Mese: Agosto 2012

Sisma e tasse, una proroga «limitata», di Lorenzo Salvia

Una proroga sì, ma «selettiva». Nel senso che il nuovo rinvio per il pagamento di tasse e contributi non riguarderà tutte le persone che vivono nei comuni colpiti dal terremoto, come previsto finora. Ma solo chi ha ancora la casa inagibile o l’azienda danneggiata dopo le scosse di tre mesi fa. La questione sarà discussa nel Consiglio dei ministri di venerdì, il primo dopo la pausa estiva. E, se alcuni nodi devono essere ancora sciolti, il governo sta studiando il modo di accogliere le richieste che arrivano dalle zone terremotate di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Proprio ieri i tre governatori hanno scritto al presidente Mario Monti per chiedergli di rivedere le decisioni prese nei primi giorni dell’emergenza. Con due decreti il governo aveva sospeso tutti i pagamenti fiscali e previdenziali: non solo l’Imu, che viene annullata per tutto il periodo dell’inagibilità dell’immobile, ma anche l’Irpef, l’imposta sulle persone fisiche, l’Ires e l’Iva, che riguardano le imprese, oltre alle rate dei mutui e dei finanziamenti. Alcune di queste scadenze erano state spostate al 30 settembre, …

"Decrescita, un'illusione romantica", di Irene Tinagli

Molti governi europei oggi cercano ricette per stimolare la crescita: ma è davvero necessario tornare a crescere? Secondo alcuni no. Le teorie anti-crescita, che affondano le loro radici nei movimenti anti-industriali dell’Ottocento e che sono state riportate in auge dall’economista francese Serge Latouche, stanno ispirando molte persone ad invocare una sana decrescita. I sostenitori di queste tesi affermano che ripensando il nostro sistema dei consumi sia possibile vivere felici senza che aumenti il Pil. Quello che dovremmo fare, come ci ricorda anche Guido Ceronetti nel suo articolo su La Stampa di domenica scorsa, è separare i bisogni essenziali da quelli che non lo sono e i beni prodotti per soddisfare bisogni reali da quelli fatti solo per generare profitto, ovvero i «commerci». Se le persone, per esempio, anziché produrre beni inutili volti al commercio e al profitto fine a se stesso, producessero semplicemente quello che serve loro per sostentarsi, sarebbero meno dipendenti dai cicli economici, dai debiti e dall’ansia di accumulare ricchezza. E i Paesi starebbero in piedi senza bisogno di far crescere il Pil …

"I meriti del Presidente", di Giuseppe Maria Berruti

Caro direttore, ilpresidente della Repubblica ha sottolineato il disagio costituzionale tra la necessaria efficacia dell’indagine penale e l’autorevolezza del capo dello Stato, che è un bene giuridico esso stesso, non un privilegio. Il Presidente, nel nostro sistema, opera oltre che con atti formali, espressamente previsti, anche con la moral suasion, cioè con la vigilanza sulla armonia del governo del Paese. L’efficacia di quest’azione riposa sull’intangibilità dei suoi percorsi. Un sindacato giudiziario, anche il più rispettoso, sui comportamenti che il capo dello Stato deve poter porre in essere liberamente e quando occorre, frantuma questa autorevolezza. E mina la funzione costituzionale. Il nodo delle intercettazioni, cioè se esse fossero da mantenere o da distruggere subito, ha reso inevitabile, e soprattutto utile, il conflitto. C’è una grande opinabilità tecnica sul punto. È difficile applicare direttamente la norma costituzionale dell’articolo 90 ad un caso non previsto. Vi sono peraltro argomenti anche per escludere la distruzione immediata. E al momento mi pare difficile che il giudice possa disporla. Da tutto ciò il disagio costituzionale. In questa vicenda in troppi hanno …

"Eco-allarme dalla Groenlandia", di Pietro Greco

Il processo stagionale di fusione dei ghiacci in Groenlandia ha superato ogni altro record lo scorso 8 agosto, ben quattro settimane prima che l’estate si chiuda. L’annuncio è stato dato da un italiano, Marco Tedesco, professore di scienza della Terra e dell’atmosfera presso il City College di New York. Utilizzando dati da satellite, il ricercatore ha calcolato il cosiddetto cumulative melting index, una sorta di media dei giorni in cui l’acqua resta alla stato fuso. Il calcolo non è semplice, perché deve tener conto della durata della fusione in svariate zone dell’isola che ospita la più grande quantità di acqua dolce ghiacciata del pianeta dopo l’Antartide. Ogni estate quest’acqua, almeno in superficie, fonde. Ma non dappertutto e non dappertutto nella medesima quantità e non dappertutto per il medesimo tempo. Nel mese di luglio, per esempio, la Nasa aveva annunciato che la fusione aveva interessato il 97% della superficie ghiacciata dell’enorme isola. Ma quello misurato dalla Nasa era un fenomeno di picco, del tutto passeggero. Quasi immediatamente il ghiaccio si è riformato e il fenomeno non …

"L'eredità di Togliatti e il PD", di Michele Prospero

Il 21 agosto di 48 anni fa moriva Palmiro Togliatti. Senza i suoi arnesi anche il comunismo italiano sarebbe stato un movimento marginale,presto sopraffatto da un arido schematismo dogmatico e quindi condannato ad un celere e indolore declino. Fu soprattutto il suo realismo alla Cavour a guidare la metamorfosi di una avanguardia rivoluzionaria, che aveva avuto il battesimo di fuoco nella resistenza armata, in un soggetto popolare così radicato nella società da schivare, con adattamenti e innesti, anche i detriti della catastrofe del comunismo. Se la sinistra storica non si è spenta completamente malgrado le tante suggestioni coltivate per condurla all’oblio, e se un nucleo parziale ma inconfondibile di essa si rintraccia ancora oggi nell’esperienza del Pd, questo è dovuto proprio alle sorprendenti mille vite di una creatura che nel dopoguerra è divenuta una tradizione, cioè un qualcosa di così profondo e sostanziale nel sentire collettivo che non è possibile trascendere e rimuovere, anche volendolo. Il senso dell’operazione di Togliatti è stato anzitutto quello di innestare una settaria truppa d’assalto, nata dopo la frattura dell’Ottobre …

"L'attrazione di CL per il potere politico", di Chiara Saraceno

Da anni, ormai, l’appuntamento del meeting di Rimini è l’occasione per aggiornare l’organigramma del potere politico in corso. Ha ragione l’editorialista di Famiglia Cristiana a segnalare che tutti i governanti in carica sono passati da Rimini, ogni volta generosamente applauditi dai militanti ciellini e soprattutto dai loro leader. Certo, per poter continuare a dichiararsi al di fuori dei partiti, e per non trascurare nessuna possibilità di alleanza con chi conta, i ciellini di volta in volta invitano anche qualche selezionato esponente dell’opposizione. Ma ciò che impressiona, in un movimento che si legittima come ispirato innanzitutto da motivazioni religiose, che vuole mettere al servizio anche di un progetto di società, è la forte attrazione, passione direi, per il potere politico e per chi lo detiene. È una passione che viene da lontano. Se ne possono trovare tracce già negli approcci che don Giussani faceva ancora negli anni Sessanta con alcune correnti democristiane, in particolare quella di Flaminio Piccoli, in un gioco tutto interno all’allora inaffondabile partito di governo. La commistione religione politica è già nelle origini …

"Le ragazze di Tunisi", di Vanna Vannucci

Le donne che affollavano il palazzo dei Congressi, lunedì scorso, dopo la cena del ramadan, non smettevano di gridare entusiaste mentre il regista Raja Farhat leggeva il Codice dello statuto personale che nel 1956 aveva fissato i diritti della donna tunisina. In migliaia sono sfilate poi sulla via Bourghiba. Donne a capo scoperto, donne velate, bambine con cartelli con su scritto “Gannouchi non toccare i diritti della mamma”, ragazze con il foulard rosso come la bandiera nazionale. Rosso è il colore della rivoluzione che diciotto mesi fa divampò in Tunisia e questa, diciotto mesi dopo, era la più grande manifestazione da allora. Le donne in Tunisia hanno più diritti che in ogni altro paese arabo. Il fondatore della Repubblica Bourghiba, che certo non era un liberale e — come accadeva spesso in quegli anni negli Stati postcoloniali — creò una dittatura, riconobbe però alle donne la parità, convinto che questo fosse un passaggio obbligato per fare della Tunisia un paese moderno. Da allora le tunisine possono chiedere il divorzio senza aspettare anni come succede in …