Sul debito pubblico si gioca il futuro dell’Italia (e dell’Europa). Ormai da anni si tenta di ridurlo, ma ogni passo in avanti se ne fanno due indietro. Oggi, con i mercati nervosi e la speculazione in agguato, va imboccata la strada della riduzione senza tentennamenti. Le ricette dei due schieramenti politici appaiono completamente antitetiche. Angelino Alfano promette un’operazione straordinaria gigantesca: circa 400 miliardi da incassare in un solo colpo con la cessione di asset patrimoniali pubblici. «Propaganda, non esistono bacchette magiche. E poi verrebbe da chiedere: se fosse così facile, perché non lo hanno fatto prima?». Il giudizio di Vincenzo Visco, ex ministro del Tesoro, è netto. La favola del «colpo grosso» non è nuova: quella di Alfano è solo l’ultima versione. Peccato che non funzioni, spiega Visco. Il percorso è un altro: sono possibili interventi straordinari graduali, ma soprattutto bisogna mantenere i conti in ordine, lavorare per la crescita e la competitività, e sperare che la ripresa finalmente arrivi. L’Italia ha fatto abbastanza finora? «Si è fatto parecchio, ma c’è ancora molto da fare. …