Primo, rispondere all’sos lanciato dai comuni con un’immediata iniezione di liquidità per 1 miliardo e 190 milioni di euro. Secondo, dare attuazione alla sforbiciata per un valore di oltre 50 milioni in tre anni del Guardasigilli Paola Severino ai mini-tribunali e relative mini-procure: un taglio secco di ben 31 sedi, oltre alla scure su 220 sezioni distaccate e 667 uffici di giudici di pace – altri 28 milioni di risparmio – con redistribuzione del personale sul territorio: diecimila tra pm, giudici onorari e amministrativi. Sono questi i due pezzi forti del consiglio dei ministri presieduto ieri da Monti a palazzo Chigi prima della breve pausa di ferragosto. «Una riforma epocale», per citare il ministro Severino che è riuscita, forzando resistenze di ogni genere grazie al pieno appoggio di Monti, a cambiare «la geografia giudiziaria del paese, ferma all’epoca dell’unità d’Italia». Rispetto all’iniziale taglio previsto di 37 sedi, la Severino ha ritenuto opportuno salvare i tribunali nelle zone ad alta intensità di criminalità organizzata: ha perciò mantenuto quelli di Caltagirone e Sciacca in Sicilia; in Calabria a Castrovillari sarà accorpato il tribunale di Rossano, Lamezia Terme e Paola; nel Lazio a Cassino sarà unita la sezione di Gaeta; Napoli nord sarà dotato di una propria procura.
La revisione dello schema dei tagli non ha impedito al Pdl e alla Lega (che anziché apprezzare lo sforzo dell’impegno anti-mafia denuncia un presunto trattamento di favore per il Sud) di polemizzare aspramente con la Severino, aggredita sul piano personale da Gasparri che l’ha definita «arrogante e scorretta». «La Severino è penosa, va cacciata», ha aggiunto il presidente dei senatori del Pdl in cerca di fama estiva su Twitter. Un attacco che, in realtà, nulla ha a che vedere col merito dei tagli e che invece conferma il tradizionale ruolo del Pdl di becera cassa di risonanza degli interessi più corporativi degli avvocati, della burocrazia e del sottobosco di settore, ostili a ogni cambiamento della mappa giudiziaria.
Perciò il Pdl strilla e annuncia di voler far ripristinare dal parlamento le sedi di Lucera, Vigevano, Bassano del Grappa, Pinerolo, Chiavari, Crema, Sanremo, Urbino, Sala Consilina e Lagonegro. Tra gli altri provvedimenti, il consiglio dei ministri ha approvato l’anticipo del pagamento della terza rata dei trasferimenti ai comuni dal Fondo di riequilibrio.
Il governo ha anche impugnato davanti alla Consulta il bilancio della regione Puglia: conteneva – spiega palazzo Chigi – disposizioni in contrasto col piano di rientro dal disavanzo sanitario e i principi di ordinamento della finanza pubblica.
da Europa Quotidiano 11.08.12
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