Guccini: "La solidarietà è una fabbrica sempre aperta" di Toni Jop
«Il concerto per l’Emilia ha dimostrato che su quel palco una terra si è guardata allo specchio senza vanità e senza ferire gli altri con un’identità chiusa o respingente». “Ma che bella cosa sì sono contento che sia andato tutto bene. Ma hai visto che roba? il sessanta per cento del cantautorato italiano stava lì l’altra sera. Ed era emiliano…divertente”. Prendetevi questo Guccini di buon animo, quasi allegro. L’avete visto oppure no sul palco dello stadio bolognese? Ha cantato seduto, accanto a una magnifica Caterina Caselli, all’inizio di un gran fiume di musica dedicata alle sofferenze di chi, in Emilia e altrove, sta patendo le pene dell’inferno, dopo il terremoto. Ci sono migliaia di persone che stanno in tenda 24 ore su 24, sole e afa mentre altre migliaia si danno da fare per tirar su mattoni antichi e capannoni nuovi, confortati dall’aiuto di tanti volontari venuti da tutto il paese. Tra polvere, sudore e canzoni, tira un’aria praticamente bella di un’Italia che la cronaca, non per colpa sua, non ha inquadrato nel corso degli …