello Sorgi

Nel giorno in cui l’Onu approva una risoluzione a favore della lotta alla corruzione, Napolitano interviene contro «malversazioni e fenomeni di corruzione inimmaginabili e vergognose»: il riferimento allo scandalo della regione Lazio che ha portato lunedì sera la Polverini alle dimissioni è evidente, e il Capo dello Stato spera di scuotere i partiti dallo stallo che ha finora impedito di affrontare seriamente il problema dei finanziamenti pubblici a partiti e gruppi consiliari. Ma al di là di promesse e impegni generici (da Berlusconi a Bersani, ieri in tanti sono intervenuti per cercare di parare le conseguenze di quel che è accaduto), ancora niente di concreto si muove. In realtà cresce il timore che dalle inchieste aperte in varie regioni possano uscire storie simili a quelle del Lazio, e non a caso il leader del Pd ha proposto ieri di imporre per legge trasparenza e certificazione dei bilanci regionali. Dalla Lombardia all’Emilia, a Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, emergono situazioni a rischio. Mentre Berlusconi e Alfano prendevano tempo, convocando i coordinatori locali del Pdl, ieri Daniela …

"La sensazione di una nuova frana che alimenta l’antipolitica" di Marcello Sorgi

Nel giorno in cui l’Onu approva una risoluzione a favore della lotta alla corruzione, Napolitano interviene contro «malversazioni e fenomeni di corruzione inimmaginabili e vergognose»: il riferimento allo scandalo della regione Lazio che ha portato lunedì sera la Polverini alle dimissioni è evidente, e il Capo dello Stato spera di scuotere i partiti dallo stallo che ha finora impedito di affrontare seriamente il problema dei finanziamenti pubblici a partiti e gruppi consiliari. Ma al di là di promesse e impegni generici (da Berlusconi a Bersani, ieri in tanti sono intervenuti per cercare di parare le conseguenze di quel che è accaduto), ancora niente di concreto si muove. In realtà cresce il timore che dalle inchieste aperte in varie regioni possano uscire storie simili a quelle del Lazio, e non a caso il leader del Pd ha proposto ieri di imporre per legge trasparenza e certificazione dei bilanci regionali. Dalla Lombardia all’Emilia, a Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, emergono situazioni a rischio. Mentre Berlusconi e Alfano prendevano tempo, convocando i coordinatori locali del Pdl, ieri Daniela …

Bersani: "Degenerazioni e sprechi ripensiamo il federalismo", di Barbara Jerkov

Il federalismo e quella riforma del titolo V della Costituzione voluta dal centrosinistra «per inseguire il secessionismo della Lega» contenevano errori seri. Bisogna ripensare il regionalismo, mettendo fine al moltiplicarsi di centri di spesa incontrollati dei quali gli abusi scoperchiati dal caso Lazio solo sono la punta di un iceberg. Pier Luigi Bersani, all’indomani delle dimissioni di Renata Polverini, rilancia sul piano delle riforme. E sulla responsabilità dei democrat del Lazio non si nasconde dietro a un dito. «Abbiamo sbagliato a non rovesciare il tavolo», chiarisce, ma avverte: «Noi di Fiorito non ne abbiamo, non permetterò il tentativo delle destre di metterci nel mucchio con il loro fango». «E’ finita una brutta storia e deve cominciare un cambiamento», premette Bersani. Lo dicono tutti, segretario. «Per l’amor di dio, vediamo chi fa i fatti». Tornando al caso Lazio? «Ha rivelato aspetti assolutamente indecorosi, sconvolgenti, che hanno colpito la gente per bene e chi fa politica con onestà e coscienza: si sono sentiti insultati, infangati da una vicenda drammatica e tristissima. Anche noi del Pd vogliamo trarne …