Non solo i 2,5 miliardi stanziati dal Governo, ma altri fondi “conquistati” pro-terremotati. Il decreto è ora stato convertito in legge: pur tra luci e ombre, stanzia 2,5 miliardi di euro da destinare alle zone colpite dal sisma. In realtà, a quella cifra devono aggiungersi altri 840 milioni, 640 dei quali letteralmente “conquistati” su diversi fronti grazie all’impegno dei parlamentari emiliani. La cifra totale, diffusa dai parlamentari modenesi del Pd Giuliano Barbolini, Mariangela Bastico, Manuela Ghizzoni, Ricardo Franco Levi, Ivano Miglioli e Giulio Santagata, è ora, quindi, di 3.340 milioni di euro. Non è certo la copertura integrale del fabbisogno, ma è sicuramente un risultato importante.
“Questi sono soldi veri, non facili slogan. Sono aiuti concreti a tutto vantaggio delle popolazioni terremotate”: è questo il commento unanime dei parlamentari modenesi del Pd dopo che, nella seduta di mercoledì 10 luglio, la Camera dei deputati ha approvato la legge di conversione del decreto n.74 sul terremoto. “E’ un risultato importante – spiegano – sia dal punto di vista normativo che della disponibilità di risorse. Com’è noto, sono stati, infatti, stanziati 2,5 miliardi per la ricostruzione. Ma la cifra complessiva, grazie all’impegno pervicace di tutti noi, e questo lo sottolineiamo con orgoglio, ha raggiunto la cifra di 3.340 milioni di euro”. L’azione dei parlamentari emiliani con la straordinaria disponibilità di tutti i gruppi parlamentari e del Governo ha consentito, infatti, di destinare alle aree colpite dal sisma risorse ulteriori per 640 milioni di euro cui si devono aggiungere i 200 milioni promessi dalla Commissione Europea. In totale, insomma, le risorse disponibili salgono cosi a 3.340 milioni. “Le voci principali cui abbiamo attinto per raggiungere questo risultato – spiegano i parlamentari modenesi del Pd – sono: i risparmi per 193 milioni dal finanziamento pubblico dei partiti, 150 milioni dai tagli dei costi di funzionamento della Camera, 82 milioni da fondi INAIL, 120 milioni da fondi del Ministero della scuola, 5 milioni dai Beni Culturali, 50 milioni da nuova programmazione di Fondi europei e 40 milioni dalla cosi detta “legge mancia”. “Certo – continuano i nostri parlamentari – non siamo ancora alla copertura integrale del fabbisogno stimato per far fronte agli ingentissimi danni che abbiamo subito ma, in attesa di una legge ad hoc, possiamo dire che Governo, commissario Errani e Parlamento hanno compiuto un significativo primo passo”. Restano aperti, come già sottolineato a più riprese da esponenti del Pd, alcuni problemi rilevanti: prima tra tutte la questione della sospensione del pagamento dei tributi che la legge proroga solo sino al 30 novembre. Su questo e su altri problemi quali l’allentamento del Patto di stabilità per gli enti locali, occorrerà intervenire a partire dai provvedimenti ancora in discussione e con una legge organica sul terremoto.