Mese: Agosto 2012

"La doppia linea d'ombra", di Massimo Giannini

LA “linea d’ombra” tedesca, come la chiamava Tommaso Padoa-Schioppa, torna a offuscare l’orizzonte d’Europa. È già successo, nella parabola a tratti tragica del Novecento. Succederà ancora, in quella pacifica del Terzo Millennio. L’identità fragile di una moneta rischia di alimentare un’alterità irriducibile tra i popoli. Quello che colpisce di più, nella nuova ondata revanchista partita dalla Germania, è la trasversalità del fronte politico schierato contro i vituperati Paesi del Club Med. Paesi che prosperano irresponsabili a spese delle finanze tedesche, contro la Bce dell’“italiano” Mario Draghi che gli regge il gioco, e alla fine contro l’euro che finisce per mettere in comune i vizi dei “latini” e le virtù dei “teutoni”. Il voto del prossimo anno non pesa solo a Roma. C’è un elettore anche a Berlino. Ma finora, almeno da quelle parti, non si era mai visto un fuoco incrociato che vede convergere i partiti della maggioranza, la Cdu e l’Fdp, e quelli dell’opposizione, la Spd, su una stessa linea non più solo rigorista, ma al dunque anche potenzialmente anti-europeista. Una linea populista e …

"Legge elettorale: ecco chi vuole il Porcellum", di Andrea Carugati

Aggrappati al Porcellum. O meglio: ostili a qualunque modifica dell’attuale legge elettorale. O ancora: favoriti dall’inerzia delle cose, speranzosi che l’intesa (ancora virtuale) su una nuova legge possa naufragare (cosa del tutto possibile). Uno schieramento trasversalissimo, composto da leader e partiti tra loro anche lontanissimi. Ma accomunati da questo non trascurabile elemento. 1) BEPPE GRILLO Il leader del Movimento 5 stelle da alcuni giorni tuona contro l’ennesima truffa dell’odiata «casta», la possibile intesa su un sistema proporzionale con sbarramento al 5% e premio al primo partito. Grillo ha definito la bozza «Napoletellum», con buona dose di sarcasmo verso l’inquilino del Colle che da tempo si batte per cambiare la legge elettorale. «Abolendo il premio di coalizione vogliono scongiurare che il M5S diventi maggioranza in caso di successo. Rimarrebbe solo la grande ammucchiata in nome della governabilità». La prima affermazione non pare suffragata dai fatti. Avendo infatti i grillini negato qualunque forma di alleanza con altri partiti, non avrebbero alcun vantaggio particolare dalla permanenza del Porcellum. Pur arrivando (ottimisticamente per loro) al 20% si classificherebbero ragionevolmente …

"Terremoto: in arrivo deroghe ai Prg per salvare l’agricoltura", di F.D.

Troppo costoso ricostruire gigantesche strutture coloniche, saranno più piccole I danni nel mondo rurale salgono a 3 miliardi ma arrivano gli anticipi della Pac. L’agricoltura resta un tasto dolente nel programma regionale. I danni del terremoto ammontano ad oltre 3 miliardi, la siccità sta facendo il resto e poi c’è il problema della ricostruzione con casolari giganti, costruiti per ospitare famiglie patriarcali e ora abitati da nuclei ristretti. Proprio su questo punto è in corso un’accesa discussione che passa anche attraverso le modifiche ai Prg comunali: saranno necessarie delle pesanti deroghe all’eventuale ricostruzione delle abitazioni rurali e dei fienili crollati. Se, invece, si deciderà di restare vincolati alle attuali cubature – ipotesi comunque in antitesi con quello che si sta studiando in Regione – allora ci si troverà con una campagna abbandonata, fatta di ruderi. «La dotazione del programma di Sviluppo Rurale a favore dell’Emilia-Romagna – ha spiegato l’assessore Muzzarelli, che ha relazionato l’assemblea dopo un lavoro di sintesi con i colleghi Tiberio Rabboni, vicario dell’agricoltura e Alfredo Peri, delegato alle infrastrutture – è stata …

"Terremoto: niente case sequestrate ma gli sfollati in affitto", di Francesco Dondi

Tendopoli chiuse entro l’autunno. Lo aveva già annunciato l’assessore Paola Gazzolo a Mirandola, ma solo a patto che fosse pronto in tempi rapidi il “Piano Casa”. E ieri è stata emanata un’ordinanza, firmata dal presidente Errani, che inizia a fare chiarezza sulle modalità di ospitalità degli sfollati. La tanto temuta requisizione sembra scongiurata, ma soltanto se tra disponibilità di alloggi sfitti e moduli temporanei sarà possibile soddisfare le richieste di tutti i nuclei familiari. Per prima cosa il Comune emanerà un bando per capire quanti effettivamente necessitano di una casa in affitto. Non potranno farne richiesta coloro che sceglieranno di richiedere il contributo di autonoma sistemazione. Avranno la priorità chi ha l’abitazione crollata o completamente inagibile e a seguire si terrà conto del numero dei componenti della famiglia, della presenza di disabili, di anziani e minorenni e di persone con patologie croniche gravi. Il sindaco, comunque, avrà un minimo di flessibilità nell’individuare le priorità e stilare una lista. La durata massima dell’affitto è di 18 mesi e andrà interrotto appena la propria abitazione tornerà agibile …

"Né studio né lavoro, la «costosa» esclusione dei giovani", di Sergio Rizzo

Si fa presto a dire «spread». Perché se fa male ogni volta che il differenziale fra i tassi di rendimento dei nostri Btp e dei bund tedeschi va in orbita, non va certamente meglio con altri confronti. Il più doloroso di tutti, quello che riguarda l’occupazione giovanile. In Germania gli under 30 che lavorano sono 8 milioni 135 mila; in Italia, appena 3 milioni 202 mila. Quasi cinque milioni di meno. Il tasso di occupazione, cioè il rapporto fra i giovani che lavorano e il totale delle persone in quella fascia d’età, è da noi risultato pari, nel primo trimestre dell’anno, al 33,2%, contro il 57,1% dei tedeschi. E’ un dato che forse meglio di qualunque altro spiega l’abisso che separa i nostri due Paesi. Il primo, la Germania, dove i giovani inattivi sono il 36,7%, e il secondo, l’Italia, nel quale sono addirittura il 57,6%: 21 punti in più. Si potrà pensare che un tasso di inattività così elevato sia collegato a una maggiore propensione all’istruzione. Purtroppo però, spiega una recente e ancora inedita …

“Siamo uguali a voi uomini” le tunisine si ribellano alle leggi degli islamisti, di Giampaolo Cadalanu

Le tunisine e i tunisini non ci stanno a vedersi sequestrare dagli islamici la prima rivolta araba, nata come moto popolare senza influenze esterne. Tutto è cominciato qui, e qui deve andare avanti. All’avanguardia della protesta c’è ancora Sidi Bouzid, la città dell’interno dove nel dicembre del 2010 Mohamed Bouazizi si è dato fuoco avviando la rivoluzione e dove ieri è partito lo sciopero generale. In migliaia sono scesi in piazza, i commercianti hanno tirato giù le saracinesche, per le strade rimbombavano gli slogan contro Ennhada, il partito di ispirazione musulmana al potere, che si è limitato a definire lo sciopero generale «ingiustificato». Uffici statali e negozi erano sbarrati, tranne poche botteghe destinate a permettere ai fedeli islamici di mangiare dopo il tramonto del sole, alla fine del digiuno quotidiano imposto dal Ramadan. Centinaia di persone hanno risposto alla chiamata dei partiti di opposizione, dei sindacati, della società civile, e hanno sfilato davanti al Palazzo di giustizia, per reclamare la liberazione dei manifestanti arrestati nei giorni scorsi, quando la polizia aveva represso le proteste a …

“Quota 96”: il giudice del lavoro di Torino riconosce la specificità della scuola, di Pasquale Almirante

Un sicuro diritto sarebbe stato violato, quello della specificità della scuola rispetto al resto del pubblico impiego e quindi ci sarebbe evidente conflitto fra le norme della riforma Fornero e le norme speciali della scuola. Dopo Oristano anche Torino apre ai pensionandi. Il giudice del lavoro di Torino, al quale altri gruppi del comitato “Quota 96” si erano rivolti per ottenere giustizia rispetto al blocco imposto dalla riforma sulle pensioni della ministra del lavoro, la cui legge blocca i benefici pensionistici delle quote al 31 dicembre 2011, ha riconosciuto la violazione del diritto del personale della scuola di ottenere lo spostamento dei benefici al 31 agosto 2012. Dopo la sentenza del giudice del lavoro di Oristano, che però aveva intimato all’Usr di mandare in pensione i docenti che hanno maturato il diritto al 31 agosto a decorrere dal 1 settembre 2012, arriva ora anche quella di Torino che tuttavia si discosta solo nell’urgenza. Infatti il giudice di Torino sposta il riconoscimento del diritto al 31 agosto, ma non riconosce l’urgenza del giudice di Oristano e …