Mese: Luglio 2012

"L'armonia perduta della concertazione", di Nadia Urbinati

La concertazione è stata al centro della conversazione politica in queste ultime settimane. Al di là degli intenti polemici, è un fatto che su questa pratica di gestione dei conflitti sociali non si è mai avuta unanimità. Per esempio, gli Stati Uniti l’hanno tradizionalmente respinta, come hanno per lungo tempo resistito a riconoscere come legittime le contrattazioni collettive nel mondo del lavoro, mentre la Germania ha ricostruito la sua economia e la sua democrazia su questa base. L’Italia ha tenuto una via intermedia, alternando periodi di concertazione a periodi di decisionismo a prescindere dal consenso sociale. Ma che cosa è esattamente la concertazione? La concertazione è una strategia e una pratica politica orientata alla soluzione dei problemi sociali ed economici attraverso il confronto democratico, e in vista di raggiungere un accordo, tra le parti sociali – per esempio gli imprenditori e i lavoratori – che vada al di là della decisione d’autorità. È una pratica opposta a quella del conflitto da un lato e della decisione politica di imperio dall’altro. Se si cerca soluzione concertata …

"Oggi in duemila davanti al Senato. "Dal 2007 chiesti ai Comuni 22 miliardi di contributi"", di Francesco Semprini

Duemila in piazza. I sindaci di tutta Italia si mobilitano per protestare contro i tagli previsti dalla «spending review». Davanti al Senato oggi, avrebbero dovuto manifestare appena in sessantina, tanti quanti i membri del comitato direttivo dell’Associazione dei Comuni italiani. Ma l’adesione alla protesta è cresciuta giorno dopo giorno tanto che alle 11 a piazza Sant’Andrea della Valle i sindaci potrebbero essere un paio di migliaia. «Riceviamo continue telefonate di adesione – dice Graziano Delrio, primo cittadino di Reggio Emilia e presidente dell’Anci -. La sofferenza è forte e alta l’aspetta per l’appuntamento, tutti comprendono la delicatezza e l’importanza del passaggio: la “spending review”, se approvata così com’è, rischia di essere letale per molti Comuni». Per il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris si tratta di una forma di «resistenza democratica» contro politiche del governo che rischiano di portare a una «sospensione della Costituzione e della piena democrazia». Il timore è un crac finanziario per molte amministrazioni: «Dal 2007 al 2013 tra tagli e risparmi sono già stati chiesti ai Comuni 22 miliardi di contributi», …

Scuole, l’allarme delle Province “Con i tagli salta la riapertura”, di Silvio Buzzanca

Metà delle Province al dissesto e migliaia di scuole che non apriranno i battenti. Effetto immediato dei 500 milioni “tagliati” dal governo. Comuni quelli di Roma, Salerno, Napoli e Palermo in grande sofferenza. Anche per questo l’Anci e migliaia di sindaci con la loro bella fascia tricolore “assedieranno” oggi i senatori impegnati a discutere della spending review. E dunque anche dei 500 milioni di euro che dovrebbero sparire quest’anno dai bilanci dei comuni. Un taglio “lineare” che non convince neanche Piero Giarda. Al punto che il ministro per i Rapporti con il Parlamento scrive al vicepresidente dell’Unione delle Province: «Ho cercato invano di far cambiare quella norma. È contraria a tutto quello che ho sempre pensato in materia di finanza locale. Speriamo che il Senato sia più saggio del governo». Saggezza cercasi, dunque, a Palazzo Madama. Con incontri a raffica, vertici, attese. Ieri pomeriggio il presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione alla testa di una delegazione ha incontrato il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi. Ma hanno parlato dei problemi connessi al funzionamento delle future città …

"La speculazione. Austerità, contagio greco e allarme Regioni ecco le sei cause della tempesta perfetta", di Federico Rampini

Il salva-banche non convince, lo scudo antispread non scatta, la recessione avanza mentre altri allarmi si accendono: le regioni spagnole a rischio bancarotta, ma anche la Sicilia oberata di debiti spaventano e alimentano la speculazione. Gli ultimi vertici europei non sono stati in grado di dare un segnale forte e così sulle Borse senza bussola piovono le vendite. In questa situazione di incertezza i grandi investitori si chiedono se abbia ancora un senso l’austerity spinta, che invece di risanare alimenta la recessione. IL “SALVA-BANCHE” NON CONVINCE È una constatazione: la caduta dei titoli bancari in Spagna indica che i mercati non credono all’efficacia del salvataggio. Malgrado l’eurozona abbia previsto di stanziare 100 miliardi, di cui 30 entro pochi giorni, gli investitori continuano a vendere le azioni delle banche. Le ragioni sono diverse. Da una parte gli istituti di credito spagnoli, insieme con la loro vigilanza e il loro governo, hanno mentito troppo a lungo sullo stato di salute reale dei bilanci: non hanno più credibilità. L’altra causa di sfiducia, è un effetto perverso degli aiuti …

"Dieci grandi città a rischio crac", di Paolo Baroni

In cima alla “lista nera” i capoluoghi di Campania e Sicilia. Boom di commissariamenti negli ultimi due anni Ci sono dieci grandi città italiane con più di 50 mila abitanti che sono ad un passo dal crac. Napoli e Palermo in cima alla «lista nera», anche se da settimane una task force a Palazzo Chigi sta facendo di tutto per evitare il peggio. Poi Reggio Calabria, finita in rosso già nel 2007-2008 ed ora oggetto di un’inchiesta della magistratura. E poi tante altre amministrazioni, grandi e meno grandi (come Milazzo), magari fino ad oggi virtuose, potrebbero essere costrette a chiedere il «dissesto», che significa scioglimento della consiglio, entrata in campo della Corte dei Conti e commissario prefettizio. L’ultimo colpo, o se vogliamo il colpo di grazia, sta infatti per arrivare: è una norma inserita nel decreto sulla spending review che nelle pieghe delle nuove regole che impongono l’«armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio» impone di svalutare del 25% i residui attivi accumulati sino ad oggi. Si tratta di entrate contabilizzate ma non …

"Allarme spread: sfondati i 525 punti"

Borse in picchiata, Piazza Affari -3,1%. Euro ai minimi sul dollaro e sullo yen. Alta tensione sui titoli di Stato. Da Fmi e Germania no a nuovi aiuti o a proroghe per la Grecia milano E’ già un lunedì nero. Le Borse europee crollano e gli spread di Italia e Spagna schizzano a livelli record. Milano (-3,1%) e Madrid (-3,5%) segnano i maggiori ribassi, con le banche in picchiata. Avvio in rosso anche per Londra, Parigi e Francoforte. E dopo il venerdì nero è ancora tensione sui titoli di Stato: il differenziale tra il Btp e il Bund tedesco ha sfondato questa mattina i 525 punti facendo salire ancora il rendimento dei titoli decennali italiani. Male anche i Bonos spagnoli: spread addirittura oltre quota 640 punti con il rendimento che tocca un nuovo record oltre il 7,5% . Le piazze asiatiche hanno chiuso in rosso. L’euro è sceso sotto la soglia psicologica di 1,21 dollari, per la prima volta dal giugno 2010, e sotto i 95 yen, come non succedeva da 11 anni. La moneta …

"Crisi, spread: è meglio votare a novembre?", di Simone Collini

La settimana che si apre oggi sarà determinante per capire che tipo di piega prenderà il finale di legislatura e se sia giustificata la discussione sull’ipotesi di un voto anticipato in autunno, che ormai da quarantott’ore tiene banco. Il punto non è tanto la riapertura delle Borse e l’andamento del mercato dei titoli di Stato, che pure saranno sotto i riflettori dopo il venerdì nero che ha fatto registrare un meno 4 per cento e uno spread a quota 500. Saranno piuttosto le votazione in Parlamento dei decreti su spending review, dismissioni e sviluppo, che il governo vuole incassare in tempi rapidi anche ricorrendo alla fiducia, ad essere attentamente esaminate da Palazzo Chigi e Quirinale. I quali, in base alla Costituzione, possono avviare l’iter (il primo passo spetta al premier, presentando le proprie dimissioni al capo dello Stato) che porterebbe allo scioglimento delle Camere (prerogativa del Presidente della Repubblica, esaurita la fase delle consultazioni) e quindi al voto anticipato. I segnali arrivati negli ultimi passaggi parlamentari – in commissione su quei decreti economici ma anche …