Giorno: 6 Agosto 2012

"Italia ed Europa, con pochi giovani la società soffoca", di Carlo Buttaroni*

Tra il 1850 e il 1950 la popolazione del pianeta è cresciuta di 1,3 miliardi d’individui. Nel 2050 si stima che la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi, con un incremento di 6,6 miliardi rispetto a cento anni prima. La crescita della popolazione ha origine essenzialmente nell’aumento dell’attesa media di vita che, negli ultimi cento anni, è più che raddoppiata. Si vive più a lungo, ma in compenso nascono meno bambini (4,3 per donna negli anni Settanta contro i 2,6 attuali). La conseguenza di questo processo demografico è il capovolgimento della piramide delle età, prima caratterizzata da un’ampia base costituita da giovani e che da qualche anno si sta riducendo velocemente. Un fenomeno impetuoso e recente che sta invertendo il segno che aveva fin qui caratterizzato l’equilibrio tra nuove e vecchie generazioni. Nel 2045, per la prima volta nella storia dell’umanità, gli anziani (cioè le persone con più di sessant’anni) e i giovani (con meno di quindici) rappresenteranno la stessa quota della popolazione mondiale. In Europa, il passaggio della staffetta tra giovani e anziani è …

"Il debito: l’agosto senza rete di Italia e Spagna pochi bond in scadenza, poi si spera in Bce", di Maurizio Ricci

La rete di protezione dell’euro decisa dalla Banca centrale europea non è ancora in funzione. Ci si domanda a questo punto se agosto possa riservarci, in assenza di quel sistema protettivo, brutte sorprese. Se cioè potremmo assistere a ondate speculative contro la Spagna e contro l’Italia. Per rispondere a questa domanda, bisogna andare a vedere in che misura i due Paesi dovranno ricorrere al mercato per rinnovare i titoli di Stato in scadenza questa estate e dalle parole di Mario Draghi a chiusura della riunione della Bce, quella rete di protezione dell’euro, che molti reclamano da tempo, non è più una chimera: la Banca centrale europea è decisa ad intervenire, per impedire che un paese venga costretto, dalle onde dei mercati, ad abbandonare la moneta unica. Nei fatti, però, la rete ancora non esiste: c’è solo l’ombrello del Fondo salva-Stati, che i più giudicano insufficiente. La rete Bce sarà in grado di agire, probabilmente, solo a settembre, quando ne saranno stati definiti i dettagli tecnici. A prima vista, è un buco inquietante, che misureremo già …

"A Berlino molti pregiudizi e qualche verità", di Stefano Lepri

Come facciamo a convincere i tedeschi che non vogliamo i loro soldi? Mario Monti ce l’ha messa tutta questa volta, nell’intervista apparsa ieri. Forte della sua competenza, di nuovo ha tentato di spiegare che l’aiuto a Grecia, Irlanda, Portogallo l’abbiamo pagato noi più che loro, e che ai tassi attuali sul debito pubblico sono gli italiani e gli spagnoli a sovvenzionare i tedeschi, non il contrario. Farsi capire non è facile. In Germania oggi le difficoltà dell’unione monetaria non stanno soltanto producendo un disincanto di massa verso l’integrazione europea, speculare a quello che vediamo anche da noi. C’è anche un fenomeno culturale che coinvolge una parte della classe dirigente tedesca, incline a ritenere di aver ragione contro tutto il resto del mondo o quasi. La scoperta che dal prolungarsi della crisi la Germania guadagna l’ha già strillata come scoop al suo pubblico assai popolare il quotidiano Bild la settimana scorsa. Sessanta miliardi di euro negli ultimi trenta mesi era il calcolo; diversi esperti lo ritengono abbastanza verosimile. Eppure, poco si è smosso. I populisti si …

"La Germania, l'Italia e i veleni dell'Unione", di Carlo Galli

Il sentimento antitedesco in Italia esiste. Si nutre di stereotipi antichi e collaudati, di memorie non remotissime, di dolori ancora brucianti. Di luoghi comuni letterari presenti in padri della cultura italiana e europea come Dante e Petrarca (i “tedeschi lurchi”, il “furor di lassù, gente ritrosa”) e, spesso, di trivialità da bar sui “crucchi” e le loro cancelliere. Ed esiste un sentimento anti-italiano in Germania. Anche in questo caso, si va dalla polemica di Lutero contro il Papa e la curia romana, al pregiudizio negativo, alimentato anche dai giornali, contro la nostra mediterranea cialtroneria e la nostra subdola viltà – l’emblema degli italiani sarebbero Machiavelli, suggeritore di frodi e di inganni (l’esatto opposto della Deutsche Treue, della lealtà tedesca di cui parla lo stesso inno nazionale germanico) e, insieme, l’inqualificabile Schettino –. Ovvero, l’Italia è quella che tradisce la Germania in due guerre mondiali; è l’Italia della copertina dello Spiegel nel 1977, con il piatto di spaghetti dei “makaroni” e la pistola dei terroristi. Di quando in quando, tutto ciò esce dalle sentine delle mentalità …