Giorno: 2 Settembre 2012

"Otto euro per la formazione e aiuti dalle famiglie. Chi è l'insegnante del 2012", di V. San.

Non più giovanissimi, a volte demotivati, pieni di voglia di fare nonostante le difficoltà oggettive moltiplicate dalla crisi economica: sono gli insegnanti italiani, oltre 700 mila persone che ogni anno cercano di istruire i quasi 8 milioni di studenti delle 9.500 scuole statali di ogni ordine e grado. Non ci sono solo i 600 mila docenti di ruolo, che percepiscono regolarmente uno stipendio che va dai 1.300 a 2.000 euro in base all’anzianità, con ferie e tredicesima retribuite: ci sono anche 60mila insegnanti di sostegno e 50 mila precari, che in questi giorni aspettano con ansia di essere richiamati in servizio per cominciare a lavorare, ma senza ferie retribuite e con la malattia pagata solo al 50% se l’incarico non è annuale. La maggior parte è donna, il 79,4%. E moltissimi non sono più giovani: se l’età media degli insegnanti di ruolo è 49 anni (dati del ministero dell’Istruzione), nel 2007-2008 più della metà dei docenti italiani in servizio nella scuola secondaria era over 50, tra i più vecchi in Europa, mentre nella scuola primaria …

"La paura di tornare ai lavori più umili", di Gian Arturo Ferrari

Nei borghi agricoli della Laconia, derelitta punta sudorientale del Peloponneso di recente guadagnata alle colture intensive, si aggirano frotte di indiani Tamil, neri e nodosi come bastoni. Fanno parte, propriamente parlando, dei lavoratori della Grecia e, nonostante l’aria sperduta, sono gente energica e coraggiosa. Parlano almeno tre lingue (la loro o le loro, un po’ di greco e un più che discreto inglese) e senza tante storie hanno varcato oceani e migliaia di chilometri per venire a cogliere le arance e le olive, a fare tutti quei lavori pesanti ai quali i laconici, pur se attanagliati — si dice — dalla crisi, si negano tuttavia recisamente. Non è pigrizia quella dei laconici, non è infingardaggine, o, perlomeno, non solo. C’è la memoria, non troppo remota, di un tempo di abbrutimento e fatica inenarrabile; c’è la recente felicità di esserne usciti, di aver conquistato gli agognati simboli del riscatto, solette e piloni di cemento armato, servizi igienici in porcellana, adorati suv giapponesi; c’è il terrore che rimettere mano alle antiche fatiche significhi riprecipitare, per un atroce …

"La paura di tornare ai lavori più umili", di Gian Arturo Ferrari

Nei borghi agricoli della Laconia, derelitta punta sudorientale del Peloponneso di recente guadagnata alle colture intensive, si aggirano frotte di indiani Tamil, neri e nodosi come bastoni. Fanno parte, propriamente parlando, dei lavoratori della Grecia e, nonostante l’aria sperduta, sono gente energica e coraggiosa. Parlano almeno tre lingue (la loro o le loro, un po’ di greco e un più che discreto inglese) e senza tante storie hanno varcato oceani e migliaia di chilometri per venire a cogliere le arance e le olive, a fare tutti quei lavori pesanti ai quali i laconici, pur se attanagliati — si dice — dalla crisi, si negano tuttavia recisamente. Non è pigrizia quella dei laconici, non è infingardaggine, o, perlomeno, non solo. C’è la memoria, non troppo remota, di un tempo di abbrutimento e fatica inenarrabile; c’è la recente felicità di esserne usciti, di aver conquistato gli agognati simboli del riscatto, solette e piloni di cemento armato, servizi igienici in porcellana, adorati suv giapponesi; c’è il terrore che rimettere mano alle antiche fatiche significhi riprecipitare, per un atroce …

"Università, al via i test di ammissione. A Milano in 4.000 per 500 posti", di Valentina Santarpia

Quando c’è stato il test di ammissione a Medicina alla Cattolica, ad aprile, sull’Aurelia a Roma c’erano 22 km di coda per le auto che si dirigevano verso la sede dell’esame. La scorsa settimana, alle prove del Campus biomedico, i candidati erano così tanti che i quiz sono stat spostati alla Fiera di Roma perché l’ateneo non aveva abbastanza aule disponibili. E all’università di Palermo, in vista della sfida a suon di crocette di martedì prossimo, hanno già predisposto «speciali misure di sicurezza». Bastano questi tre esempi per avere un’idea della massa di studenti che anche quest’anno sta cercando disperatamente di indossare un camice bianco e intraprendere un corso di laurea in Medicina e chirurgia. Secondo le stime di Angelo Mastrillo, docente dell’università di Bologna e membro dell’Osservatorio conferenza nazionale dei corsi di laurea Facoltà di medicina e chirurgia, saranno 77 mila i diplomati che martedì 4 settembre sosterranno gli esami per cercare di accaparrarsi uno degli 11 mila posti disponibili (10.173 per Medicina e chirurgia e 931 per Odontoiatria) a cui vanno aggiunti i …

"Università, al via i test di ammissione. A Milano in 4.000 per 500 posti", di Valentina Santarpia

Quando c’è stato il test di ammissione a Medicina alla Cattolica, ad aprile, sull’Aurelia a Roma c’erano 22 km di coda per le auto che si dirigevano verso la sede dell’esame. La scorsa settimana, alle prove del Campus biomedico, i candidati erano così tanti che i quiz sono stat spostati alla Fiera di Roma perché l’ateneo non aveva abbastanza aule disponibili. E all’università di Palermo, in vista della sfida a suon di crocette di martedì prossimo, hanno già predisposto «speciali misure di sicurezza». Bastano questi tre esempi per avere un’idea della massa di studenti che anche quest’anno sta cercando disperatamente di indossare un camice bianco e intraprendere un corso di laurea in Medicina e chirurgia. Secondo le stime di Angelo Mastrillo, docente dell’università di Bologna e membro dell’Osservatorio conferenza nazionale dei corsi di laurea Facoltà di medicina e chirurgia, saranno 77 mila i diplomati che martedì 4 settembre sosterranno gli esami per cercare di accaparrarsi uno degli 11 mila posti disponibili (10.173 per Medicina e chirurgia e 931 per Odontoiatria) a cui vanno aggiunti i …

"Così l'industria sarda ha smarrito il suo orizzonte", di Giacomo Mameli

In tour elettorale per le regionali Silvio Berlusconi lascia Palazzo Chigi e piomba nel Sud dell’isola che ribolle di rabbia. Il polo metallurgico di Portovesme è in agonia, Iglesias non sa più che cosa sia il lavoro produttivo, Carbonia è in apnea. Buio pesto per Ila e Rockwall, Alcoa in stand by, l’Eurallumina passata ai russi della Rusal sta per chiudere i cancelli. Agli operai B. promette il “massimo impegno” perché “chiamo subito il mio amico Putin e la fabbrica incrementerà i volumi di produzione e avrete il lavoro”. I sardi credono alla patacca. Ricompensano B. dandogli un carrettata di voti. Ma da Mosca arriva un niet grande quanto gli Urali. Oggi, dopo quattro anni di governo di centrodestra sostenuto da sedicenti sardisti, la Sardegna è in coma. Ha perso 42 mila posti di lavoro, “18mila nella sola industria”, come rimarca il leader della Cgil Enzo Costa. Dal Golfo degli Angeli all’Asinara si assiste sgomenti alla necrosi del tessuto produttivo, quello che aveva fatto uscire la Sardegna dal Medioevo. E si mette una pietra tombale …

"Così l'industria sarda ha smarrito il suo orizzonte", di Giacomo Mameli

In tour elettorale per le regionali Silvio Berlusconi lascia Palazzo Chigi e piomba nel Sud dell’isola che ribolle di rabbia. Il polo metallurgico di Portovesme è in agonia, Iglesias non sa più che cosa sia il lavoro produttivo, Carbonia è in apnea. Buio pesto per Ila e Rockwall, Alcoa in stand by, l’Eurallumina passata ai russi della Rusal sta per chiudere i cancelli. Agli operai B. promette il “massimo impegno” perché “chiamo subito il mio amico Putin e la fabbrica incrementerà i volumi di produzione e avrete il lavoro”. I sardi credono alla patacca. Ricompensano B. dandogli un carrettata di voti. Ma da Mosca arriva un niet grande quanto gli Urali. Oggi, dopo quattro anni di governo di centrodestra sostenuto da sedicenti sardisti, la Sardegna è in coma. Ha perso 42 mila posti di lavoro, “18mila nella sola industria”, come rimarca il leader della Cgil Enzo Costa. Dal Golfo degli Angeli all’Asinara si assiste sgomenti alla necrosi del tessuto produttivo, quello che aveva fatto uscire la Sardegna dal Medioevo. E si mette una pietra tombale …