"La grave scelta del governo", di Stefano Semplici
Il governo ha infine deciso di aumentare le tasse universitarie per tutti. È una scelta grave, prima di tutto per una questione di metodo. Si era partiti con un comma del decreto legge sulla «revisione della spesa» che, con un artificio tecnico da addetti ai lavori, rendeva possibile un incremento della «contribuzione studentesca» che avrebbe potuto anche superare il 50 per cento per gli studenti in corso ed era teoricamente illimitato per i fuori corso. Di fronte alle ovvie reazioni, i relatori in commissione Bilancio al Senato avevano messo a punto un emendamento, che correggeva radicalmente la prospettiva dell’intervento. I n sostanza, l’intervento veniva limitato ad una sorta di disincentivo «punitivo» per gli studenti in ritardo nella tabella di marcia, e comunque fissando un tetto del 25 per cento di aumento per la stragrande maggioranza degli interessati. Il ritardo nel conseguimento della laurea è spesso motivato da ragioni diverse dalla pigrizia degli studenti, a partire dal diffuso disinteresse di troppi docenti per le loro responsabilità didattiche, ma il segnale acceso su quella che resta una …