Mirandola (Mo) – Festa Pd – Tavola rotonda: ricostruiamo la nostra scuola
(centro anziani) – Via Mazzone2 con: Manuela Ghizzoni, Mariangela Bastico, Elena Malaguti, Lara Cavicchioli, Giorgio Siena.
(centro anziani) – Via Mazzone2 con: Manuela Ghizzoni, Mariangela Bastico, Elena Malaguti, Lara Cavicchioli, Giorgio Siena.
Sala Melvin Jones – Scuola Primaria “G. Mazzini” Viale Mazzini, 18 – Vignola Presiede: Omer Bonezzi – Dirigente Scolastico della Direzione Didattica di Vignola Saluti: Daria Denti – Sindaco di Vignola Francesca Basile – Assessore all’Istruzione del Comune di Vignola Francesco Lamandini – Assessore all’Istruzione dell’Unione Terre di Castelli Fabio Tribolati – Presidente Consiglio di Circolo Relazione: on. Manuela Ghizzoni – Presidente della Commissione Cultura ed Istruzione della Camera dei Deputati
Cassa integrazione in deroga per superare la fase di transizione e aiuti europei in funzione anticrisi per “sterilizzare” il mercato comunitario. La “proposta indecente” che l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne si accingerebbe a mettere sul tavolo del governo nell’incontro di sabato con il presidente del consiglio Mario Monti presenta più di un’incognita, sia in tema di copertura finanziaria sul possibile accesso a nuovi ammortizzatori sociali sia sul fronte della strategia comunitaria. Nel primo caso, con la cassa integrazione ordinaria e straordinaria agli sgoccioli e già “prenotata” per il prossimo ottobre in diversi siti produttivi, quel che Sergio l’amerikano si accinge a chiedere al governo con il ricatto occupazionale della chiusura di uno o più stabilimenti, è un sostegno nella fase di transizione. Una fase che rischia di prolungarsi ben oltre la fine di quest’anno visto che anche per il prossimo c’è chi vede nero per il mercato dell’auto. E non solo. I modi del top manager, stile uno «che non deve chiedere mai», non devono trarre in inganno visti i sussidi incassati negli Usa …
Cassa integrazione in deroga per superare la fase di transizione e aiuti europei in funzione anticrisi per “sterilizzare” il mercato comunitario. La “proposta indecente” che l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne si accingerebbe a mettere sul tavolo del governo nell’incontro di sabato con il presidente del consiglio Mario Monti presenta più di un’incognita, sia in tema di copertura finanziaria sul possibile accesso a nuovi ammortizzatori sociali sia sul fronte della strategia comunitaria. Nel primo caso, con la cassa integrazione ordinaria e straordinaria agli sgoccioli e già “prenotata” per il prossimo ottobre in diversi siti produttivi, quel che Sergio l’amerikano si accinge a chiedere al governo con il ricatto occupazionale della chiusura di uno o più stabilimenti, è un sostegno nella fase di transizione. Una fase che rischia di prolungarsi ben oltre la fine di quest’anno visto che anche per il prossimo c’è chi vede nero per il mercato dell’auto. E non solo. I modi del top manager, stile uno «che non deve chiedere mai», non devono trarre in inganno visti i sussidi incassati negli Usa …
Vi sono molti motivi per chiedere al Governo di non impugnare la sentenza della Corte di Strasburgo (Costa e Pavan c. Italia) che ha riconosciuto all’unanimità che il divieto di accesso alla diagnosi genetica preimpianto previsto dalla legge n. 40 per le coppie portatrici di gravi malattie genetiche viola l’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Dal punto di vista di principio, innanzitutto, la decisione europea ha affermato l’incoerenza di sistema del divieto, rispetto alla possibilità garantita dal nostro ordinamento di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza per quegli stessi motivi che fondano la richiesta di accesso alla diagnosi preimpianto. In secondo luogo la Corte ha dichiarato l’irragionevolezza della compromissione del diritto della coppia al rispetto della propria vita familiare. I motivi che fondano la richiesta di non rinviare il caso alla Grande Camera sono di ordine tecnico-giuridico e prescindono dalla considerazione, pure non di poca consistenza, per la quale sembrerebbe veramente crudele che il Governo, con un suo atto, cerchi di impedire a quei ricorrenti di godere di un diritto riconosciuto e quindi da …
Vi sono molti motivi per chiedere al Governo di non impugnare la sentenza della Corte di Strasburgo (Costa e Pavan c. Italia) che ha riconosciuto all’unanimità che il divieto di accesso alla diagnosi genetica preimpianto previsto dalla legge n. 40 per le coppie portatrici di gravi malattie genetiche viola l’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Dal punto di vista di principio, innanzitutto, la decisione europea ha affermato l’incoerenza di sistema del divieto, rispetto alla possibilità garantita dal nostro ordinamento di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza per quegli stessi motivi che fondano la richiesta di accesso alla diagnosi preimpianto. In secondo luogo la Corte ha dichiarato l’irragionevolezza della compromissione del diritto della coppia al rispetto della propria vita familiare. I motivi che fondano la richiesta di non rinviare il caso alla Grande Camera sono di ordine tecnico-giuridico e prescindono dalla considerazione, pure non di poca consistenza, per la quale sembrerebbe veramente crudele che il Governo, con un suo atto, cerchi di impedire a quei ricorrenti di godere di un diritto riconosciuto e quindi da …
Il governo disponibile a valutare una ulteriore sospensione. Revisioni anche sulle richieste dell’Imu. Potrebbe aprirsi uno spiraglio sul possibile ulteriore rinvio del pagamento delle tasse per le zone terremotate al 30 giugno 2013. Ieri, in commissione Tesoro al Senato, il sottosegretario alle Finanze Vieri Ceriani ha lasciato intendere un’apertura. Ha assicurato «l’attenzione del Governo al tema di un’ulteriore proroga della sospensione dei termini tributari, che potrà essere affrontato già in sede di esame dei prossimi provvedimenti di bilancio, anche per quanto riguarda i profili attinenti alla copertura finanziaria». Il sottosegretario ha anche ricordato che a metà agosto l’Agenzia delle entrate, ha ricordato che le agevolazioni valgono per contribuenti con residenza, sede legale o operativa nei Comuni delle province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio, Mantova e Rovigo. Per chi rientra in queste categorie, «la sospensione in parola rimane confermata subordinatamente alla richiesta del contribuente che dichiari l’inagibilità dell’abitazione, dello studio professionale o dell’azienda, verificata dall’autorità comunale». L’Agenzia delle entrate ha anche affermato che la sospensione degli adempimenti fiscali non include «l’effettuazione ed il versamento delle ritenute …