Giorno: 18 Luglio 2012

"Ammortizzatori e flessibilità. Corretta la riforma Fornero", di Massimo Franchi

C’è anche una norma per evitare il ripetersi della «vergogna» esodati all’interno delle modifiche alla riforma del lavoro approvate ieri. L’emendamento al decreto sviluppo votato dalle commissione Finanze e Attività produttive della Camera istituisce «l’archivio dei contratti e degli accordi collettivi di gestione di crisi aziendali». In questo modo sarà sempre possibile tenere sotto controllo i numeri dei futuri «esodati». Il testo nel suo complesso ha subito una riformulazione dopo la trattativa tra partiti che sostengono al maggioranza e il governo. Prevede dieci punti di modifica della riforma Fornero che entra in vigore domani. Molte nelle novità fanno parte delle richieste contenute nell’avviso comune sottoscritto da sindacati e Confindustria. Le principali riguardano la proroga al 31 dicembre 2014 della mobilità secondo le regole attuali. Sul fronte della flessibilità in entrata vengono ridotti gli intervalli tra un contratto e l’altro a tempo determinato, nel caso dei lavori stagionali. La definizione delle pause di lavoro sono demandate alla contrattazione. L’emendamento poi spalma su due anni (anziché uno, come previsto nella riforma) due criteri che servono a individuare …

"Il triste sequel del Cavaliere", di Barbara Spinelli

Nessuno, tra i politici italiani, e in particolare tra quanti sostengono Monti, sembra propenso a pensare che il declassamento notificato venerdì da Moody’s sia in connessione con l’annuncio di un ritorno di Berlusconi alla guida dell’Italia. Ritorno confermato da Alfano due giorni prima, ma da tempo evocato, invocato, dai fan dell’ex premier sui siti web. C’è stata invece un’unanime insurrezione, molto patriottica e risentita, e l’inaffidabilità delle agenzie di rating (Moody’s, Standard & Poor’s) è stata non senza valide ragioni denunciata: le stesse agenzie che sono all’origine della crisi scoppiata in America nel 2007, continuano infatti a dettar legge, fidando nell’oblio di cittadini, governi, istituzioni internazionali. Ciononostante, quel che veramente conta resta nell’ombra: non in Italia, ma ovunque in Europa, il verdetto di Moody’s (che pure non nomina il fondatore di Forza Italia) viene d’istinto associato all’infida maggioranza di Monti, e più specialmente alla decisione di Berlusconi di tentare per la sesta volta la scalata del potere: per ridiventare premier o salire al Quirinale, ancora non è chiaro. Monti sarebbe insomma un interludio, non l’inizio …

"Così l'Europa spreca il cervello delle donne", di Birgitta Ohlsson*

Nell’Unione Europea il 60% degli studenti universitari è composto da donne. Tuttavia l’occupazione è inferiore tra le donne rispetto a quanto invece accade per gli uomini. Solo un dirigente di azienda su dieci è donna; solo il 24% dei parlamentari è costituito da donne. Nei Paesi più ricchi della terra il salario maschile è del 18% superiore a quello femminile, nonostante la forza lavoro femminile sia più qualificata di quella maschile. L’Europa spreca il cervello delle donne. È noto ormai il diffuso allarme contro la fuga dei cervelli che si sta verificando in Europa, il cosiddetto «brain drain». Ma direi che oggi ancor più grande e problematico è il «brain in vain», cioè il fenomeno per cui molte donne raggiungono un livello d’istruzione superiore senza che se ne sfruttino poi le competenze. Se l’Europa vorrà risolvere la scottante crisi del debito e la crescente competizione sul mercato mondiale, una maggiore parità è assolutamente necessaria. Una risposta risolutiva dell’Europa alle sfide economiche e demografiche non può prescindere da un maggiore impiego delle donne sul mercato del …

“Dovremo fare altri sacrifici”, di Massimo Giannini

«Siamo dentro un percorso di guerra», sostiene Monti. E purtroppo non ha torto. L’Italia è un Paese “in trincea”. Fuori ci sono i falchi dell’Europa teutonica e finnica, e i mercati finanziari bombardano a colpi di spread. Dentro ci sono lacrime e sangue, che pesano su famiglie e imprese e sembrano non bastare mai. C’è una “exit strategy”, per tirarsi fuori da questo assedio permanente, interno e internazionale? Vittorio Grilli, neo-promosso ministro del Tesoro, qualche idea l’ha messa a fuoco. Il pranzo di ieri a Palazzo Chigi, insieme al presidente del Consiglio e al governatore della Banca d’Italia, serve a fare il punto. Più che una colazione di lavoro, un “gabinetto di guerra”, appunto, in vista delle prossime “battaglie”. L’Eurogruppo di venerdì prossimo, il vertice dei Capi di Stato e di governo del 25 luglio, e poi, soprattutto, il “generale agosto”, che dal crac Lehman in poi è sempre foriero di rovinosi disastri per l’economia globale. Grilli arriva al tavolo con una convinzione. «Stiamo facendo tutto quello che possiamo e che dobbiamo, per fronteggiare l’emergenza. …

"Sono gli operai i nuovi poveri", di Chiara Saraceno

Non è solo la “solita” fotografia della povertà quella che emerge dagli ultimi dati. C’è un allarme ulteriore accanto al dato noto, e sconfortante, della persistenza, ed accentuazione, del divario tra Centro-Nord e Mezzogiorno Oltre alla maggiore vulnerabilità delle famiglie numerose, e di quelle in cui tutte le persone in età da lavoro sono inoccupate, vi sono segnali di preoccupazione ulteriore come conseguenza del modo selettivo con cui sta colpendo la crisi occupazionale. Il primo è l’aumento della povertà tra le famiglie con persona di riferimento operaia o comunque a bassa qualifica. Anche quando il lavoro non è stato perso, la riduzione della possibilità di aumentare il reddito facendo straordinari, o la cassa integrazione più o meno temporanea, hanno colpito duramente il reddito degli operai, già dall’inflazione, riducendone la capacità di far fronte ai bisogni di tutta la famiglia. Allo stesso tempo, come segnalano anche i dati sul mercato del lavoro, è diminuito, per lo più in queste stesse famiglie, il numero di percettori di reddito. Molte mogli-madri hanno perso il lavoro o sono costrette …