Giorno: 8 Settembre 2012

"La vera battaglia del rinnovamento si fa in Europa", di Alfredo Reichlin

Le decisioni prese ieri dalla BCE sotto la guida di Mario Draghi segnano forse un punto di svolta. I tremendi problemi della crisi italiana non sono affatto risolti. Possiamo però affrontarli con più fiducia e più realismo. Finalmente la lotta politica italiana può cominciare a spostarsi in avanti, a quel livello europeo dove si decide intorno a cose come l’identità e la sopravvivenza della nazione, dove alla disgregazione dello Stato si può opporre una prospettiva di «europeizzazione», dove si può opporre alla situazione attuale in cui la politica è stata ridotta a sottosistema dell’economia, la possibilità di rimettere in gioco non solo le banche ma i soggetti sociali, le culture e i partiti europei. Dove la scelta tra destra e sinistra torna decisiva. Ecco perché sento, lo confesso, un senso di rigetto e di fastidio per questa ridicola disputa tra vecchi e giovani. Ridicola perché paradossale. Vedo anch’io molti vecchi che sopravvivono, ma il guaio è che non vedo molti giovani. Non dal punto di vista anagrafico, evidentemente, ma nel senso che vedo uno scarto …

Kabul, uccisa un’attrice la maledizione delle donne", di Renzo Guolo

Essere donna in Afghanistan è difficile. Essere una donna attrice ancora di più. L’assassinio a Kabul di una donna protagonista di una serie Tv e l’allucinante avventura capitata alle sue colleghe, la dice lunga sulla condizione femminile, e sui diritti umani, nel Paese dei Monti. Dopo essere state coinvolte nella violenta aggressione in cui ha perso la vita la giovane Benafsha, lasciata sanguinante davanti a una moschea, le sue compagne, le sorelle Azema e Tamana, sono state condotte in prigione e sottoposte al test di verginità. Il dubbio, o meglio, il pregiudizio, che ha mosso le autorità afgane riguardava la presunta “complicità” delle attrici con quanti le hanno aggredite. Ipotesi stigmatizzante che, in qualche modo, legittima le minacce di quanti ritenevano le tre colpevoli di “immodestia” per le loro esibizioni in tv. Un’accusa che nel tradizionalista mondo afgano, non solo di matrice taliban, equivale a quella di prostituzione. La modestia, infatti, prevede un atteggiamento pubblicamente contenuto che non deve dare adito a provocazioni, anche solo oggettive, nei confronti dei maschi. Si tratta di una categoria …

Kabul, uccisa un’attrice la maledizione delle donne", di Renzo Guolo

Essere donna in Afghanistan è difficile. Essere una donna attrice ancora di più. L’assassinio a Kabul di una donna protagonista di una serie Tv e l’allucinante avventura capitata alle sue colleghe, la dice lunga sulla condizione femminile, e sui diritti umani, nel Paese dei Monti. Dopo essere state coinvolte nella violenta aggressione in cui ha perso la vita la giovane Benafsha, lasciata sanguinante davanti a una moschea, le sue compagne, le sorelle Azema e Tamana, sono state condotte in prigione e sottoposte al test di verginità. Il dubbio, o meglio, il pregiudizio, che ha mosso le autorità afgane riguardava la presunta “complicità” delle attrici con quanti le hanno aggredite. Ipotesi stigmatizzante che, in qualche modo, legittima le minacce di quanti ritenevano le tre colpevoli di “immodestia” per le loro esibizioni in tv. Un’accusa che nel tradizionalista mondo afgano, non solo di matrice taliban, equivale a quella di prostituzione. La modestia, infatti, prevede un atteggiamento pubblicamente contenuto che non deve dare adito a provocazioni, anche solo oggettive, nei confronti dei maschi. Si tratta di una categoria …

"Quei bimbi in fuga dalla disperazione", di Domenico Quirico

So che cosa hanno provato, i naufraghi bambini di Lampedusa. E’ il momento in cui il motore si arresta e al gorgoglio dei pistoni rantolanti, della pompa che aspira l’acqua dalla stiva marcia si sostituisce l’immenso, fragoroso silenzio del mare. E poi: i frenetici tentativi, con un cacciavite con le mani con gli stracci con le preghiere, di far ripartire il motore esausto. Il pilota il cui volto si fa livido di paura, il fremito che comincia a circolare tra le file dei migranti, stipati sul ponte a file fitte e ordinate con il divieto di alzarsi di muoversi. E invece i primi che si alzano, e le grida delle donne (sul mio barcone non c’erano donne, era un altro tempo: come tutto è cambiato orribilmente, nel giro di un solo anno). Nessuno all’inizio ha capito: perché ci siamo fermati? Proprio ora, dove venti ore in mare, quando pensavamo di essere ormai vicino a Lampedusa? Ma già l’acqua comincia a salire, lenta, inesorabile: la puoi vedere, tu stesso, attraverso la piccola apertura della stiva. E’ …

"Quei bimbi in fuga dalla disperazione", di Domenico Quirico

So che cosa hanno provato, i naufraghi bambini di Lampedusa. E’ il momento in cui il motore si arresta e al gorgoglio dei pistoni rantolanti, della pompa che aspira l’acqua dalla stiva marcia si sostituisce l’immenso, fragoroso silenzio del mare. E poi: i frenetici tentativi, con un cacciavite con le mani con gli stracci con le preghiere, di far ripartire il motore esausto. Il pilota il cui volto si fa livido di paura, il fremito che comincia a circolare tra le file dei migranti, stipati sul ponte a file fitte e ordinate con il divieto di alzarsi di muoversi. E invece i primi che si alzano, e le grida delle donne (sul mio barcone non c’erano donne, era un altro tempo: come tutto è cambiato orribilmente, nel giro di un solo anno). Nessuno all’inizio ha capito: perché ci siamo fermati? Proprio ora, dove venti ore in mare, quando pensavamo di essere ormai vicino a Lampedusa? Ma già l’acqua comincia a salire, lenta, inesorabile: la puoi vedere, tu stesso, attraverso la piccola apertura della stiva. E’ …

"Quella fede incrinata", di Michele Serra

Farsi infilzare da un “fuori onda” (vecchio colpo basso di un vecchio medium come la tivù) è, per un grillino, il classico colmo: come per un astronauta avere un incidente di motorino. La forza (e/o la presunzione) delle Cinque Stelle, infatti, sta soprattutto nell’idea di appartenere a una cultura mediatico-politica superiore. Nella convinzione che il web consenta di bypassare qualunque altra forma di mediazione e di comunicazione. Per usare le parole di Beppe Grillo, con il web «le persone sono al centro di ogni processo, e le intermediazioni economiche e politiche sono soppresse». È (anche) per questo che Grillo non gradisce che i suoi compagni di avventura vadano in tivù: perché ritiene di avere trasferito in una dimensione molto più evoluta — appunto il web — ogni forma di relazione “economica e politica”. Il resto, come ripete spesso, è vecchio, è morto, è inutile ma soprattutto è inaffidabile. Perché, come spiega l’ideologo delle Cinque Stelle Gianroberto Casaleggio, «fino a qualche anno fa le relazioni tra persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso. La vita …

"Quella fede incrinata", di Michele Serra

Farsi infilzare da un “fuori onda” (vecchio colpo basso di un vecchio medium come la tivù) è, per un grillino, il classico colmo: come per un astronauta avere un incidente di motorino. La forza (e/o la presunzione) delle Cinque Stelle, infatti, sta soprattutto nell’idea di appartenere a una cultura mediatico-politica superiore. Nella convinzione che il web consenta di bypassare qualunque altra forma di mediazione e di comunicazione. Per usare le parole di Beppe Grillo, con il web «le persone sono al centro di ogni processo, e le intermediazioni economiche e politiche sono soppresse». È (anche) per questo che Grillo non gradisce che i suoi compagni di avventura vadano in tivù: perché ritiene di avere trasferito in una dimensione molto più evoluta — appunto il web — ogni forma di relazione “economica e politica”. Il resto, come ripete spesso, è vecchio, è morto, è inutile ma soprattutto è inaffidabile. Perché, come spiega l’ideologo delle Cinque Stelle Gianroberto Casaleggio, «fino a qualche anno fa le relazioni tra persone, oggetti ed eventi erano attribuite al caso. La vita …