“Agenda digitale. L’ombra del conflitto di interessi”, di Marco Ventimiglia
Il varo è atteso già a settembre, ma la sfida per modernizzare il Paese deve affrontare ostacoli palesi e nascosti. Telecom e il nodo della proprietà della Rete ancora irrisolto «Un primo intervento, del valore di 3 miliardi di euro, volto a migliorare drasticamente l’infrastruttura digitale italiana. Ma sarà solo il primo passo perché a seguire verranno lanciati altri progetti di portata persino superiore». Il ministro Corrado Passera, è ormai acclarato, ama mettere la faccia su qualche cosa di importante. Lo ha fatto con il decreto Sviluppo, rischiando di perderla fino alla sofferta approvazione, e adesso è pronto a ripetersi per un altro provvedimento, l’Agenda Digitale, il cui varo è previsto già a settembre. A dispetto del nome, che non ha il pregio dell’immediata comprensione popolare, stiamo parlando di qualcosa di essenziale per il futuro del nostro Paese, ma che non per questo è scontato diventi una priorità della politica, ed anzi, ammesso che il varo avvenga effettivamente all’inizio dell’autunno, potrebbe incontrare ostacoli palesi e nascosti nella sua attuazione. COMPLESSOD’INTERVENTI Che cos’è l’Agenda Digitale? In …