Mese: Agosto 2012

“L’intervento dello Stato per il bene comune” di Laura Pennacchi

Il rilancio della riflessione su un nuovo intervento pubblico in economia è di portata enorme: Esso va collocato dentro quella «strong battle» tra settore pubblico e privato riproposta dalla crisi globale, lungo il cui asse torna a scorrere una forte discriminante destra-sinistra. Chi aveva sostenuto che stato-mercato fosse divenuto un dilemma irrilevante ha materia per ricredersi. Il paradosso da spiegare, semmai, è un altro: l’intervento pubblico è stato invocato quando si trattava di salvare banche e intermediari finanziari (trasformando immensi debiti privati in immensi debiti pubblici) e ora che bisognerebbe sostenere i redditi dei lavoratori, rilanciare la «piena e buona occupazione», dare vita a un nuovo modello di sviluppo, se ne pratica un drastico ridimensionamento sotto forma di tagli vertiginosi alla spesa pubblica. L’austerità ha anche questa faccia: ripropone il motto «meno regole, meno Stato, più mercato» con cui il trentennio neoliberista ha incubato la crisi economico-finanziaria più grave dopo il 1929 e alimentato la pulsione verso lo «starving the beast» («affamare la bestia», e la bestia sono gli Stati e i governi). Eppure la …

"Il sorriso del male", di Adriano Sofri

Era quello che la Norvegia si augurava. È vero, tuttavia mi dispiace che si dica così. Mi dispiace che si insinui un dubbio sul tribunale norvegese. Il dubbio, cioè, che i giudici abbiano fatto prevalere l’intenzione di andare incontro al desiderio di un popolo. Anche in quel popolo del resto il dubbio era stato lacerante via via che le perizie di psichiatri e medici e psicologi ed esperti di ogni genere si dividevano sulla mente di quel loro inspiegabile ripugnante concittadino. La prima reazione era inevitabile. Non solo perché si vuole scongiurare un male troppo grande, allontanarlo da sé, consegnarlo all’altro mondo della pazzia e dell’irresponsabilità. Ma anche perché la ragione rilutta ad ammettere un’enormità inimmaginata: che cosa considereremo pazzia, se non è pazzia la strage fredda e compiaciuta di decine e decine di persone inermi, di ragazze e ragazzi, e il rimpianto ripetuto, proclamato — ancora ieri, e quel sorriso — per non averne uccisi molti di più. Per non averli uccisi tutti. Che cosa è pazzia, se non questo? Poi, piano ma tenacemente, …

"Un cavallo di Troia per far saltare il sistema statale", di Vittorio Emiliani

Nasce di soppiatto, malgrado il nome ambizioso, la Fondazione di diritto privato Grande Brera, e nasce male, senza quel serio, informato dibattito preventivo che un’operazione di questa portata esige. Nasce con un articolo infilato, all’ultima ora, nella balena del decretone per lo sviluppo, lasciando fuori dal «concerto» interministeriale il ministro per i beni culturali. Roba da matti. Ma Ornaghi è felice, la sostiene e porta alcuni esempi. A partire dal Museo Egizio di Torino, che sin qui ha suscitato più polemiche che altro: non tutte le collezioni sono state devolute alla Fondazione con una perdita di valore fondamentale; il personale tecnico-scientifico ha preferito rimanere con lo Stato e quindi alla Fondazione è mancato un apporto unico, in compenso il CdA ha nominato direttrice (caso unico) una non egittologa… Questo il luminoso precedente? Ornaghi cita Venaria Reale che nulla ha che fare con la complessità della Pinacoteca di Brera nata nel primo ‘800 da una razzia «politica» di migliaia di opere soprattutto umbre, marchigiane, emiliano-romagnole ad opera del figliastro di Napoleone e dalla successiva stratificazione di …

"La nube mediatica sul disastro dell'Ilva", di Giovanni Valentini

La violazione delle norme antinquinamento, l’utilizzo senza regole di ogni risorsa, hanno fatto parte, come i bassi salari dei lavoratori, di una sorta di dumping ecologico con cui i capitalisti si son fatti competizione sleale a danno di tutti. (da “Elogio della radicalità” di Piero Bevilacqua – Laterza, 2012 – pag. 39). Ora che il “caso Ilva” sembra avviato finalmente a una soluzione ragionevole e proficua, in modo da conciliare il fondamentale diritto alla salute con quello al lavoro, si può provare a riflettere sulla nube mediatica, cioè sulla doppia mistificazione messa in atto intorno al disastro ambientale e sanitario che ha investito la città di Taranto. Magari per trarne anche qualche utile lezione per il futuro. Se non fosse stato per il decisivo intervento della magistratura, impropriamente definito «esagerato», «sproporzionato» o addirittura «abnorme» da una pericolosa assuefazione all’illegalità e alla corruzione, questo scandalo non sarebbe mai esploso a livello nazionale. E se non fosse stato per la radicalità di un certo impegno civile, ispirato da un ambientalismo rigoroso e coerente, forse non sarebbe neppure …

"Il listone di Bersani", di Mario Lavia

Con l’intervista di ieri a Repubblica Pier Luigi Bersani ha di fatto aperto la campagna elettorale del suo partito e avviato la personale corsa alla conquista di palazzo Chigi. Il tono dell’intervista non deve stupire. Bersani ha bisogno di marcare il più possibile la distinzione da Mario Monti, rivendicando al suo partito una sperimentata capacità di governo, un messaggio chiaro a quell’Europa che reclama certezze per il dopovoto. D’ora in avanti conviverà nel leader del Pd una doppia “narrazione”: quella del sostegno leale al governo e la crescente autonomizzazione da questa esperienza. Giocoforza, prevarrà quel tratto della discontinuità che sarà il segno distintivo della campagna elettorale voluto dal gruppo dirigente del Pd. Il leader dem correrà il rischio di apparire contraddittorio ma per lui il gioco vale la candela. Un doppio binario faticoso sotto l’aspetto propagandistico presso il proprio elettorato, una parte del quale potrebbe non capire perché si sostiene un governo che viene criticato (la richiesta di «un cambio di passo») o al contrario perché se ne chiede l’archiviazione («una parentesi non ripetibile») se …

"La fiera dei tesoretti inesistenti", di Tito Boeri

Speriamo che il seminario di ieri e forse ancora di più il ritorno dello spread in prossimità dei 450 punti base abbiano riportato alcuni ministri e viceministri coi piedi per terra. L’obiettivo della riunione era quello di app rofondire provvedimenti attuabili fin da subito a favore della crescita, dopo che una riunione a questo consacrata a inizio agosto era stata rinviata per l’impreparazione di alcuni ministri. Ma l’impressione che si era avuta negli ultimi giorni è che, anziché approfittare della pausa estiva per studiare a fondo i dossier, il governo tecnico si fosse trasformato in un governo preelettorale, in grado a parole di moltiplicare i pani e i pesci e, nei fatti, varare un “deraglia- Italia” che avrebbe vanificato i sacrifici fatti in questi mesi per salvare il nostro paese. Dapprima era stata annunciata una defiscalizzazione dell’Iva sulle nuove grandi opere finanziate dai privati, che si sarebbe come d’incanto finanziata da sola, col reddito generato attraverso la realizzazione di questi progetti infrastrutturali. Se fosse vero che questi sgravi si autofinanziano, nel senso che generano entrate …

"Sul regolamento del Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione" di Giovanni Bachelet e Francesca Puglisi

Il PD è favorevole allo sviluppo di un sistema nazionale di valutazione del sistema scolastico (Snv), secondo le linee guida del breve documento programmatico “Valutazione e rilancio della scuola italiana”, approvato nel 2010 dall’assemblea nazionale. Rispetto a queste linee risultano incompatibili l’ipertrofia del Miur a danno dell’indipendenza e autonomia del Snv la carenza o assenza di coordinamento con l’attuazione del titolo V della Costituzione (vedi doc. PD accluso), con la legge 953 sull’autogoverno delle scuole autonome (sulla quale il Governo ha da poco dato parere favorevole) e perfino con le indicazioni nazionali emanate dallo stesso Miur in questi mesi (scuola primaria: perché prove in seconda e quinta anziché terza e quinta?) la mancata previsione di risorse umane e finanziarie adeguate ai compiti di indagine e miglioramento che il regolamento affida al Snv (vedi documento PD 2010). Per molti altri aspetti, invece, le linee guida del regolamento presentato al CdM dello scorso 9 agosto sono ampiamente compatibili con quelle del PD, se non ad esso ispirate; risalgono, del resto, a governi di centrosinistra l’istituzione dell’Invalsi, la …