I docenti in esubero che non troveranno piena ricollocazione in sede di mobilità annuale saranno assegnati a posti o cattedre disponibili per i quali possiedano il titolo di studio di accesso. Anche se non hanno l’abilitazione specifica. Per esempio, un docente di economia aziendale (classe A017), se ha la laurea prevista per insegnare geografia (A039), potrà essere assegnato per un anno su una cattedra di geografia invece che di economia aziendale.
Oppure, se si tratta di una maestra elementare, l’amministrazione potrà tentare anche la ricollocazione nella scuola dell’infanzia. Il tutto con assegnazioni d’ufficio.
Lo prevede una disposizione contenuta ne decreto sulla spending review varato dal governo. Il dispositivo riscrive l’intera disciplina del trattamento dei docenti in esubero e, cioè, dei docenti che dopo essere diventati soprannumerari, non riescono ad ottenere una nuova sede nemmeno con il trasferimento d’ufficio. E quindi vengono collocati nella famigerata Dop (dotazione organica provinciale): una specie di limbo in cui vengono tenuti in stand by fino all’assegnazione di una sede provvisoria per un anno, ad esito delle operazione di utilizzazione o assegnazione provvisoria. Sono circa 10 mila, recita la relazione tecnica.Se non sarà possibile ricollocare i docenti in esubero su altro posto o classe di concorso secondo il titolo di studio posseduto, l’amministrazione dovrà ricollocarlo sul sostegno.
A patto, però, che il docente interessato risulti in possesso dell’apposito diploma di specializzazione oppure abbia frequentato almeno un corso di formazione specifico. Se nemmeno in questo modo sarà possibile trovare all’insegnante interessato una nuova collocazione, l’amministrazione potrà ricollocarlo su eventuali spezzoni residui, con priorità rispetto ai docenti interni.
Inoltre, ad anno scolastico già avviato, l’amministrazione potrà comunque procedere all’assegnazione dei docenti in esubero su posti che dovessero rendersi successivamente disponibili. Infine, in assenza di diversa collocazione, i docenti interessati saranno assegnati a disposizione delle scuole per la copertura delle supplenze brevi e saltuarie nella provincia di appartenenza.
Le assegnazioni dei docenti sugli spezzoni o sui posti che si renderanno disponibili in corso d’anno saranno effettuate secondo un piano di utilizzo, predisposto dall’ufficio scolastico regionale. Idem per quanto riguarda le assegnazioni a disposizione nelle scuole, ai fini della copertura delle supplenze brevi e saltuarie. Il provvedimento prevede, inoltre, che qualora l’insegnante venga utilizzato in scuole di ordine o grado superiore, percepirà le relative differenze stipendiali. Nessuna decurtazione, per i gradi inferiori. Tutte queste operazioni saranno effettuate con priorità rispetto all’attribuzione delle supplenze. Va detto, inoltre, che le operazioni di ricollocazione del personale in esubero, attualmente, sono regolate da norme contrattuali. E quindi, fino ad ora, le relative disposizioni venivano scritte al tavolo negoziale. Adesso la disciplina della mobilità d’ufficio dei docenti in esubero sarà sottratta alla contrattazione collettiva. Il tutto in continuità con l’orientamento assunto dal governo precedente che, con l’avvento della legge 15/2009, ha dato prima un colpo di spugna alla facoltà di derogare le norme di legge da parte della contrattazione collettiva. E poi, con il decreto Brunetta, ha riscritto una serie di regole con le quali ha decontrattualizzato materie importanti del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici. Come per esempio, le sanzioni disciplinari e le assenze per malattia.
Da Italia Oggi 10.07.12