Il caldo africano dell’anticiclone Achim non concede tregua almeno fino a metà settimana, con massime fino a 37-39 gradi sulla pianura padana e sulle zone interne di Sardegna e regioni tirreniche, ma diffusamente intorno ai 34-36 gradi altrove. Le giornate si mantengono ovunque soleggiate, con lieve rischio di isolati temporali di calore sulle Alpi, oggi sui settori di confine con Francia e Svizzera, domani anche sulle vallate di Alto Adige e Veneto. Da metà settimana il caldo più intenso si sposterà al CentroSud, mentre al Nord le temperature caleranno di qualche grado, mantenendosi comunque sempre pienamente estive; sulle Alpi ci sarà qualche rovescio o temporale in più nelle ore pomeridiane, che localmente potrà sconfinare sulle alte pianure con rischio di forti acquazzoni e grandinate. Si tratterà comunque di fenomeni puntiformi.
Da domenica è possibile un cambiamento, per l’ingresso di una perturbazione con aria più fresca che potrebbe portare temporali più diffusi tra Alpi e pianura padana seguiti da un sensibile calo termico. Una temporanea attenuazione del caldo intenso si è avuta attorno a Ferragosto, per via di un flusso d’aria occidentale che lunedì 13 ha causato un forte temporale pomeridiano tra Bracciano e Roma-Nord, con apporti fino a 55 millimetri di pioggia, grandine e allagamenti di strade: sono le prime precipitazioni significative dalla fine di maggio su una zona particolarmente penalizzata dalla siccità.
L’aria africana è tornata a farsi sentire giovedì 16 dalla Sardegna: Decimomannu, nel Cagliaritano, ha rilevato 40,4 gradi. Ma l’ondata di caldo in corso, piuttosto tardiva, è certamente una delle più intense mai osservate nella seconda metà di agosto soprattutto al Nord-Ovest, maggiormente interessato – a differenza delle precedenti fasi – dall’anticiclone subtropicale in risalita da Spagna e Francia del Sud.
Ieri si misuravano temperature massime di 39 gradi a Firenze Peretola, 38 ad Acqui Terme e Villanova Solaro, nella piana cuneese, e ancora nel viterbese. Ma è ad alta quota che la calura è stata impressionante: alla stazione Arpa Piemonte installata ai 4.560 metri della Capanna Margherita, sul Monte Rosa, per due giorni consecutivi la temperatura ha raggiunto i 4 gradi e non c’è quasi stato gelo notturno, condizioni che hanno portato qualche ora di disgelo fin sulla vetta del Monte Bianco, con zero termico sul filo dei 5 mila metri.
La Stampa 20.08.12