"Il Cavaliere ha perso la sua base sociale", di Piero Ignazi
Chissà se anche Berlusconi è andato in Engadina, a Sils-Maria, e stordito dalle vertiginose altezze delle montagne e dalla calma dei laghi, abbia lì concepito, novello Friedrich Nietzsche, il suo “eterno ritorno”. Certo possiamo immaginare che di fronte alle “due vie dell’eternità” abbia anch’egli borbottato, come in Così parlò Zarathustra, che “tutte le cose diritte mentono. Ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo”. Già, ma di circoli ne esistono di vari tipi, da quelli viziosi a quelli infernali. Berlusconi li comprende entrambi. Il vizio pubblico (quelli privati li tralasciamo) della sua politica di spending senza nessuna review ci ha fatto precipitare nel circolo infernale delle tasse e dell’austerità. Se non ci fosse stata l’allegra abolizione dell’Ici e della tracciabilità dei compensi professionali, nonché il via libera implicito all’evasione, oggi non dovremmo correre ai ripari sotto la guida accigliata del professor Monti. Ma per il brianzolo Berlusconi vale sempre il napoletanissimo “scurdammoce ‘o passato”. È una filosofia di vita che l’ex presidente del Consiglio ha sempre praticato confidando nelle sue doti di prestidigitazione …