"Atenei, non svendiamo il nostro patrimonio", di Maurizio Mori Ordinario di Bioetica all'Università di Torino
Sia pure nell’indifferenza dei media, la macchina universitaria per il ricambio dei docenti partita. Si tratta di un processo decisivo per il futuro del Paese, visto che il risultato porterà a individuare l’intellighenzia che formerà la classe dirigente dell’Italia a venire. La cosa che più ha interessato la stampa è stata la sistematica denigrazione dell’università, quasi fosse in balìa di «baroni» strapagati e fannulloni che meritano solo di essere messi in riga. Si è dimenticato totalmente che quando i nostri giovani vanno all’estero alla ricerca di un lavoro negato in patria, trovano subito ottime posizioni perché la preparazione ricevuta all’università è tra le migliori al mondo. Segno che, pur tra tante manchevolezze e pecche, l’Università italiana ha funzionato e funziona. Le difficoltà non mancano, ma si tratta di sapere se la cura proposta non sia peggiore del male. Le diagnosi sono molte e una di grande valore è stata fatta dal collega dell’università Cattolica, Adriano Pessina, in un fine articolo visibile sul sito di filosofionline (http://www.filosofionline.com/?p=547), da cui prendo alcuni spunti, come altri dal bel …