Giorno: 10 Luglio 2012

"La scuola perde la moneta contante", di Alessandra Ricciardi

Dopo gli enti di ricerca, anche le scuole. In perfetta continuità con il primo decreto di revisione della spesa pubblica, curato dal ministro dei rapporti con il parlamento, Piero Giarda, il decreto legge di spending review messo a punto dal commissario straordinario Enrico Bondi istituisce anche per le scuole l’obbligo della Tesoreria unica. E dunque quando a settembre riapriranno i battenti del nuovo anno, i cassieri si ritroveranno a dover passare i soldi che gestivano in autonomia con il fondo di istituto alla Tesoreria: si tratta di circa 900 milioni di euro. A prevederlo l’articolo 7, comma 33 del decreto legge n. 95, da ieri all’esame del senato per il primo sì alla conversione. Niente più conti correnti autonomi, le scuole dovranno disporre i pagamenti, per spese di funzionamento e supplenti, attraverso il meccanismo del mandato elettronico. Una misura che, a leggere la relazione tecnica allegata al decreto legge, certamente serve ad evitare inefficienze nella gestione dei pagamenti ma anche a ridurre il debito pubblico: ipotizzando una giacenza minima di 900 milioni di euro e …

Legge elettorale, scossa di Napolitano "Basta rinvii, si decida a maggioranza", di Umberto Rosso

La lettera-ultimatum arriva sulle scrivanie dei presidenti delle Camere mentre Giorgio Napolitano sta ormai per lasciare Roma per Lubiana, dove da ieri sera è in visita di Stato per due giorni. La nuova legge elettorale, avverte il capo dello Stato, «è ormai opportuna e non più rinviabile». Non è certo il primo appello a cambiare subito il Porcellum, ma stavolta c´è qualcosa di più. Perché Napolitano sollecita, di fronte alla melina e al gioco di veti che rischiano di insabbiare la riforma, di procedere rimettendo «alla volontà maggioritaria delle Camere la decisione sui punti che non risultassero oggetto di più larga intesa preventiva». Se non ci sono larghe intese, si proceda con chi ci sta. Insomma, scrive il presidente della Repubblica a Schifani e Fini perché i segretari politici intendano, è tempo di andare verso un «confronto conclusivo», che è bene «non resti ulteriormente chiuso nell´ambito delle consultazioni riservate dei partiti». I presidenti delle Camere, si augura Napolitano, possono autorevolmente sollecitare la presentazione in Parlamento di «una o più proposte» di legge per cambiare quella …

"La nuova vita di 10 mila esuberi", di Antimo Di Geronimo

I docenti in esubero che non troveranno piena ricollocazione in sede di mobilità annuale saranno assegnati a posti o cattedre disponibili per i quali possiedano il titolo di studio di accesso. Anche se non hanno l’abilitazione specifica. Per esempio, un docente di economia aziendale (classe A017), se ha la laurea prevista per insegnare geografia (A039), potrà essere assegnato per un anno su una cattedra di geografia invece che di economia aziendale. Oppure, se si tratta di una maestra elementare, l’amministrazione potrà tentare anche la ricollocazione nella scuola dell’infanzia. Il tutto con assegnazioni d’ufficio. Lo prevede una disposizione contenuta ne decreto sulla spending review varato dal governo. Il dispositivo riscrive l’intera disciplina del trattamento dei docenti in esubero e, cioè, dei docenti che dopo essere diventati soprannumerari, non riescono ad ottenere una nuova sede nemmeno con il trasferimento d’ufficio. E quindi vengono collocati nella famigerata Dop (dotazione organica provinciale): una specie di limbo in cui vengono tenuti in stand by fino all’assegnazione di una sede provvisoria per un anno, ad esito delle operazione di utilizzazione o …

"Lo scandalo del Porcellum", di Carlo Galli

I primi sei mesi dell´anno sembrano passati invano dal punto di vista delle riforme. I partiti non le fanno, insensibili all´emergenza civile e democratica in cui versa il Paese, esito temibile ma sempre più vicino di una crisi economica di cui prova a farsi carico Monti, e di una crisi politica il cui solo interprete credibile è il capo dello Stato. Napolitano sta cercando nei modi a sua disposizione – cioè esercitando una moral suasion di grande impegno e di largo respiro – di fare del nostro sistema politico una democrazia decidente. Sta cercando di trasformare le chiacchiere in azione, il gretto e miope interesse di parte in contributo all´interesse nazionale. Miope è infatti quell´interesse che spinge i partiti – ma soprattutto il Pdl e la Lega – a cercare di confezionarsi una legge elettorale su misura (come fu peraltro il Porcellum di Calderoli, ideato per attenuare – con successo, come si vide – gli effetti della vittoria elettorale di Prodi nel 2006); col risultato di estenuarsi in trattative riservate (ultima debole figura degli arcana …

"Patrimonio culturale: soldi da trovare perché la storia non ha prezzo", di Manuela Ghizzoni

Quello che è accaduto il 20 e il 29 maggio ha segnato le vite di chi vive nei comuni di Emilia, Lombardia e Veneto in modo indelebile. E lo dico per esperienza personale, vivendo a Carpi. In quelle scosse è andato tutto perduto. Tutto, ma non la determinazione e la dignità con la quale quelle persone chiedono alle Istituzioni, alla politica, di fare presto, di dare a queste comunità gli strumenti per una immediata ripartenza. Quindi bene il rigore, bene la revisione della spesa pubblica, bene il controllo dello spread, ma noi parliamo di case, di scuole, di ospedali e di imprese che occupano migliaia di lavoratori. In momenti straordinari, occorrono provvedimenti straordinari, non servono giri di parole, occorrono fatti. Il decreto in conversione è un primo passo per superare l’emergenza e cominciare ad impostare la ricostruzione. Molti altri ne restano da compiere, sebbene il testo sia stato integrato. Bisogna dar merito alla Commissione Cultura, che presiedo, di aver trovato una sintesi unitaria per definire soluzioni ai problemi. Problemi che la Commissione ha potuto toccare …

"Prof inidonei, tutti Ata da subito", di Nicola Mondelli

Doccia gelida sugli oltre tremilacinquecento docenti che prestano servizio nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, negli uffici scolastici territoriali e in quelli del ministero dell’istruzione svolgendo compiti diversi dall’insegnamento: diventeranno tutti assistenti amministrativi. Sono i docenti dichiarati permanentemente inidonei per motivi di salute a svolgere la funzione di insegnante, ma idonei appunto ad altri compiti quali, ad esempio, quelli elencati nel contratto collettivo nazionale integrativo del 2008: servizio di biblioteca e documentazione; organizzazione di laboratori; supporti didattici ed educativi; supporto nell’utilizzo di audiovisivi e delle nuove tecnologie informatiche e attività relative al funzionamento degli organi collegiali, dei servizi amministrativi e ogni altra attività deliberata nell’ambito del progetto d’istituto. Per loro sembrerebbero infatti sfumate le residue speranze di poter continuare a prestare servizio nelle scuole e nelle sedi da anni occupate per lo svolgimento appunto di compiti diversi dall’insegnamento almeno fino a quando fosse stato loro consentito di partecipare alla mobilità intercompartimentale ovvero chiedere di essere dispensati dal servizio e collocati a riposo secondo le norme in vigore prima della riforma Fornero. Speranze che …

La politica senza confini", di Luigi La Spina

L’ accusa, sostanzialmente con la stessa domanda, arriva sia da destra, sia da sinistra: perché non si può criticare Monti? Perché davanti a ogni giudizio negativo sull’operato del presidente del Consiglio e del suo governo si viene imputati non solo di «lesa maestà», ma addirittura di tradimento della patria? Da mesi questa domanda accompagna le osservazioni polemiche di Alfano sulla riforma del lavoro, quelle di Bersani e di Vendola sui tagli alle spese e, dopo le bombastiche definizioni del presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, a suon di «boiate» e «macelleria sociale», si è ripetuta con maggior insistenza e con indignato fastidio. L’avvertimento di Monti sulle conseguenze per l’Italia, dall’andamento del famoso «spread» alle sorti del «salvaStati», delle critiche e dei distinguo che arrivano dal fronte interno, cioè dai partiti che lo sostengono in Parlamento e dalle rappresentanze sociali, non deriva, in realtà, dalla tipica insofferenza degli accademici nei confronti di chi osa mettere in dubbio le loro tesi. Nè dalle suscettibilità caratteriali di tecnici dalla pelle troppo tenera per sopportare le durezze della nostra vita …