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"Ricostruzione delle scuole: in arrivo cento milioni di euro", di Stefano Luppi

Arrivano gli onorevoli della commissione cultura della Camera per rendersi conto di persona della difficile situazione post terremoti e fare “pressing” sul premier Mario Monti per ottenere maggiori fondi utili alla ricostruzione. La delegazione si è materializzata ieri a Cavezzo. Spiega il presidente della commissione, la deputata Manuela Ghizzoni di Carpi: «Ho portato qui i colleghi a confrontarsi con la realtà poiché per le scuole e i beni culturali dobbiamo raccogliere più soldi, quelli promessi dallo Stato, ossia i 76 milioni generali, non bastano. Per le opere di restauro dei beni culturali chiederemo 20 milioni di euro frutto dei nostri emendamenti al decreto emergenziale del governo che discuteremo in Aula a Roma lunedì prossimo, mentre per la vera priorità, le scuole, speriamo di arrivare ad avere alcune decine di milioni di euro. Chiederemo una quota parte dei 100 milioni di euro stanziati per le semplificazioni degli edifici scolastici italiani, oltre a una parte degli altri 100 milioni di euro già deliberati dal Cipe». Se arrivassero tutti sarebbero una “boccata di ossigeno” per tentare di risolvere problemi imminenti a due mesi dall’apertura dell’anno scolastico. Ieri alla riunione operativa insieme agli amministratori dei Comuni terremotati erano presenti, oltre alla presidente Ghizzoni (Pd) gli onorevoli Emerenzio Barbieri (Pdl), Enzo Carra (Udc), Paola Goisis (Lega nord), Giancarlo Mazzuca (Pdl), mentre mancavano i membri Ricardo Franco Levi, modenese, e Giovanna Melandri, ex ministro per i Beni Culturali. I parlamentari hanno ascoltato quasi in silenzio gli amministratori locali, facendo poche domande a parte il pidiellino Barbieri che tra le altre questioni si è anche arrischiato a dire che «forse sarebbe anche utile per i cittadini della Bassa consultare uno psicologo sulla paura del terremoto. In ogni caso speriamo di ottenere fondi dal governo: non lo faremo cadere, ma faremo la guerra civile per il terremoto dell’Emilia». Tutti, a livello locale e centrale, sono d’accordo nel potenziare i denari per l’edilizia scolastica: «Il bacino interessato dal terremoto – riassume l’assessore provinciale Elena Malaguti – comprende 200mila persone, solo nell’area Nord della Bassa almeno 90mila. Stiamo facendo tanto per i beni culturali, è stato individuato il Palazzo Ducale di Sassuolo per le opere d’arte lesionate che è ormai pieno tanto che si sta pensando a Vignola come alternativa possibile. Poi c’è il tema degli archivi che contengono le fonti della nostra storia e le biblioteche: a Cavezzo abbiamo la biblio-tenda appena inaugurata, a Medolla i 10mila libri donati dagli editori e a Rovereto e nella Bassa due biblio-bus. Complicato anche il tema scuole, il fondo straordinario delle fondazioni di Modena, Vignola, Mirandola si occupa degli istituti come “Luosi- Pico” di Mirandola e di tutti gli altri visto che abbiamo in tutto 500 aule con 18mila alunni di tutte le età. Siamo senza aule, per fortuna è arrivato il bando regionale. L’ente ex bancario di Carpi invece si occuperà di scuole e asili di Novi, Carpi e Soliera, che sono quasi tutti non utilizzabili». La parola agli amministratori. «Per ora – spiega il sindaco di Medolla Filippo Molinari – possiamo fare adeguamento sismico di classe terza solo al 60% non al 100%. Per fare la verifica di vulnerabilità serve molto di più. Le scuole in ogni caso a settembre saranno strutturalmente solide e poi si aprirà il tema dell’adeguamento sismico. Inoltre dovremo convincere i genitori a portare i figli in strutture prefabbricate e moduli, in ogni caso i cittadini sono inferociti anche per la questione dei campanili pericolanti che minacciano i centri storici». In tanti casi, infatti, le strutture storiche impediscono di utilizzare edifici pubblici, civili e religiosi sani, ma troppo vicini ai campanili lesionati. «Con la Soprintendenza – lamentano gli amministratori – è stato un ping pong insensato durato un mese, se c’è poco personale come sembra non può arrivare da altre sedi?». Sul tema è informata la Ghizzoni: «Purtroppo, secondo la legge, ai funzionari del ministero per i Beni Culturali non vengono pagati gli straordinari e in più devono mettere loro stessi i soldi per la benzina delle proprie auto private. Finora è stato reperito da fondi interni circa un milione». Il vicesindaco di San Felice Giovanni Giovanelli solleva problematiche economiche: «Circa il 50% degli immobili è inagibile e i Comuni e le municipalizzate hanno buchi di entrata per Imu, Irpef, Tarsu», ostacoli condivisi da Lisa Luppi (Cavezzo), Maria Cleofe Filippi (Carpi) e Luca Gherardi, vicesindaco di Camposanto, centro in cui a settembre sarà pronto un nuovo asilo antisismico. Alla riunione hanno partecipato anche l’assessore Lara Cavicchioli di Mirandola e il prefetto Basile, secondo cui «Il governo sta facendo il massimo». Intanto ieri la Bassa non si è fatta mancare qualche nuova scossa.

La Gazzetta di Modena 03.07.12