Mese: Agosto 2012

"L'Ilva: se chiude Taranto addio anche a Novi e Genova", di Guido Ruotolo

Con il fiato sospeso si aspetta domani, quando il Tribunale del Riesame leggerà il dispositivo della decisione. Sapremo domani se l’Ilva vivrà o se, come ha detto ieri il suo presidente Bruno Ferrante alla Commissione parlamentare bicamerale sui rifiuti, «chiuderà Taranto e con Taranto gli stabilimenti di Genova e Novi Ligure perché con lo spegnimento degli altoforni è un sistema che viene meno». È l’effetto domino dal primo giorno evocato e solo ieri esplicitato in una sede istituzionale. Ma il solo ricordarlo ha fatto gridare al «ricatto». Gaetano Pecorella, Pdl, presidente della Commissione sul ciclo dei rifiuti, non è tenero con Ferrante: «Non è accettabile il suo discorso. Ci ha detto che o gli lasciamo carta bianca oppure chiudono tutto. È stato deludente, ci aspettavamo un programma di rinnovamento profondo e invece nessuna discontinuità con il passato». Saranno scarcerati gli otto indagati, e i sei impianti dell’area a caldo verranno dissequestrati o comunque saranno cancellati i custodi giudiziari e gli impianti riaffidati ai tecnici e manager Ilva? Se a Taranto, la difesa degli indagati si …

"Nagel: io contro Ligresti", di Massimo Giannini

Una delle massime più famose di Enrico Cuccia vuole che «il peccato veniale di un banchiere è fuggire con la cassa, mentre quello mortale è parlare». Ebbene, stavolta Alberto Nagel, nato e cresciuto nel Tempio della Finanza di cui Cuccia è stato il Gran Sacerdote, commette il peccato mortale. L’amministratore delegato di Mediobanca parla, perché l’atto d’accusa della Consob e le inchieste della magistratura sullo scandalo Ligresti-Fonsai lo chiamano in causa pesantemente. E Nagel non vuole passare per quello che ha tramato in gran segreto per tenere in vita a suon di milioni un “dead man walking” come Don Salvatore. Non vuole fare la parte di quello che tenta di salvare a tutti i costi il capitalismo di relazione, nasconde la polvere sotto il tappeto del Salotto Buono e scarica il conto della “bonifica” sul Parco Buoi di Piazza Affari. «Lei ha ragione — mi dice dal suo fortino assediato di Piazzetta Cuccia — dalla scomparsa di Vincenzo Maranghi in poi, in Italia si è combattuta e si sta combattendo una guerra di potere. Ed …

"Un’altra strada è possibile", di Michele Prospero

È sempre più evidente che la crisi economica rimane fuori da ogni controllo anzitutto per una ragione politica. C’è un nervo scoperto nel progetto europeo, ed è la mancanza di un centro di decisione comune. Gli investitori e gli speculatori internazionali (il confine tra i due mondi è sempre più sfuggente) hanno ben individuato questa stranezza istituzionale e approfittano con cinica determinazione del palpabile vuoto di potere. Senza alcun scrupolo, gli acquirenti di titoli del debito sovrano giocano pericolosamente sul filo del rasoio. Osano spingersi fino a lambire l’impensabile per ogni attore razionale, cioè sino a coltivare la incredibile vocazione al peggio che spinge un creditore a favorire la morte cruenta del debitore strozzato per insolvenza. Sperare in un operoso rinsavimento degli speculatori, che li induca a preferire giochi meno rischiosi, è un atto sin troppo illusorio. La consapevolezza della possibile rovina comune che potrebbe colpire gli attori del gioco competitivo arriva, ma purtroppo sempre in ritardo. È inutile scommettere in un soprassalto di razionalità che si ripresenta in prossimità del baratro e convince gli …

"La difesa dell'acqua e la sentenza della Corte", di Stefano Rodotà

In un momento in cui si manifestano diversi “intenti” politici e si discute intensamente di legalità costituzionale, conviene tornare sulle indicazioni date dall’importantissima sentenza della Corte costituzionale su referendum e servizi pubblici. Ad essa dovrebbero rivolgere un’attenzione particolare i partiti, perché in quella decisione sono affrontate con chiarezza non usuale questioni che riguardano il complessivo funzionamento del sistema politico-istituzionale. Infatti, restaurando la legalità violata da norme che cercavano di cancellare i risultati dei referendum di un anno fa, la Corte ha pure dato indicazioni significative su temi oggi al centro della discussione: i rapporti tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta; tra governo, regioni e comuni; tra ordinamento europeo e ordinamento nazionale; tra mercato e “missione” degli enti pubblici. Tutto questo avviene grazie ad una ricostruzione della trama istituzionale che riconosce alla Costituzione il ruolo che le compete e che, di questi tempi, viene invece continuamente vilipeso dalle iniziative più varie e sgangherate, dalle proposte di assemblea costituente o di referendum di indirizzo fino agli aggiramenti dettati da un estremismo liberista che vuole liberarsi anche dei …

"Così lontani, così vicini", di Thomas Schmid

A giudicare dai discorsi di certi politici tedeschi sull’Italia, sulla politica italiana e sul presidente della Bce Mario Draghi – ma anche dalle caricature di Angela Merkel apparse su qualche giornale italiano, o dai commenti sentiti a volte a Montecitorio – si direbbe che tra i nostri due Paesi non corra buon sangue. Sembra persino che non abbiano nulla in comune, e che i loro rapporti siano intrisi di pregiudizi. Se così fosse, sarebbe un vero guaio per l’Unione Europea, dato che Italia e Germania sono tra gli Stati fondatori dell’Ue. suo tempo, il progetto dell’integrazione europea fu salutato quasi con entusiasmo dai popoli di entrambi i Paesi. È acqua passata? Siamo alle soglie di una nuova guerra fredda nel seno stesso dell’Europa? Sicuramente no. Per spiegarmi meglio vorrei fare un excursus personale. Per noi tedeschi l’Italia è sempre stata il luogo del desiderio e della nostalgia – la «Sehnsucht» – anche se non sono mancati gli stereotipi su un generico Sud, dove la gente non farebbe altro che godersi un sole perenne vivendo spensieratamente …

Hiroshima ricorda la bomba: «Mai più nucleare», da unita.it

Hiroshima ha ricordato la tragedia della bomba atomica sganciata dagli Usa il 6 agosto del 1945, rinnovando, l’appello a eliminare le armi nucleari. Napolitano: «Sia monito per i giovani». Decine di migliaia di persone hanno partecipato alla cerimonia di commemorazione del 67esimo anniversario della bomba atomica sganciata su Hiroshima, svoltasi nel Memoriale della Pace della città giapponese. Alle 8.15 ora locale una campana ha dato il via al minuto di silenzio in memoria delle 140mila vittime del primo bombardamento nucleare della storia, al quale seguì il 9 agosto quello di Nagasaki, sei giorni prima della capitolazione giapponese nella Seconda Guerra Mondiale. Numerose altre manifestazioni si sono svolte in tutto il Paese: 700 persone hanno partecipato ad una cerimonia nella quale si sono riuniti dei sopravvissuti di Hiroshima e dei residenti nei dintorni della centrale nucleare di Fukushima, gravemente danneggiata dal sisma e dal successivo tsunami del marzo del 2011. «Ci impegniamo a trasmettere al mondo le esperienze e i desideri dei nostri “hibakusha” (letteralmente “persone colpite dall’esplosione”) e fare tutto quanto in nostro potere per …