Un concorso che avverrà con le regole pre-Fioroni e sarà sicuramente riservato agli abilitati (sia i circa 165mila iscritti nelle graduatorie a esaurimento, sia gli altri 20 mila docenti abilitati ma non inseriti nelle Gae, graduatorie a esaurimento). Anche se non è escluso che nelle prossime ore arrivino alcune “eccezioni”. Fortemente richieste dai partiti. Il Pdl, ha spiegato la responsabile scuola Elena Centemero, punta a ottenere la possibilità di far partecipare “con riserva” al concorso per 1L892 cattedre, annunciato ieri dal ministero dell’Istruzione (Miur), anche i 2omila laureati che saranno ammessi a frequentare i Tfa, i Tirocini annuali abilitanti all’insegnamento a medie e superiori, che ora hanno terminato, tra le polemiche, le prove pre-selettive. C’è poi la responsabile scuola del Pd, Francesca Puglisi, che ha invitato il Miur a chiarire subito le procedure del concorso ed evitare scelte che potrebbero creare solo nuovo precariato. Mentre si attende ancora solo il parere del Cun per conoscere la sorte dei docenti (non abilitati) con 36 mesi di servizio per i quali è allo studio un canale abilitativo “ad hoc” che li ammetterà direttamente alla frequenza del tirocinio formativo attivo (e con la possibilità quindi, se il Miur deciderà di aprire il cordone sugli ammessi ai Tfa, di partecipare anche loro “con riserva” al nuovo concorso). Una serie di questioni che sono allo studio in queste ore dei tecnici di Viale Trastevere, alle prese con la stesura del bando che uscirà il prossimo 24 settembre, e che, di fatto, sbloccherà i concorsi nella scuola fermi ormai da 13 anni (l’ultimo corsoconcorso risale infatti al 1999). Ma non mancano le pressioni (anche sindacali: Massimo Di Menna, della Uil Scuola, ha chiesto un incontro urgente al ministro Profumo), e soprattutto si dovrà gestire l’intera procedura concorsuale con una legge datata1998 (in attesa del riordino delle procedure di reclutamento attraverso la delega Fioroni, finora mai esercitata). Molta attenzione si sta dando, soprattutto, all’individuazione dei requisiti di accesso al concorso, per evitare di dover poi gestire un vero e proprio esercito di aspiranti candidati (e di potenziali ricorsi). Il nuovo concorso sarà comunque una “fase due” rispetto ai 21.112 docenti precari che saranno stabilizzati il prossimo i` settembre. Infatti, riguarderà la programmazione del fabbisogno di insegnanti per l’anno scolastico 2013/204, rispettando, cioè, il piano triennale di assunzioni varato dal precedente Governo (Gelmini-Tremonti) nel 2011. Al 2013/2014, secondo le stime del Miur, si libereranno circa 24mila posti di professori che, viste le regole attuali, saranno coperti per metà dal concorso (gli 11.892 posti, appunto), e per l’altra metà attingendo dalle graduatorie. A differenza delle 21.112 stabilizzazioni autorizzate dal Cdm di venerdì, che stanno avvenendo in questi giorni e prevalentemente pescando dalle Gae (e in casi limitati dalle graduatorie non esaurite del concorso del 1999) visto che non si indicevano (fino adesso) più procedure concorsuali. Con l’arrivo del nuovo concorso quindi (che punta a svecchiare l’età media dei docenti nella scuola, oscillante intorno ai 5o anni) i precari iscritti alle graduatorie ne trarranno un doppio vantaggio, ha ricordato Francesco Scrima (C isl Scuola): «Potranno cioè partecipare al concorso e poi sperare di essere pescati dal contingente di stabilizzazioni che saranno fatte attingendo dalle Gae». Esaurito poi questo piano triennale di assunzioni (con l’espletamento del nuovo concorso) e decollato il sistema di formazione dei docenti tramite il Tfa, toccherà poi a un concorso successivo che sarà bandito entro maggio 2013 e al nuovo sistema di reclutamento (su cui sta lavorando il Miur) programmare le future assunzioni di docenti nella scuola. Immaginando, a regime, una programmazione biennale del fabbisogno di docenti e una cadenza biennale delle assunzioni da fare tramite concorsi. Il concorso che partirà a fine ottobre con la prova selettiva (interamente “telematizzata”, si veda l’altro servizio in pagina) verrà fatto utilizzando, molto probabilmente, le vecchie classi di concorso. A gennaio si svolgerà la prova scritta (di verifica delle competenze disciplinari) e poi l’orale, dove sarà inserita anche la simulazione di una lezione per verificare l’abilità didattica del candidato. Si punta ad assumere i vincitori entro il 1° settembre 2013. Docenti a parte, resta ancora in piedi il nodo Ata, il personale amministrativo (a settembre dovevano scattare 7mila assunzioni, per ora bloccate per effetto della spending review). Domani ci sarà un incontro al Miur e «chiederemo numeri e certezze», ha detto Domenico Pantaleo (Flc-Cgil).
Il Sole 24 Ore 26.08.12
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Rivoluzione scuola, Profumo ai precari «Il concorso di settembre è solo l’inizio», di B. Rug.
«IN QUESTO momento di difficoltà il fatto di procedere a un numero così elevato di assunzioni è un buon segnale per la scuola e per il Paese». Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, in un’intervista radiofonica, ieri è tornato sui provvedimenti varati dal governo nella «maratona» di venerdì. Per quanto riguarda il pacchetto-scuola (oltre all’ipotizzato varo per decreto di un nuovo Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione), il maggiore impatto sul mercato del lavoro viene dall’annuncio che il 24 settembre verrà pubblicato un bando di concorso per coprire circa 12.000 cattedre nelle scuole statali di ogni ordine e grado (11.892 posti vacanti). E QUASI altrettanti posti saranno messi a disposizione dal ministero di viale Trastevere attingendo alle attuali graduatorie (per un totale di 21.112 contratti a tempo indeterminato). Il ministro ha poi sottolineato che ci sarà un ulteriore passo. «E’ previsto un concorso che sarà bandito a settembre. E’ il primo dal 1999 e per alcune classi di concorso addirittura il primo dal 1990. Un altro ci sarà l’anno prossimo in primavera e poi con regolarità ogni tre anni. In questo modo rinormalizziamo il sistema di ingresso nella scuola». Intanto l’esercito dei prof precari è sul piede di guerra. Per ora gli insorti’ si scatenano sul web. Un nuovo concorso come non se ne vedeva da 13 anni? Sì, ma ricordano su Facebook i vecchi concorsi nel frattempo sono stati sostituiti, di fatto, dalle graduatorie ad esaurimento stracariche di prof (oltre 200mila) che ancora aspettano un posto, pur lavorando da anni con contratti a termine. Insegnanti che adesso, dopo abilitazioni, corsi per salire in graduatoria, anni di contratti a termine, si dicono preoccupati dall’idea di doversi rimettere in gioco per partecipare a un’ulteriore selezione». Osserva Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil: «E’ importante l’assunzione dei 12mila docenti e di oltre 1200 dirigenti scolastici. Ma se la platea (del prossimo concorso, ndr) riguardasse soltanto gli abilitati, già avremmo 240-250mila potenziali concorrenti; se poi la si allarga ai giovani laureati, potrebbero diventare magari 300-350mila e tutto ciò a fronte di 12mila posti. Così si rischia il cannibalismo». PER MARIA Stella Gelmini, ex ministro dell’Istruzione, «è positiva la scelta di Profumo di procedere con un concorso, che però non deve penalizzare i giovani né creare false aspettative, perché i numeri della scuola restano quelli decisi con i tagli: la selezione deve avvenire con procedure meritocratiche che premino i più bravi». Secondo Giuseppe Fioroni, anche lui ex ministro dell’Istruzione, ma nel governo Prodi, invece «il concorso ha ancora vecchie regole che non fanno della scuola italiana una scuola normale. Questa avrebbe bisogno di far esaurire le graduatorie permanenti che sono raddoppiate aumentando i precari».
Il Resto del Carlino 26.08.12
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