"Dalla carne alla mozzarella Camorra food spa serve a tavola", di Roberto Saviano
Mozzarelle, zucchero, burro, caffè, pane, latte, carne, acqua minerale, biscotti, banane, pesce. Difficile ammettere che quando andiamo a fare la spesa rischiamo di finanziare le organizzazioni criminali. Eppure è così. Il paniere della camorra, di Cosa Nostra, della ‘ndrangheta tocca la giornata tipo di un comune cittadino. Ogni gesto, dal primo che compiamo al mattino sino alla cena, può far arricchire i clan a nostra insaputa. Per comprendere come ogni passaggio possa esser dominato dai clan, basta descrivere una giornata. Si inizia dal bar. Il caffè in molti territori è monopolio dei boss. A volte ne gestiscono la produzione, altre solo la distribuzione. Esempio: il clan Mallardo di Giugliano imponeva ai bar di comprare il caffè Seddio prodotto da una ditta intestata ai D’Alterio, nipoti del boss Feliciano Mallardo. L’operazione della Guardia di finanza “Caffè macchiato” del 2011 ha mostrato che l’imposizione del caffè Seddio era di tipo estorsivo ma ha anche svelato l’esistenza di un vero e proprio accordo tra il clan Mallardo e i vertici dei Casalesi, che consentivano l’espansione degli interessi dei …