"Teppisti, non contestatori", di Sergio D'Antoni
Ladri di diritti. Sabotatori. Nemici dei lavoratori Ilva. I responsabili del blitz che ieri ha tentato di rovinare la manifestazione unitaria possono essere chiamati in molti modi, ma non “contestatori”. Chi contesta, anche duramente, usa gli strumenti della dialettica e della democrazia. Sostiene tesi e propone alternative, rimettendole al voto e al giudizio dei più. Quando la protesta si riduce ad azione violenta e si rivolge contro quegli operai che si pretenderebbe persino di rappresentare, allora diventa puro teppismo. O, peggio, deliberata e destabilizzante strategia antisistema. Piena solidarietà, dunque, ai leader dei tre sindacati, che hanno coraggiosamente deciso di concludere i loro interventi, dando forza agli strumenti del confronto alla rappresentanza democratica. E, soprattutto, pieno sostegno alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno dato forma a una lotta puntuale, pacifica, composta, ma non per questo meno dura. La responsabilità di queste persone conferisce una forza formidabile ai loro argomenti. A cominciare dal fatto che l’Ilva non può e non deve assolutamente chiudere. Serrare quei cancelli metterebbe per strada oltre 20mila lavoratori, tra dipendenti e …