Il PD è favorevole allo sviluppo di un sistema nazionale di valutazione del sistema scolastico (Snv), secondo le linee guida del breve documento programmatico “Valutazione e rilancio della scuola italiana”, approvato nel 2010 dall’assemblea nazionale. Rispetto a queste linee risultano incompatibili l’ipertrofia del Miur a danno dell’indipendenza e autonomia del Snv la carenza o assenza di coordinamento con l’attuazione del titolo V della Costituzione (vedi doc. PD accluso), con la legge 953 sull’autogoverno delle scuole autonome (sulla quale il Governo ha da poco dato parere favorevole) e perfino con le indicazioni nazionali emanate dallo stesso Miur in questi mesi (scuola primaria: perché prove in seconda e quinta anziché terza e quinta?) la mancata previsione di risorse umane e finanziarie adeguate ai compiti di indagine e miglioramento che il regolamento affida al Snv (vedi documento PD 2010).
Per molti altri aspetti, invece, le linee guida del regolamento presentato al CdM dello scorso 9 agosto sono ampiamente compatibili con quelle del PD, se non ad esso ispirate; risalgono, del resto, a governi di centrosinistra l’istituzione dell’Invalsi, la promozione della ricerca educativa su base regionale e nazionale, il sostegno all’autonomia scolastica.
Proprio perché punta ad un serio, robusto e condiviso Snv e giudica questa bozza di regolamento abbastanza positivamente, il PD sconsiglia vivamente al Governo passi falsi che potrebbero pregiudicarne l’avvio oggi, domani e dopodomani, con grave danno per il Paese: ne hanno urgente bisogno le scuole autonome e anche il sistema di istruzione e formazione professionale, meritoriamente incluso da questo regolamento nel Snv.
Senza ampia condivisione politica e sociale capace di sfatare i miti negativi e creare consenso attorno a un progetto di conoscenza e miglioramento della scuola, anche attraverso l’istituzione di una rendicontazione periodica degli esiti del Snv a diversi soggetti per un’ampia e continua riflessione sui temi della valutazione (cfr. documento PD) forte cultura e competenza nella “scienza della valutazione” da parte dei tecnici chiamati ad avviare il sistema (3) adeguate risorse umane e finanziarie per avvio e funzionamento del nuovo sistema ed effettiva finalizzazione alla conoscenza e al miglioramento della scuola, un regolamento lascerà il tempo che trova o, piú probabilmente, solleverà mille vespai.
Sotto questi profili appare imprudente la scelta del Governo di un “blitz” fra il 9 e il 24 agosto senza adeguata consultazione e comunicazione né con i partiti che lo sostengono né con una scuola provata da anni di ingiurie e salassi (finora l’istruzione ha pagato il prezzo piú alto nel risanamento dei conti pubblici) il Miur non può affrontare l’avvio di questo processo impegnativo prima di aver analizzato e colmato le lacune culturali e tecniche emerse proprio nella “scienza della valutazione” con due recenti e fragorose frane nei concorsi per dirigente scolastico e Tfa: i molti aspetti che nel regolamento restano indefiniti (criteri/indicatori, natura del supporto al miglioramento, della rendicontazione, della valutazione dei dirigenti) si configurano, alla luce dell’esperienza, come una imprudente delega in bianco non è realistico prevedere nuovi compiti per l’Invalsi (definanziato negli anni scorsi e già sofferente rispetto alla missione attuale) o per il corpo degli ispettori (pochi e anziani, e un concorso bloccato da tempo) “a costo zero”, come invece ad ogni pié sospinto si legge nel regolamento. Come sarà possibile potenziare le rilevazioni Invalsi, o mandare team di valutatori a visitare migliaia di scuole italiane, senza nuovi oneri per lo Stato, e neppure il ricorso a quel terzo di risparmi della legge 133/2008 originariamente previsti per il miglioramento della scuola, qui mai citati? (cfr. documento PD 2010).
In effetti, a causa di gravi errori contabili e infortuni legislativi del precedente governo, il terzo di risparmi della legge 133/2008 non sarà utilizzato per il miglioramento della scuola e nemmeno per gli scatti stipendiali dei suoi lavoratori (non pagati nel 2011, cfr. rendiconto), per i quali nel 2010 era stato utilizzato. Questa considerazione finale non ha direttamente a che fare con il Snv, ma illustra con un esempio quanto si diceva all’inizio: la scuola è da anni in sofferenza, e ogni disegno riformista che, anziché colmarlo, ignori il gap di consenso e risorse che si frappongono alla sua attuazione è destinato a naufragare, con effetti controproducenti sul presente e sul futuro.
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Miur, approvati in CdM quattro decreti: Sistema nazionale di valutazione e nuove assunzioni.
Nuovo concorso per 11.892 docenti, il primo dal 1999 .
Il Consiglio dei Ministri di oggi ha esaminato e approvato quattro decreti presidenziali in tema di pubblica istruzione, riguardanti il regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione e l’autorizzazione al Miur ad effettuare assunzioni di: dirigenti scolastici, docenti e personale educativo; docenti per le Accademie e i Conservatori di Musica; personale tecnico-amministrativo e tre unità di direttore amministrativo per il settore AFAM.
Queste azioni rientrano nella più ampia e complessiva azione del Miur a favore dell’istruzione e della formazione. Un’azione che si articola anche in: procedure per l’abilitazione nazionale dei docenti universitari, un piano straordinario per l’assunzione di professori universitari associati, reclutamento di docenti della scuola tramite concorso.
DPR recante autorizzazione al Miur ad assumere a tempo indeterminato, per l’a.s. 2012 – 2013, 1213 dirigenti scolastici, a trattenere in servizio 134 dirigenti scolastici per l’a.s. 2012/2013, ad assumere 21.112 unità di personale docente ed educativo
Le assunzioni di dirigenti scolastici e di docenti e personale educativo autorizzate dal DPR per l’a.s. 2012/2013 rientrano nel programma triennale di assunzioni nel comparto scuola 2011-2013 per rispondere al fabbisogno corrispondente alle effettive esigenze di funzionalità del servizio scolastico. Tali assunzioni devono essere effettuate entro il 31 agosto 2012 al fine di consentire un ordinato avvio dell’anno scolastico. Con riferimento ai dirigenti scolastici, oltre all’assunzione di 1213 unità (risultati vincitori del recente concorso), sono stati autorizzati 134 trattenimenti in servizio di presidi con 65 anni di età per l’assoluta necessità di coprire i numerosi posti che risulteranno vacanti al 1° settembre 2012.
DPR recante l’autorizzazione al Miur ad assumere 60 docenti di I e II fascia per le Accademie e i Conservatori di Musica
Le assunzioni di docenti di I e II fascia autorizzate dal DPR per l’anno accademico 2012/2013 rispondono al fabbisogno corrispondente alle effettive esigenze di funzionalità del sistema dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Infatti, alla data del 1° novembre 2012 cesseranno dal servizio 214 docenti di prima e seconda fascia. Rispetto a queste nuove vacanze di organico 60 posti saranno ricoperti con l’assunzione autorizzata dal DPR dei docenti iscritti nelle graduatorie nazionali; le restanti cattedre vacanti saranno attribuite con incarichi a tempo determinato annuale.
DPR recante l’autorizzazione al Miur – Direzione generale per l’Alta formaziona artistica, musicale e coreutica, ad assumere 280 unità di personale tecnico –amministrativo (149 assistenti amministrativi e 131 coadiutori) e 3 unità di direttore amministrativo – EP/2 a seguito di mobilità intercompartimentale
Le assunzioni del personale tecnico – amministrativo e delle unità di direttore amministrativo autorizzate dal DPR per l’anno accademico 2012/2013 rispondono all’esigenza di garantire un corretto avvio dell’anno accademico per le Accademie e i Conservatori. Infatti, le assunzioni autorizzate servono a coprire quota parte delle vacanze di organico che si determineranno a seguito di cessazioni dal servizio del personale al 1° novembre 2012.
DPR recante regolamento sul sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione
Questo DPR, proposto del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, riguarda l’istituzione e la disciplina del Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione delle istituzioni scolastiche e formative, comprese le scuole paritarie, definendone finalità, struttura e modalità di funzionamento, in linea con le migliori prassi internazionali.
Il Sistema di valutazione si basa sull’attività di collaborazione di tre istituzioni: l’Invalsi (l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione), che assume il coordinamento funzionale dell’intera procedura di valutazione; l’Indire (l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che sostiene le scuole nei piani di miglioramento; gli Ispettori, che collaborano nella fase di valutazione esterna delle scuole.
Uno dei perni di questa riforma è costituito dall’autovalutazione delle scuole, determinata sulla base di dati forniti dal sistema informativo del Ministero dell’istruzione, università e ricerca, dall’Invalsi e dalle stesse scuole. Questa analisi sarà contenuta in un Rapporto di autovalutazione da cui successivamente l’Invalsi desumerà gli indicatori che consentiranno di individuare le istituzioni scolastiche da sottoporre alla valutazione esterna, coordinata dagli ispettori.
In base ai risultati del Rapporto, la scuola definirà un piano di miglioramento avvalendosi anche del sostegno dell’Indire, o della collaborazione con università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. Gli esiti del procedimento di valutazione non hanno l’obiettivo di sanzionare o premiare ma intendono rendere pubblico il rendimento della scuola in termini di efficacia formativa. Lo scopo è attivare un processo di miglioramento sistematico e complessivo dell’efficienza e dell’efficacia del servizio, che deve essere mirato soprattutto a innalzare i livelli di apprendimento degli studenti e a dotarli di conoscenze e competenze essenziali per operare scelte consapevoli per il loro futuro. Il sistema permetterà anche di comprendere il valore dell’azione di coordinamento dei dirigenti scolastici.
L’intervento normativo, dalla cui attuazione non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, completa il processo di decentramento dell’Amministrazione a favore delle autonomie scolastiche, divenute operative dal 2000, e permette di dotarle di uno strumento di validazione del loro operato. In quest’ottica, il Sistema di valutazione costituisce una risorsa strategica per orientare le politiche educative alla crescita culturale, sociale ed economica del Paese e per promuovere un esercizio responsabile dell’autonomia da parte di tutte le istituzioni scolastiche e formative. Inoltre, permette di colmare il ritardo che il nostro Paese ha accumulato rispetto agli altri Paesi europei, perché fornisce una risposta all’impegno preciso richiesto dall’Europa di sostenere, con un programma di ristrutturazione, le scuole che hanno fatto registrare risultati insoddisfacenti.
Il decreto sarà successivamente sottoposto, per i prescritti pareri, al Consiglio nazionale della pubblica istruzione, alla Conferenza unificata, al Consiglio di Stato e alle competenti Commissioni parlamentari. Contemporaneamente all’acquisizione dei pareri degli organi consultivi, si aprirà un percorso di consultazioni e confronto sul testo con gli operatori del mondo della scuola, con le realtà associative rappresentanti i genitori, gli studenti e la società civile, nonché con i sindacati del comparto e con le forze politiche.
Procedure abilitazione nazionale docenti universitari
Dopo l’emanazione dei due bandi per la formazione delle commissioni nazionali per l’abilitazione al ruolo di professore di I e II fascia e per i candidati, si avvicinano le prime scadenze per l’avvio dell’operatività delle procedure: 1) il 28 agosto scadranno i termini per la presentazione da parte dei professori ordinari in servizio presso le Università italiane delle candidature a far parte delle commissioni nazionali; 2) il 3 settembre scadranno i termini per l’eventuale ritiro della candidatura. Si tratta complessivamente di 184 commissioni nazionali che saranno formate a seguito dell’accertamento della qualificazione degli aspiranti commissari da parte dell’ANVUR e successivo sorteggio nell’ambito delle liste di idonei formate per ciascun settore concorsuale. Per quanto riguarda i candidati sarà possibile presentare la domanda entro il 20 novembre attraverso la procedura telematica predisposta dal Ministero e accessibile dal sito dedicato all’abilitazione nazionale.
Piano straordinario di assunzione professori universitari associati
Per l’anno in corso si prevede l’assegnazione agli atenei della seconda tranche di risorse destinate alla chiamata di professori di II fascia per un importo di 15 milioni di euro relativo al 2012 pari ad una spesa annua a regime di 90 milioni di euro. Tali risorse consentiranno l’assunzione di un numero di professori di II fascia compreso tra 2.500 e 3.000. Si ricorda che l’assegnazione della tranche 2012 sarà ripartita tra tutte le università statali con perequazione per quelle che sono state escluse dal riparto dell’anno 2011. Il Decreto di riparto terrà inoltre conto dei risultati della didattica e della ricerca di ogni università e del grado di virtuosità relativo alla spesa del personale. Il decreto di assegnazione delle risorse predisposto dal Miur di concerto con il Mef sarà sottoposto per il previsto parere delle competenti commissioni parlamentari agli inizi del mese di settembre.
Reclutamento docenti della scuola tramite procedura concorsuale
E’ prevista per il 24 settembre la pubblicazione di un bando di concorso, per titoli ed esami, su base regionale, finalizzato alla copertura di 11.892 cattedre nelle scuole statali di ogni ordine e grado, risultanti vacanti e disponibili; altrettanti posti saranno messi a disposizione dal Miur attingendo dalle attuali graduatorie. La procedura concorsuale avverrà secondo modalità innovative per favorire l’ingresso nella scuola di insegnanti giovani, capaci e meritevoli. Visto l’elevato numero di potenziali candidati, vi sarà una prova selettiva da svolgersi alla fine di ottobre, su una batteria di test uguale per tutte le classi di concorso. A gennaio sarà svolta la prova scritta (consistente anche in una prova strutturata di verifica delle competenze disciplinari), in modo da avere i tempi per svolgere la prova orale (con l’inserimento di una simulazione di una lezione per verificare l’abilità didattica) e pubblicare le graduatorie in tempo utile per l’immissione in ruolo per l’a.s. 2013/2014. A questo primo bando seguirà un secondo entro maggio 2013, disciplinato dalle nuove regole di reclutamento, attualmente in fase di preparazione.
da www.istruzione.it
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“Cambia il sistema di valutazione 30 mila assunzioni di docenti arriva il primo concorso dal ’99”, di VALENTINA CONTE
LA SCUOLA al centro della crescita per far ripartire il Paese. Il primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva decide di scommettere sul vero motore di cambiamento della società e dell’economia italiana, non solo confermando le previste assunzioni di dirigenti scolastici – gli ex presidi – e professori. Ma bandendo, per la prima volta dal lontano 1999, un nuovo concorso per docenti. In tutto, tra decreti e bando, si tratta di oltre 34 mila professionalità. Un barlume di luce che si affianca a un altro traguardo storico: l’approvazione del regolamento che rende operativo il Sistema nazionale di valutazione delle 9.150 scuole italiane, a undici anni dalla sua ideazione. Un meccanismo che consentirà di valorizzare i punti di forza e superare le debolezze di tutti gli istituti del Paese, dalle primarie alle secondarie. Secondo criteri di efficienza e meritocrazia. E con un occhio all’università e al mondo del lavoro.
ASSUNZIONI E NUOVO CONCORSO
Il Cdm di ieri ha approvato due decreti che consentono l’assunzione di 1.213 dirigenti scolastici, vincitori di concorso, e ben 11.892 docenti. Un bacino, quest’ultimo, che ricomprende insegnanti in attesa da decenni e parcheggiati nelle graduatorie ad esaurimento, create con le supplenze. Ma anche i vincitori di concorsi del 1991 e del 1999. Un secolo fa. Il nuovo bando, il primo da 13 anni, farà invece spazio a 11.892 nuovi docenti e sarà aperto, ovviamente, anche ai tanti ancora in graduatoria e che, specie i trentenni, potranno sperare di entrare in ruolo senza aspettare i cinquant’anni.
IL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE
Si chiama Snv ed è stato inventato nel 2001. Pensato dal ministro Moratti, implementato da Fioroni con l’Invalsi e la valutazione dei dirigenti, sperimentato dalla Gelmini, il Sistema potrebbe finire in Gazzetta ufficiale entro l’anno. Ieri è stato approvato il Regolamento in sette articoli. Ora mancano ancora 5 passaggi istituzionali, mentre una prima verifica degli strumenti partirà già a settembre in 300 scuole italiane. «Se vogliamo mettere il Paese al centro, dobbiamo porre la scuola al centro. Perché la scuola è il cuore del Paese e migliorarla è utile a tutti – genitori, insegnanti, studenti – ma anche alla politica»,
commenta il sottosegretario Elena Ugolini che dal 2001 segue la lunga elaborazione del Snv.
COME FUNZIONA
Anche qui l’Italia arriva in ritardo. In Inghilterra un sistema di valutazione esiste da vent’anni. Così in Olanda e Australia. E nei principali Paesi Ocse. Il nuovo meccanismo prevede alcuni passaggi che consentiranno di riorganizzare i dati che oggi il Miur, il ministero dell’Istruzione, già possiede, renderli standard e confrontabili poi con le migliori esperienze straniere, ma anche con tutto ciò che viene dopo la scuola: l’università e il lavoro.
I PASSAGGI
Il primo step è l’autovalutazione. Ad ogni scuola sarà inviato un fascicolo elettronico con i dati del Miur su alcuni elementi chiave: assenze degli insegnanti, tasso di ripetenza degli studenti, il successo o meno del ragazzo nei passaggi scolastici successivi, l’inserimento nel mondo del lavoro o la carriera universitaria. Gli istituti correggono o completano il fascicolo, costruiscono un Rapporto e propongono un Piano di miglioramento. Il secondo step è la valutazione esterna fatta da appositi “Nuclei di valutazione”, composti da tre persone: un ispettore del ministero dedicato e due “esperti”. Il Nucleo arriva nelle scuole (si partirà da quelle con criticità, per poi arrivare a tutte) e discute il Piano con dirigente e docenti. Terzo step, le “azioni di miglioramento” messe in campo dagli istituti stessi. Ultimo step,
la sintesi tra i due Rapporti (della scuola e del Nucleo) sarà la base per la valutazione finale del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, già oggi incaricato a questo scopo, ma mai operativo. Mancavano gli strumenti, ora sono arrivati.
La Repubblica 25.0712
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“Sindacati divisi sì da Cisl e Uil Cgil: servono soldi”, di SALVO INTRAVAIA
Su valutazione e reclutamento il ministro Profumo incassa una sostanziale approvazione del mondo della scuola. Dopo l’approvazione dei provvedimenti di ieri in Consiglio dei ministri, la vita di docenti, dirigenti scolastici e alunni cambierà ma la cosa dovrebbe avvenire in maniera soft. Senza cioè i traumi dei precedenti sistemi di valutazione lanciati dal ministro Gelmini. Anche l’esigenza di un nuovo sistema di reclutamento che premi i migliori e soprattutto porti in cattedra docenti giovani viene salutato con un certo favore ma la strada da precorrere è ancora lunga. Per l’ex ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni (Pd), «l’approvazione della bozza di regolamento sulla valutazione e l’apertura del confronto è un atto estremamente positivo». Lo spauracchio degli insegnanti è sempre stata la valutazione singola del proprio operato. «Quella che esce dalla bozza approvata oggi — spiega Fioroni — è invece una interpretazione migliorativa della legge vigente: i docenti avranno la consapevolezza che la valutazione non è un avviso di garanzia da temere ma l’occasione per migliorare il risultato del proprio lavoro. Partendo dall’autovalutazione d’istituto si individueranno le cose che non vanno e si cercherà con l’aiuto dell’Indire di migliorarle». Senza premi né punizioni. Anche i sindacati approvano il lavoro del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo. «La scuola — spiega Francesco Scrima, leader della Cisl scuola — ha bisogno di valutazione. E quello che traspare dalla bozza di regolamento approvata dal governo è un modo per creare, senza punizioni, la cultura della valutazione che mancava». Inoltre, «viene introdotta anche la valutazione del dirigente scolastico cui va la retribuzione di risultato”. Per Massimo Di Manna, a capo della Uil scuola, «i tempi di attuazione saranno lunghi ma il provvedimento avrà effetti senz’altro positivi sulle scuole». Il motivo è presto detto. «Si punta sulla valutazione complessiva delle scuole e non sulla valutazione del singolo docente — continua Di Menna —. Inoltre, al centro del processo viene messo il risultato delle attività formative: un mutamento importante per la scuola che prima badava soprattutto ad avere cosiddette carte a posto». Nelle scuole la vita «probabilmente cambierà e migliorerà perché sapere che c’è un soggetto esterno che contribuisce alla valutazione dei risultati cambierà anche l’operato degli stessi insegnanti».
Ma c’è anche chi boccia senza scusanti le modalità portate avanti dal governo. «La sfida era importante e rilevante per il Paese», dice Mimmo Pantaleo segretario della Flc Cgil. «Quando si affrontano temi di questa portata, generalmente si mettono in campo risorse e idee. Non è il caso della bozza di regolamento sul sistema di valutazione approvata ieri». E in più non vengono stanziate risorse aggiuntive. Insomma, «zero confronto e zero risorse». Sulla esigenza di aprire il reclutamento ai giovani e meritevoli sono tutti d’accordo. Ma occorre, secondo Fioroni, «provvedere al più presto all’approvazione del nuovo provvedimento sul reclutamento degli insegnanti che accorci i tempi di permanenza all’università valorizzando l’esperienza all’interno delle scuole». «Spero — conclude l’ex inquilino di viale Trastevere — sia anche l’occasione per rivedere il Tfa, accorciando i tempi ed evitando inutili spese aggiuntive per i futuri insegnanti».
La Repubblica 25.08.12
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