Giorno: 10 Settembre 2012

"Dire addio alla carta, la sfida della scuola targata Profumo", di Flavia Amabile

Questa settimana la campanella scolastica suonerà per tutti – o quasi – gli otto milioni di studenti delle scuole italiane. I primi ad andare in classe sono stati i ragazzi altoatesini che hanno iniziato già il 5 settembre. Oggi sarà la volta dei ragazzi della Val d’Aosta, domani a quelli del Molise e mercoledì Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino, Umbria e Veneto. Giovedì toccherà a laziali e campani. Venerdì sarà il primo giorno di scuola in Sicilia, mentre gli ultimi ad entrare in classe saranno i ragazzi fra una settimana esatta gli studenti di Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Puglia. Sarà il primo anno messo a punto per intero dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, e l’accento sarà tutto sulla rivoluzione digitale che dovrà portare a bandire il più possibile ogni forma di carta dagli istituti scolastici. LIBRI Ogni famiglia spenderà 100 euro in più per i testi Si spenderanno cento euro in più rispetto allo scorso anno. È l’aumento medio previsto per i libri di testo per l’anno scolastico in …

Il Paese sempre più indeciso promuove il Professore ma non il governo tecnico", di Ilvo Diamanti

L’estate sta finendo. Ma l’incertezza politica no. Il sondaggio dell’Atlante Politico, condotto da Demos, negli scorsi giorni, per la Repubblica, riproduce questo clima d’opinione uggioso. Da cui emerge un solo solido riferimento. Mario Monti. Il presidente del Consiglio. Oltre metà dei cittadini (il 52%), infatti, valuta positivamente il governo. Una quota ancor più alta di elettori, il 55%, esprime fiducia personale nei suoi riguardi. Si tratta di un orientamento in evidente crescita, dopo un periodo di raffreddamento. Gli altri personaggi politici lo seguono a grande distanza. Soprattutto i leader di partito. Di maggioranza e di opposizione. Superati, non a caso, dai “tecnici” del governo Monti (Passera e Fornero). E da coloro che, come Montezemolo, non sono ancora “scesi in campo”, nonostante lo promettano – oppure lo “minaccino” – da anni. Unica eccezione (insieme alla Bonino): il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, di cui parleremo più avanti. La fiducia verso Monti non riflette soddisfazione verso le politiche del governo. Al contrario. Gran parte dei cittadini si dicono, infatti, contrari alle principali riforme avviate. Pensioni, IMU e …

Il Paese sempre più indeciso promuove il Professore ma non il governo tecnico", di Ilvo Diamanti

L’estate sta finendo. Ma l’incertezza politica no. Il sondaggio dell’Atlante Politico, condotto da Demos, negli scorsi giorni, per la Repubblica, riproduce questo clima d’opinione uggioso. Da cui emerge un solo solido riferimento. Mario Monti. Il presidente del Consiglio. Oltre metà dei cittadini (il 52%), infatti, valuta positivamente il governo. Una quota ancor più alta di elettori, il 55%, esprime fiducia personale nei suoi riguardi. Si tratta di un orientamento in evidente crescita, dopo un periodo di raffreddamento. Gli altri personaggi politici lo seguono a grande distanza. Soprattutto i leader di partito. Di maggioranza e di opposizione. Superati, non a caso, dai “tecnici” del governo Monti (Passera e Fornero). E da coloro che, come Montezemolo, non sono ancora “scesi in campo”, nonostante lo promettano – oppure lo “minaccino” – da anni. Unica eccezione (insieme alla Bonino): il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, di cui parleremo più avanti. La fiducia verso Monti non riflette soddisfazione verso le politiche del governo. Al contrario. Gran parte dei cittadini si dicono, infatti, contrari alle principali riforme avviate. Pensioni, IMU e …

"La buona politica contro i populismi", di Carlo Galli

Uno spettro si aggira per l’Europa: i populismi. Che sembrano tanto più motivati quanto più l’euro, grazie soprattutto a Draghi, supera faticosamente le sue debolezze, con strumenti non automatici, ma certi e illimitati. E tuttavia non gratuiti, ma anzi condizionati. Quelle condizioni, poste dalla Bce, non saranno più solo dolorosi tagli ai bilanci degli Stati, ma — lo ha spiegato ieri Scalfari — ci saranno, e saranno cogenti, in tutti i casi in cui si ricorra allo scudo anti-spread. Quindi o per auto-disciplina o per obbedienza alla troika, la linea per la ripresa, per lo sviluppo, dovrà passare attraverso politiche di riforma economica e sociale, e anche di mentalità. Politiche che hanno costi sociali oggi mal distribuiti, poiché gravano in gran parte sul lavoro dipendente. Tutto ciò ha in sé una necessità non metafisica ma contingente, storica. Nel senso che non ci sono forze, interessi, energie, orizzonti, in grado di opporsi credibilmente al disegno dell’euro, e anche nel senso che l’euro, politicamente rafforzato e divenuto moneta politica di un’entità politica (l’Europa federale), è la migliore …

"La buona politica contro i populismi", di Carlo Galli

Uno spettro si aggira per l’Europa: i populismi. Che sembrano tanto più motivati quanto più l’euro, grazie soprattutto a Draghi, supera faticosamente le sue debolezze, con strumenti non automatici, ma certi e illimitati. E tuttavia non gratuiti, ma anzi condizionati. Quelle condizioni, poste dalla Bce, non saranno più solo dolorosi tagli ai bilanci degli Stati, ma — lo ha spiegato ieri Scalfari — ci saranno, e saranno cogenti, in tutti i casi in cui si ricorra allo scudo anti-spread. Quindi o per auto-disciplina o per obbedienza alla troika, la linea per la ripresa, per lo sviluppo, dovrà passare attraverso politiche di riforma economica e sociale, e anche di mentalità. Politiche che hanno costi sociali oggi mal distribuiti, poiché gravano in gran parte sul lavoro dipendente. Tutto ciò ha in sé una necessità non metafisica ma contingente, storica. Nel senso che non ci sono forze, interessi, energie, orizzonti, in grado di opporsi credibilmente al disegno dell’euro, e anche nel senso che l’euro, politicamente rafforzato e divenuto moneta politica di un’entità politica (l’Europa federale), è la migliore …

"Il paternalismo di Stato", di Luigi Manconi

L’ipotesi di una tassa sulle bibite gassate ha suscitato scandalo e ilarità. E, soprattutto, una discussione lievemente demenziale, e talvolta sgangherata, a proposito della «libertà dei moderni» nei confronti di quel Leviatano che è il potere dello Stato. La questione è dannatamente seria e rappresenta addirittura uno dei nodi cruciali per il buono ed equo funzionamento dei sistemi democratici. In altre parole: qual è il limite di intervento dello Stato, delle sue istituzioni, delle sue leggi e dei suoi apparati nella vita privata dei cittadini? Fin dove può giungere quell’intervento? Quanto può condizionare le scelte relative alla sfera più riservata e intima delle nostre esistenze personali? I dilemmi sono questi. E sono dilemmi enormi perché, in un sistema democratico può porsi, per lo Stato, l’esigenza di tutelare due diritti e due interessi, entrambi legittimi e meritevoli di protezione e, tuttavia, suscettibili di entrare in conflitto. Dunque, al di là degli argomenti spesso non così appropriati cui si è fatto ricorso, anche l’appassionante rissa intorno alla «tassa sul rutto» aveva una sua importanza. In gioco c’erano, …

"Il paternalismo di Stato", di Luigi Manconi

L’ipotesi di una tassa sulle bibite gassate ha suscitato scandalo e ilarità. E, soprattutto, una discussione lievemente demenziale, e talvolta sgangherata, a proposito della «libertà dei moderni» nei confronti di quel Leviatano che è il potere dello Stato. La questione è dannatamente seria e rappresenta addirittura uno dei nodi cruciali per il buono ed equo funzionamento dei sistemi democratici. In altre parole: qual è il limite di intervento dello Stato, delle sue istituzioni, delle sue leggi e dei suoi apparati nella vita privata dei cittadini? Fin dove può giungere quell’intervento? Quanto può condizionare le scelte relative alla sfera più riservata e intima delle nostre esistenze personali? I dilemmi sono questi. E sono dilemmi enormi perché, in un sistema democratico può porsi, per lo Stato, l’esigenza di tutelare due diritti e due interessi, entrambi legittimi e meritevoli di protezione e, tuttavia, suscettibili di entrare in conflitto. Dunque, al di là degli argomenti spesso non così appropriati cui si è fatto ricorso, anche l’appassionante rissa intorno alla «tassa sul rutto» aveva una sua importanza. In gioco c’erano, …