Il Parlamento farà la sua parte su sviluppo e crescita. “Per esprimere un giudizio complessivo è necessario aspettare il testo definitivo, ma da quanto emerso sinora, in particolare per il settore della conoscenza, sembra che la visione strategica che ha guidato la Spending Review nel settore della conoscenza sia debole. -lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, scienza e Istruzione della Camera dei deputati –
La revisione della spesa pubblica è necessaria per indirizzare il nostro Paese verso un futuro di sviluppo. Quando questa, però, si abbatte su ricerca e università, attraverso la chiusura di piccoli enti di ricerca, indipendentemente dalla loro capacità produttiva, e con blocco del personale, si rischia di trovarsi un pugno di mosche in mano.
Il rapporto tra tagli effettuati e risparmi risulta negativo: non è sopprimendo piccoli enti di eccellenza, che fanno parte della storia della ricerca italiana, che si avrà un bilancio positivo per le casse dello stato e un supporto per il progresso. Adesso il Parlamento farà la propria parte – ha concluso la presidente Ghizzoni – nel compito di fornire alla spending review la missione di strumento per uscire dalla crisi senza perdere di vista innovazione e crescita.”
Pubblicato il 6 Luglio 2012
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