Giorno: 4 Settembre 2012

"Ciao maestro", di Mariapia Veladiano

Qui si deve proprio dire che tutto si tiene. E parlare di donne e scuola ci costringe a parlare del nostro mondo. Di qual è l’immagine sociale degli insegnanti. Di quanta importanza è attribuita alla scuola, alla cultura, alla formazione. Di quale prestigio è associato all’insegnamento. Di quanto c’entrano le pari opportunità e l’equità. E infine, dell’effetto che fa, sulla scuola e sugli studenti. E quindi sulla società. L’insegnamento è una professione di donne (88% del totale, è l’ultimo dato messo a disposizione dal ministero). Quasi esclusivamente di donne nelle scuole d’infanzia e del primo ciclo. Appena un po’ meno alle superiori. Il dato è vero per la totalità dei paesi europei, con l’eccezione della Turchia e in questo caso cercare le ragioni porterebbe lontano. Ma in Italia il divario fra docenti uomini e docenti donne è un abisso e dal momento che da noi la disoccupazione è in prevalenza donna — siamo il paese dell’Unione europea con la percentuale più bassa di occupazione femminile — ci si può certo fare qualche domanda. Che cosa …

"Dal banchiere ai vecchi comunisti le mille facce del popolo di Carlo Maria", di Michele Serra

Una moltitudine serena e silenziosa – come sono i milanesi nei momenti migliori – ha salutato Carlo Maria Martini in Duomo, dentro la grande cattedrale oscura. E sulla piazza luminosa che è al tempo stesso, da sempre, sagrato e luogo civico per eccellenza. La folla era così composta che si udivano piuttosto distintamente le singole voci umane e addirittura, nelle pause della liturgia, il battito dei passi attorno. È stato un funerale solenne e affollato, da quasi papa o quasi da papa, preceduto da un’interminabile omaggio al feretro, una fila durata tre giorni e tre notti che ha fatto dire «c’era tutta Milano», e fa riflettere sulla popolarità non scontata di un uomo poco mediatico e di un intellettuale molto munito, e negli ultimi anni appartato anche a causa del Parkinson, che aveva leso la parola proprio a chi della parola aveva fatto ragione di vita e di magistero. Essere stato arcivescovo per venti anni, fortemente radicato anche nella Milano non cattolica grazie all’impegno sociale, forse non basta a spiegare, al momento dell’addio, una presenza …

"Dal banchiere ai vecchi comunisti le mille facce del popolo di Carlo Maria", di Michele Serra

Una moltitudine serena e silenziosa – come sono i milanesi nei momenti migliori – ha salutato Carlo Maria Martini in Duomo, dentro la grande cattedrale oscura. E sulla piazza luminosa che è al tempo stesso, da sempre, sagrato e luogo civico per eccellenza. La folla era così composta che si udivano piuttosto distintamente le singole voci umane e addirittura, nelle pause della liturgia, il battito dei passi attorno. È stato un funerale solenne e affollato, da quasi papa o quasi da papa, preceduto da un’interminabile omaggio al feretro, una fila durata tre giorni e tre notti che ha fatto dire «c’era tutta Milano», e fa riflettere sulla popolarità non scontata di un uomo poco mediatico e di un intellettuale molto munito, e negli ultimi anni appartato anche a causa del Parkinson, che aveva leso la parola proprio a chi della parola aveva fatto ragione di vita e di magistero. Essere stato arcivescovo per venti anni, fortemente radicato anche nella Milano non cattolica grazie all’impegno sociale, forse non basta a spiegare, al momento dell’addio, una presenza …

"La bussola che manca ai test universitari", di Walter Passerini

Una lotteria, una roulette, un gratta e vinci. Da qualche tempo a questa parte, nei primi giorni di settembre, insieme alla vendemmia, si celebra il rito dei test universitari. Beati i primi, perché agli ultimi saranno riservati i posti di serie B, recita un mantra di moda. Ma è proprio così? All’eccitazione dei neo-maturi e delle loro famiglie si accompagnano gli anatemi di vecchi professori e scafati professionisti di successo, che tuonano contro le prove di accesso all’università. Scendono in campo primari e soloni che delegittimano i test e, accarezzando il proprio narcisismo, simulano le risposte, dichiarando che loro stessi, famosi luminari, ne uscirebbero sonoramente bocciati. Un’orgia di banalità, dentro la quale si nascondono i problemi dell’università, il valore del sapere e il futuro delle professioni e del lavoro dei giovani. Sicuramente a guadagnarci sono alcuni editori specializzati e i promotori di corsi di preparazione ai test, un business di decine di milioni di euro reso possibile da un mercato che copre, del tutto legittimamente, le falle del sistema universitario. Sono migliaia i corsi a …

"La bussola che manca ai test universitari", di Walter Passerini

Una lotteria, una roulette, un gratta e vinci. Da qualche tempo a questa parte, nei primi giorni di settembre, insieme alla vendemmia, si celebra il rito dei test universitari. Beati i primi, perché agli ultimi saranno riservati i posti di serie B, recita un mantra di moda. Ma è proprio così? All’eccitazione dei neo-maturi e delle loro famiglie si accompagnano gli anatemi di vecchi professori e scafati professionisti di successo, che tuonano contro le prove di accesso all’università. Scendono in campo primari e soloni che delegittimano i test e, accarezzando il proprio narcisismo, simulano le risposte, dichiarando che loro stessi, famosi luminari, ne uscirebbero sonoramente bocciati. Un’orgia di banalità, dentro la quale si nascondono i problemi dell’università, il valore del sapere e il futuro delle professioni e del lavoro dei giovani. Sicuramente a guadagnarci sono alcuni editori specializzati e i promotori di corsi di preparazione ai test, un business di decine di milioni di euro reso possibile da un mercato che copre, del tutto legittimamente, le falle del sistema universitario. Sono migliaia i corsi a …

"Operazione sabotaggio", di Giovanni Valentini

La proposta di nomina di Lorenza Lei è arrivata in mezzo ad altri avvicendamenti più o meno di routine. Ma la Sipra è la concessionaria di pubblicità dell’azienda, il suo polmone finanziario, raccoglie all’incirca metà dei suoi ricavi e dunque rappresenta uno dei due pilastri fondamentali, insieme al canone d’abbonamento, su cui si regge ancora il nostro malandato servizio pubblico radiotelevisivo. Degradata in pochi mesi da “signora di ferro” a “signora di latta”, alla guida della Rai Lorenza Lei ha deluso le aspettative interne ed esterne, dilapidando rapidamente un’apertura di credito che anche noi, su questo giornale, le avevamo accordato all’inizio dell’incarico in funzione dell’esperienza e della fedeltà aziendale. Sotto la sua direzione, è stata portata a termine l’operazione di “pulizia etnica” già avviata da Mauro Masi su mandato del governo di centrodestra, sottraendo alla Rai professionalità, ascolti e quindi risorse economiche. Alla fine i conti dell’azienda, chiusi formalmente con un piccolo attivo, nascondono in realtà un passivo di bilancio che sarà arduo risanare. C’è da aggiungere poi che, proprio durante il mandato della signora …

"Operazione sabotaggio", di Giovanni Valentini

La proposta di nomina di Lorenza Lei è arrivata in mezzo ad altri avvicendamenti più o meno di routine. Ma la Sipra è la concessionaria di pubblicità dell’azienda, il suo polmone finanziario, raccoglie all’incirca metà dei suoi ricavi e dunque rappresenta uno dei due pilastri fondamentali, insieme al canone d’abbonamento, su cui si regge ancora il nostro malandato servizio pubblico radiotelevisivo. Degradata in pochi mesi da “signora di ferro” a “signora di latta”, alla guida della Rai Lorenza Lei ha deluso le aspettative interne ed esterne, dilapidando rapidamente un’apertura di credito che anche noi, su questo giornale, le avevamo accordato all’inizio dell’incarico in funzione dell’esperienza e della fedeltà aziendale. Sotto la sua direzione, è stata portata a termine l’operazione di “pulizia etnica” già avviata da Mauro Masi su mandato del governo di centrodestra, sottraendo alla Rai professionalità, ascolti e quindi risorse economiche. Alla fine i conti dell’azienda, chiusi formalmente con un piccolo attivo, nascondono in realtà un passivo di bilancio che sarà arduo risanare. C’è da aggiungere poi che, proprio durante il mandato della signora …