Una buona notizia per i giovani scienziati arriva dall’Ue. Il Consiglio europeo della ricerca (Cer) ha selezionato i 536 studiosi alle prime armi che si divideranno i quasi 800 milioni di euro previsti per gli «Starting Grant 2012». Del gruppo fanno parte ricercatori di 41 nazionalità e 21 Paesi; 24 quelli di provenienza italiana. Si tratta del finanziamento più importante mai erogato dall’organizzazione paneuropea costituita nel 2007 per finanziare la ricerca d’avanguardia e promuovere l’eccellenza scientifica nel Vecchio continente. Le sovvenzioni di avviamento del Cer sono destinate a ricercatori a inizio carriera di qualunque nazionalità purché si siano già stabiliti in Europa oppure siano disposti a stabilirvisi.
Ogni finanziamento può raggiungere i 2 milioni di euro per un periodo massimo di 5 anni. Per sostenere una nuova generazione di studiosi di punta viene poi previsto che ogni vincitore del «Grant» possa comporre il proprio team attingendo al bacino di oltre 3.000 studenti di dottorato e post-dottorato. Come avviene per tutte le iniziative del Cer anche questa selezione parte dal basso: i singoli partecipanti hanno indicato area di interesse e proposta di ricerca; la scelta è stata effettuata attraverso una valutazione inter pares effettuata da 25 commissioni composte da scienziati di fama mondiale.
Per gli «Starting Grant 2012» sono giunte 4.741 domande, con un aumento del 16% rispetto all’anno scorso. In crescita anche le risorse a disposizione che sono salite dai 670 milioni del 2011 ai quasi 800 di quest’anno (+19,4%). Il 44% delle 536 proposte prescelte appartiene alle scienze fisiche e ingegneristiche, il 37% alle scienze della vita e il 19% alle scienze sociali e umane. I progetti premiati coprono un’ampia gamma di settori. Si va dagli impatti sociali della cooperazione transmediterranea nel settore delle energie rinnovabili, passando per le protesi uditive a laser fino alla tecnologia ottica di rilevazione a distanza per le opere di ingegneria civile.
Passando all’identikit dei vincitori emerge un’età media di circa 37 anni. Con una quota di donne pari al 24% del totale (che significa il 21% in più rispetto al 2011). Il Paese più gettonato è il Regno Unito con 131 progetti. Seguito da Germania (78) e Francia (73). Solo settima invece l’Italia che, con le sue 24 proposte, viene preceduta anche da Olanda (51), Svizzera (33) e Spagna (29). Ma se si passa ad analizzare la graduatoria per nazionalità dei beneficiari il quadro muta e il nostro Paese sale in quarta posizione con 42 studiosi dietro i 131 tedeschi, i 68 britannici e i 67 francesi. A conferma di come da noi il problema della fuga di cervelli sia tutt’altro che superato.
Nel commentare i dati la commissaria europea per la Ricerca, Máire Geoghegan-Quinn, ha dichiarato: «In un’economia della conoscenza globale abbiamo bisogno di nuove idee per competere. Per questo motivo investire nella ricerca di punta di livello mondiale e nella prossima generazione di scienziati rappresenta una delle grandi priorità dell’Europa. Dopo solo cinque anni – ha aggiunto – le sovvenzioni del Cer godono di fama mondiale e ci aiutano a trattenere e attrarre i migliori».
L’attività del Cer non si esaurisce con gli «Starting Grant». Nel futuro prossimo il suo ruolo, che si inserisce nel settimo programma quadro per la ricerca e l’innovazione, è destinato ad accrescersi. Così come la sua dotazione finanziaria visto che la Commissione europea ha recentemente proposto di incrementarne il bilancio dai 7,5 miliardi del periodo 2007-2013 a oltre 13 miliardi di euro nel nuovo programma quadro “Horizon 2020” (2014-2020).
Il Sole 24 Ore 11.09.12