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Cinecittà: Commissione Cultura, fermare iniziative della proprietà e fare chiarezza

“Fermare ogni azione e fare chiarezza sullo stato di Cinecittà. – lo chiede Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, a nome della Commissione che si è recata in missione a Cinecittà con una delegazione composta dalla stessa presidente Ghizzoni, da Emerenzio Barbieri (PdL), Gabriella Carlucci (UdC), Maria Coscia (Pd), Paola Goisis (LN), Pierfelice Zazzera (IdV). Siamo rammaricati che la vicepresidenza degli Studios non ci abbia permesso di visitare il sito poiché ne ha impedito l’ingresso insieme ai lavoratori. Prima che il presidente Abete proceda nello sviluppo del piano industriale è necessario che, durante la sua audizione della prossima settimana, venga chiarito il bilancio e lo stato economico e produttivo di Cinecittà Studios, che si indaghi sugli interessi degli investitori coinvolti e che venga esposta il progetto industriale per verificarne la rispondenza alla finalità d’uso originario del sito. Anche il Ministero sarà chiamato a fare la sua parte in merito ad una società di cui è proprietario per il 20%.

La Commissione – spiegano – ha presentato due risoluzioni per impegnare il governo a preservare le finalità artistiche e produttive e a farsi parte attiva per la convocazione di una tavolo di confronto che coinvolga i lavoratori, la proprietà, il Ministero e gli autori, che sono i primi fruitori degli Studios. Sino a quel momento chiediamo che vengano fermate tutte le iniziative della proprietà di dar corso al piano industriale.

La politica è sempre troppo distratta rispetto alle vicende della cultura, considerata, spesso solo divertimento e svago. La cinematografia, in particolare, oltre al valore artistico che esprime ad altissimo livello è anche un vero e proprio comparto produttivo, che se debitamente sostenuto potrebbe continuare a dare i suoi frutti: non si stanno difendendo singoli posti di lavoro – conclude Ghizzoni – ma un intero settore verso il quale si è dimostrato un colpevole disinteresse.”