"L'eredità di Togliatti e il PD", di Michele Prospero
Il 21 agosto di 48 anni fa moriva Palmiro Togliatti. Senza i suoi arnesi anche il comunismo italiano sarebbe stato un movimento marginale,presto sopraffatto da un arido schematismo dogmatico e quindi condannato ad un celere e indolore declino. Fu soprattutto il suo realismo alla Cavour a guidare la metamorfosi di una avanguardia rivoluzionaria, che aveva avuto il battesimo di fuoco nella resistenza armata, in un soggetto popolare così radicato nella società da schivare, con adattamenti e innesti, anche i detriti della catastrofe del comunismo. Se la sinistra storica non si è spenta completamente malgrado le tante suggestioni coltivate per condurla all’oblio, e se un nucleo parziale ma inconfondibile di essa si rintraccia ancora oggi nell’esperienza del Pd, questo è dovuto proprio alle sorprendenti mille vite di una creatura che nel dopoguerra è divenuta una tradizione, cioè un qualcosa di così profondo e sostanziale nel sentire collettivo che non è possibile trascendere e rimuovere, anche volendolo. Il senso dell’operazione di Togliatti è stato anzitutto quello di innestare una settaria truppa d’assalto, nata dopo la frattura dell’Ottobre …