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Fuorionda inguaia Grillo «Da noi la democrazia non esiste», di Claudia Fusani

Il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Giovanni Favia, del Movimento 5 Stelle, in un fuori onda trasmesso da “Piazza pulita” di La7, attacca il leader: «Da noi la democrazia non esiste, c’è il rischio che il movimento esploda». E sul guru del movimento Casaleggio: «Decide da solo, in rete non si può più parlare».
“E adesso vi dico la verità, altro che libertà e partito non leader. In M5S non c’è più libertà, Casaleggio prende per il culo tutti, da noi non c’è più libertà”. Stavolta la carriera politica di Giovanni Favia, 30 anni, grillino della prima ora, il primo eletto (2010) nel consiglio regionale dell’Emilia Romagna, sembra finita per sempre. Oppure no, oppure forse è la svolta che cerca.

Il giovane brillante grillino, già entrato più volte in rotta di collisione con Grillo per via della sua esuberanza che mal si concilia con il leaderismo del comico e l’organizzazione rigida del guru Casaleggio, ha fatto queste dichiarazioni ai microfoni di Piazza Pulita. E nel giro di pochi minuti la rete è impazzita. Non è azzardato dire che si tratta del fatto politico della giornata. Favia è stato in agosto al centro dello scandalo perchè ha pagato con i soldi della regione alcune interviste nei talk show sulle tv locali. La troupe di Piazza Pulita è andata ad intervistarlo di nuovo. Nella prima parte del servizio mandato in onda Favia racconta cose note e scontate, del tipo che “M5S è un movimento libero, che non ci sono interferenze”, insomma una vera associazione democratica. L’intervista finisce. I microfoni si spengono. Favia se ne accerta. Ma i microfoni restano aperti. E il consigliere regionale grillino aggiunge: “E adesso vi racconto la verità, altro che libertà, Casaleggio prende per il culo tutti, controlla tutto con i suoi infiltrati, nel Movimento vige il terrore…”.

Twitter è impazzito. Sull’hastag #Piazzapulita stanno cirolando i commenti più severi. Sarà difficile questa volta, anche per Grillo e Casaleggio, mettere a tacere la rete.

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