"Il partito unico dei populisti", di Michele Prospero
Un agguerrito partito unico dei populisti attacca con determinazione militare il Colle con l’obiettivo esplicito di condizionare l’evoluzione della crisi e indirizzarla verso esiti catastrofici. Tutte le forze che sono uscite malconce dal declino della seconda Repubblica sono ora coalizzate alla rinfusa. Tra loro si abbandonano a scambi di favore per aggrapparsi all’ancora rimasta per non perire: agevolare la deriva dell’ordinamento repubblicano per riemergere dalla melma soffocante. Gli orfani dispersi di tutti i populismi raccolgono munizioni irregolari da destinare ad un furioso assalto a Napolitano. Il Quirinale viene puntato non già perché debole e ricattabile ma perché forte e autorevole. I populisti unificati sanno bene che l’antipolitica per sopravvivere ha bisogno della fulminea rottura delle mediazioni costituzionali. Solo nel caos di un sistema rimasto senza più custodi, e in cui si sono spezzate le funzioni istituzionali e infrante le regole, può tornare a danzare il populismo. Per questo la crisi costituzionale è invocata come una occasione propizia per ottenere una amnistia etico-politica che cancelli le colpe che la storia ha nitidamente scolpito. Con il capo …