Mese: Giugno 2012

Violenza su donne, rapporto Nazioni Unite "In Italia buone leggi, ma poca protezione", da repubblica.it

Le leggi per tutelare le donne vittime di violenza in Italia ci sono, ma non sempre vengono applicate nel modo adeguato. L’allarme arriva dal rapporto elaborato da Rashida Manjoo, relatore speciale sulla violenza contro le donne delle Nazioni unite che, su invito del governo, ha visitato ufficialmente il nostro Paese lo scorso gennaio, incontrando i rappresentanti delle istituzioni italiane, gli esponenti della fondazione Pangea e le associazioni della piattaforma CEDAW, e ha stilato un documento che presenta oggi a Ginevra. “Il femmicidio è l’estrema conseguenza delle forme di violenza esistenti contro le donne. Queste morti non sono isolati incidenti che arrivano in maniera inaspettata e immediata, ma sono l’ultimo efferato atto di violenza che pone fine ad una serie di violenze continuative nel tempo”, ha detto Manjoo che sottolinea come la violenza in casa sia la forma più ampia che affligge le donne nel Paese e riflette un crescente numero di vittime di femicidio da parte di partner, mariti, ex fidanzati. “Purtroppo, la maggioranza delle manifestazioni di violenza non è denunciata – ha aggiunto il …

"Università, battaglia sul numero chiuso i test d’accesso approdano alla Consulta", di Salvo Intravaia

Con un’ordinanza depositata lo scorso 18 giugno, su ricorso dell’Unione degli universitari, il Consiglio di stato ha rinviato alla Consulta la decisione su uno degli argomenti più controversi degli ultimi anni in ambito universitario. Il meccanismo attuale — che prevede il numero programmato a livello nazionale per Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e per le Professioni sanitarie (infermieri, ostetriche, fisioterapisti, per citane alcune), ma con graduatorie finali stilate da ogni singolo ateneo — sceglie veramente gli studenti migliori? Li mette tutti nelle stesse condizioni di partenza? O l’ammissione è anche in parte frutto del caso? I giudici di Palazzo Spada nutrono più di qualche dubbio sul meccanismo messo in piedi nel 1999 che, a parità di test, per ogni singola facoltà seleziona gli studenti con punteggi diversi. La contesa ha preso le mosse da un ricorso al Tar dell’Emilia Romagna presentato da un gruppo di studenti esclusi nel 2007/2008 dal corso di laurea in Medicina e chirurgia dell’università di Bologna perché si collocarono oltre i posti messi a concorso. In quella tornata di quiz successe di …

I big della musica per l'Emilia Liga: «Niente alibi per lo Stato», da unita.it

Beppe Carletti dei Nomadi, l’ideatore (aiutato da Guccini) della serata: dagli sms arrivati 1 milione e 200mila euro. Andrea Mingardi riprende “With a little help of my friend” che Joe Cocker rese vissutissima a Woodstock. Non è proprio lo stesso, ma per la serata va bene così. Altro musicista bolognese da una città sforna-talenti musicali:Cesare Cremonini. Che si presenta con piano solo. Altro omaggio a Lucio: “Caro amico ti scrivo”. Al quale si aggiungeLaura Pausini. Frizzi annuncia: con gli sms da casa “pareggiato” il contributo dallo stadio: 1 milione di euro. Ma spera che il sostegno via sms aumenti. I tempi si allungano, come succede spesso in questi mega-concerto Luca Carboni si affaccia con un suo cavallo di battaglia d’amore e distruzione per l’eroina, “Silvia lo sai”. Poi il suo “Mare, mare…” Frizzi legge un brano, bello, di Michele Serra su Crevalcore. Un testo, tra i primi sul sisma e sul dopo-sisma, che individua l’unicità di un territorio e della sua gente. Alle dichiarazione arriva un Paolo Belli swingante con “Guarda che mare”. Che poi …

"Ustica, 32 anni dopo il dovere della verità", di Romano Prodi e Walter Veltroni

Caro direttore, il 27 giugno 1980 un aereo civile della compagnia Itavia doveva, da Bologna, raggiungere Palermo. Non arrivò mai. Quel volo fu spezzato, ottantuno innocenti cittadini persero la vita. Sono trascorsi 32 anni, ma quella data non può e non deve essere dimenticata. Per questo, innanzitutto, vogliamo rinnovare la nostra vicinanza ai parenti delle vittime che per tanti anni, nel loro dolore, hanno tenuta viva l’attenzione su questa tragedia, con una richiesta di verità e giustizia che si è fatta salvaguardia dei valori democratici. Il Presidente della Repubblica Napolitano, in occasione del “Giorno della Memoria” del 2010 dedicato alle vittime del terrorismo, affermò che «intrecci eversivi», «forse anche intrighi internazionali, opacità di comportamenti da parte di corpi dello Stato e inefficienza di apparati, hanno allontanato la verità sulla strage del DC 9». Queste parole sono rimaste nella coscienza di tutti gli italiani e diventano ancora più intense davanti allo stato d’animo di chi – indelebilmente ferito da questa tragedia – denuncia il rischio che oggi, passati tanti anni dal 1999 (quando la sentenza-ordinanza del …

"Tra Berlino e Berlusconi", di Massimo Giannini

Sotto il vulcano della crisi globale, la politica non rinuncia a consumare i suoi rituali più annosi e pericolosi. È la settimana cruciale: si giocano i destini dell’Eurozona e della moneta unica. Eppure non si vede un’establishment all’altezza della Storia. I leader europei, a partire dalla Merkel, si trincerano negli «opposti nazionalismi», che nessun Patto di Roma è sufficiente a spazzare via. Ribadire che «l’euro è irreversibile» non serve a niente: è puro esorcismo. Per salvare la costruzione europea, accompagnando quella federale a quella monetaria, c’è bisogno di statisti, non di esorcisti. I partiti italiani, a partire dal Pdl, non resistono al canto delle sirene di una Vecchia Repubblica, che ripropongono il tema inquietante delle elezioni anticipate. Proprio in questo momento, che imporrebbe il massimo di coesione nazionale, la «Grosse Koalition de noantri» minaccia di rompersi e si lascia tentare dal voto subito. Stretto in questa tenaglia, alla vigilia del vertice europeo di dopodomani, c’è Mario Monti. Le cancellerie del continente guardano a lui come il mediatore dal quale dipende il successo dell’operazione. Le segreterie …

"Non basta il merito per migliorare il sistema-scuola", di Benedetto Vertecchi

Nel dibattito in corso attorno alla questione del merito c’è un uso di proposizioni assertorie che mal si concilia con il carattere più o meno probabile che si deve riconoscere alle conoscenze educative. Se si seguisse un criterio di maggiore prudenza, si eviterebbe di dare per scontate relazioni che, se pure qualche volta vere, sono anche in molti altri casi false, o di dubbia interpretazione. Così, per esempio, affermare che premiando il merito (ovvero l’emergere nella popolazione di allievi con livelli particolarmente elevati di profitto) si attivano processi che migliorano il funzionamento delle scuole è un’affermazione di senso comune della quale non si può dire che sia vera, né che sia falsa. Quel che è certo, è che continuare ad accreditare tale senso comune non contribuisce ad accrescere la qualità del sistema educativo, perché ripropone vecchie logiche di conoscenza dei fenomeni che, non da oggi, avrebbero dovuto essere abbandonate e sostituite da argomenti più razionali, capaci di dar conto delle conoscenze che negli ultimi decenni la ricerca educativa ha gradualmente acquisito. I sistemi scolastici costituiscono …

"L'Italia del vuoto", di Ilvo Diamanti

Si parla troppo di elezioni anticipate, in autunno, per non prenderle sul serio. Anche e tanto più se – nell’attuale maggioranza – nessuno afferma di volerle davvero. Bersani, nei giorni scorsi, ha allontanato l’ipotesi come una iattura. Una prospettiva a cui penserebbe Berlusconi, per non venire emarginato dal suo stesso partito – che ormai non c’è più. Questa soluzione, però, non risolverebbe nulla. Anzi: aggraverebbe la crisi italiana, di fronte all’Europa, all’euro e ai mercati internazionali. Eppure se si parla di possibili elezioni in autunno il rischio c’è. Perché, comunque, nessuno è in grado di garantire la tenuta e la stabilità della maggioranza parlamentare che sostiene l’attuale governo. 1. L’attuale governo, anzitutto, designato dal Presidente nello scorso novembre e accolto con soddisfazione dai cittadini, da qualche mese ha perduto consensi. Il premier, Mario Monti, dispone ancora del sostegno di oltre il 45% dei cittadini (dati Ipsos). È il più accreditato fra i leader. Ma è in calo sensibile, rispetto agli scorsi mesi. In marzo superava il 60%. In aprile: al di là del 50%. D’altronde, …