Delle misure sulla crescita se ne riparlerà soltanto il 24 agosto, dopo le ferie (dieci giorni) che il premier Mario Monti si è preso a partire da ieri sera. Il tema è stato solo abbordato in via generale nella riunione del Consiglio dei ministri di ieri, che oltre a decidere di anticipare ai Comuni metà dei proventi dell’ultima rata dell’Imu, discutere un provvedimento per proteggere aziende nevralgiche da scalate ostili, impugnare il capitolo sanità della Finanziaria della Puglia, ha rivisto le circoscrizioni giudiziarie e il taglio dei tribunali.
Monti e i ministri Grilli (Economia), Terzi (Esteri), e Giarda (Rapporti con il Parlamento) hanno soltanto indicato in linea generale le linee guida del possibile pacchetto di rilancio della crescita economica. Entro il 24, data del prossimo Consiglio dei Ministri, ha detto Monti, sarà bene che ogni singolo dicastero produca, per la sua parte, dossier in materia. Sempre il 24 si discuterà del piano di abbattimento del debito pubblico, così come è rimandato il bilancio dei provvedimenti già varati e operativi e quelli la cui esecuzione concreta è da «accelerare». Gran parte della riunione, però, è stata dedicata al riordino della geografia giudiziaria.
Sono stati «salvati» sei tribunali situati in zone ad alto pericolo di infiltrazione mafiosa o di criminalità organizzata: Caltagirone Sciacca in Sicilia, Castrovillari (a cui verrà accorpato il tribunale di Rossano), Lamezia Terme e Paola in Calabria; infine, nel Lazio, è salvo il tribunale di Cassino, a cui verrà accorpata la sezione distaccata di Gaeta. Resta invece confermata la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate e di 667 uffici di giudici di pace, mantenendo – rispetto alla previsione iniziale – un giudice di prossimità in sette isole (Ischia, Capri, Lipari, Elba, La Maddalena, Procida, Pantelleria) così da consentire anche l’eventuale deposito di atti urgenti in casi di irraggiungibilità della terraferma; la ridistribuzione sul territorio del personale amministrativo e dei magistrati restanti, per i quali non sono previsti né esuberi né messa in mobilità.
Tra le altre decisioni, l’anticipo «entro il mese di settembre» del pagamento ai Comuni della terza rata del Fondo sperimentale di riequilibrio per il 2012, per correggere gli scompensi tra i Comuni dovuti dalle diverse entrate derivanti dall’Imu e dall’Ici. In pratica, nelle casse dei Comuni arriverà in tempi brevi una somma pari a 1,190 miliardi. Si avvia l’iter per una rivoluzione dei criteri di valutazione di presidi e scuole superiori.
Infine, il governo ha impugnato presso la Corte Costituzionale la «finanziaria 2012» della Regione Puglia, per quanto riguarda la voce sanità, che violerebbe il piano di rientro dal disavanzo sanitario. Nel mirino c’è il passaggio sui cosiddetti «destabilizzati», ossia quei circa 800 tra medici e paramedici in tutta la Puglia per i quali era stata decisa la conferma in corsia per altri sei mesi. Una deroga per la quale la Regione si è battuta – vista la fame di personale medico negli ospedali, anch’essi falcidiati dalle misure di contenimento della spesa – forte dei 149 milioni di risparmi ottenuti attraverso i tagli.
La Stampa 11.08.12