Mese: Agosto 2012

"L'identikit degli evasori d'Italia", di Marco Mobili

Non li chiameremo furbi così come ha chiesto il premier Mario Monti. Ma adottano sicuramente comportamenti “multiformi” e forse anche per questo difficili da far emergere. Sono gli evasori d’Italia su cui il Governo ha messo all’opera una task force composta, tra l’altro, da rappresentanti del ministero dell’Economia, agenzie fiscali e Guardia di Finanza. Il gruppo di lavoro ha realizzato una mappa (una «tassonomia» come la definisce il documento) delle possibili forme di evasione ed elusione che sarà il punto di partenza delle strategie dei prossimi mesi. Il catalogo comprende 19 tipologie: a ciascuna è stato assegnato un grado di complessità. Il livello più basso è rappresentato dagli evasori totali, vale a dire i contribuenti che non dichiarano e non versano nulla. Un grado più basso, però, non vuol dire affatto un’evasione meno pericolosa o più facile da estirpare. Lo dimostra anche la nuova frontiera dei giochi (scommesse in nero, apparecchi non in regola, siti Internet non autorizzati), in cui le tecniche per non pagare le imposte si intrecciano pericolosamente con altri fenomeni criminali come …

"Lo spread del sapere", di Marc Augè

La crisi attuale dovrebbe fornire l’occasione per riflettere in maniera schietta sulle cause, sulla portata e sulle conseguenze della crescente diseguaglianza nel mondo, mentre a sua volta, per riprendere l’espressione di Jean-François Lyotard, la “grande narrazione” liberale perde colpi. Oggi la stragrande maggioranza degli economisti è d’accordo nel riconoscere che, se il divario di reddito tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo globalmente si è un poco ridotto, è considerevolmente aumentato quello tra i più ricchi dei ricchi e i più poveri dei poveri, sia nei paesi ricchi sia in quelli poveri. Da ciò l’apparizione e l’incremento di una grande povertà nei paesi ricchi e di una miseria assoluta nei paesi poveri. Questo fenomeno, di cui siamo ogni giorno spettatori, implica diverse conseguenze. La prima è una minore disponibilità dei paesi ricchi ad aiutare i paesi poveri: l’incremento della povertà interna pone già loro abbastanza problemi. La seconda è un’instabilità sociale, testimoniata, in zone diverse e con modalità differenti, sia dalla crisi dei subprime, segno premonitore della tormenta attuale, sia dalle rivolte …

"La Costituente nel 2014", di Pier Luigi Bersani

È giunto il momento di chiederci se è la stessa idea dell’Europa unita ad essere poggiata su fragili fondamenta o se sono stati gli architetti che nei decenni si sono succeduti alla guida dei lavori di edificazione a non averla saputa realizzare compiutamente. Le forze politiche europee che hanno espresso alternativamente le classi dirigenti negli organismi comunitari portano una grande responsabilità rispetto alla crisi di legittimazione che il progetto d’integrazione soffre in questi anni. Le principali famiglie politiche, pur avendo infatti contribuito al disegno comune investendo di responsabilità europea personalità di grande carisma e capacità di visione, non hanno poi saputo, e in alcuni casi voluto, mantenere vivo e alimentare negli anni il legame tra i cittadini e l’idea di Europa. L’idea vera e originaria. Un’idea che è per noi fondata innanzitutto sui valori di pace, democrazia, giustizia e solidarietà. Un’idea che ispira un progetto mirato a fare della nostra regione l’area con il più alto tasso di svilup- po e conoscenza dell’intero pianeta. Un’idea nata dalle ceneri dei nazionalismi fascisti e nazisti, e la …

"Atti sediziosi", di Massimo Giannini

Il conflitto istituzionale che sta dilaniando la Bce non ha precedenti. Non era forse mai capitato che il rappresentante di una singola banca centrale sparasse contro il “quartier generale”. L’accusa che il rappresentante della Bundesbank Jens Weidmann rivolge al presidente dell’Eurotower Draghi ricorda quella che Guido Carli usò ironicamente contro se stesso negli anni ’70, chiedendosi se la Banca d’Italia dovesse cedere alle pressioni della politica, e creare base monetaria per sostenere la finanza pubblica: «atti sediziosi ». La Bundesbank è un’istituzione prestigiosa. Nella tormentata storia della democrazia tedesca ha sempre svolto un ruolo fondamentale, per la rigorosa custodia dell’ortodossia monetaria: la banca centrale ha solo un obiettivo, il controllo dei prezzi e della base monetaria. Ogni altro compito spetta ai governi. La Bundesbank è anche un’istituzione preziosa: nella tormentata storia della costruzione europea ha sempre svolto una funzione cruciale, a difesa dell’autonomia della politica monetaria dalla politica politicante. Spesso la sua acribia ha rasentato la miopia. È accaduto negli Anni Novanta, quando la «Buba» era diventata la bestia nera del Club Med che arrancava …

«L’Emilia sarà d’esempio per il Paese», di Elisabetta Tedeschi

Gli amministratori riuniti alla Festa del Pd con il governatore Vasco Errani: «Qui non facciamo la cresta sul terremoto, riapriremo le scuole e le fabbriche senza dare spazio alle imprese mafiose». Barbara Bernardelli, energica giovane signora, è reduce da un doppio terremoto. Come sindaco di Reggiolo, comune del reggiano a pochi chilometri dal mantovano, nel giro di una trentina di giorni si è trovata, così come i suoi 9400 amministrati, colpita prima dal crac della Cmr, la storica Cooperativa muratori di Reggiolo, cui 800 famiglie avevano fiduciosamente affidato i propri risparmi, poi dalle scosse del 20 e del 29 maggio che, in particolare la seconda, hanno danneggiato un centinaio di attività commerciali e messo fuori casa 800 persone. Adesso, racconta dal palco della Festa nazionale del Pd a Reggio Emilia, le cose sono migliorate: «Gli sfollati sono ridotti ad un’ottantina, ed è stato fatto un grande lavoro, grazie alla solidarietà, al volontariato e all’opera delle istituzioni. Ed anche per la vicenda Cmr, il movimento cooperativo sta cercando di venire incontro alle esigenze della nostra comunità». …

"Medici di base, ok alla riforma ma i dottori degli ospedali bocciano i limiti all’attività privata", di Michele Bocci

Avanti con gli ambulatori aperti 24 ore al giorno. I medici di famiglia apprezzano le misure del decretone sanità che li riguardano. «Per noi è la riforma più importante dal 1980 ad oggi», si spinge a dire Giacomo Milillo, il segretario della Fimmg, il sindacato di categoria con più iscritti. Sono decisamente meno soddisfatti i camici bianchi ospedalieri per le norme sull’intramoenia che andrà svolta in strutture comprate, affittate o convenzionate dalle aziende. Il cambiamento che inciderà di più sui cittadini, tra tutte le norme dell’atto che il ministro Renato Balduzzi porterà venerdì in Consiglio dei ministri, è quello sugli studi dei medici di famiglia. Si prevede la creazione di gruppi di professionisti – che potranno lavorare anche con pediatri, guardie mediche, specialisti e infermieri – che gestiranno insieme strutture aperte tutto il giorno, dove gli assistiti troveranno sempre una risposta a molti dei loro problemi di salute. Se non sarà il loro dottore a dargliela, ci penserà un altro medico del maxi ambulatorio. A qualsiasi. «Stimiamo che per mandare avanti questi studi ci vogliano …

"Cattedre, non escludere i giovani", di Fausto Raciti*

In tempi di strettezze economiche riuscire a istruire percorsi per l’assunzione stabile di nuovi docenti per la scuola pubblica è un risultato da accogliere positivamente. Certo, gli errori del passato si riflettono negativamente sulle soluzioni del presente. In tempi di strettezze economiche riuscire a istruire percorsi per l’assunzione stabile di nuovi docenti per la scuola pubblica è un risultato da accogliere positivamente. Certo, gli errori del passato si riflettono negativamente sulle soluzioni del presente. E oggi ne leggiamo i caratteri più torvi nella diatriba che ha aperto l’annuncio del concorso. Senza uno diminuzione pesante delle risorse all’istruzione pubblica avremmo potuto evitare questo dibattito annoso, magari avremmo potuto godere di qualche posto in più nel concorso, che presenta un numero troppo esiguo di cattedre disponibili. La Gelmini, che oggi esulta per il concorso, qualche anno fa parlava della docenza italiana come sinonimo di ammortizzatore sociale, come funzione decrescente della qualità del sistema di istruzione pubblica, un corpo da snellire insomma. Giusto per darci qualche promemoria e sgombrare il campo dalle ambiguità. Mentre passava strisciante nell’informazione pubblica …