Mese: Giugno 2012

Guccini: "La solidarietà è una fabbrica sempre aperta" di Toni Jop

«Il concerto per l’Emilia ha dimostrato che su quel palco una terra si è guardata allo specchio senza vanità e senza ferire gli altri con un’identità chiusa o respingente». “Ma che bella cosa sì sono contento che sia andato tutto bene. Ma hai visto che roba? il sessanta per cento del cantautorato italiano stava lì l’altra sera. Ed era emiliano…divertente”. Prendetevi questo Guccini di buon animo, quasi allegro. L’avete visto oppure no sul palco dello stadio bolognese? Ha cantato seduto, accanto a una magnifica Caterina Caselli, all’inizio di un gran fiume di musica dedicata alle sofferenze di chi, in Emilia e altrove, sta patendo le pene dell’inferno, dopo il terremoto. Ci sono migliaia di persone che stanno in tenda 24 ore su 24, sole e afa mentre altre migliaia si danno da fare per tirar su mattoni antichi e capannoni nuovi, confortati dall’aiuto di tanti volontari venuti da tutto il paese. Tra polvere, sudore e canzoni, tira un’aria praticamente bella di un’Italia che la cronaca, non per colpa sua, non ha inquadrato nel corso degli …

"Una lira da scordare", di Massimo Gramellini

Mettono tenerezza i cittadini che chiedono la rottamazione dell’euro e il ritorno alla vecchia moneta. Non rimpiangono la lira, ma il tempo della lira. Quando le famiglie risparmiavano ancora, l’economia cresceva poco ma cresceva, e la svalutazione gonfiava gli affari. Fare un mutuo costava il doppio di adesso e l’inflazione viaggiava a due cifre, però i cinesi stavano dietro la Muraglia, gli slavi ansimavano dietro il Muro e i brasiliani e gli indiani esportavano solo miseria. Il mondo era un posto relativamente piccolo e ordinato che coincideva con l’Occidente. Ma se oggi tornasse la lira, di quel tempo tornerebbe soltanto lei. Insieme con l’inflazione a due cifre. I cinesi non andrebbero certo indietro, e nemmeno i brasiliani. In compenso noi andremmo al supermercato con la carriola: non per infilarci la spesa ma i soldi necessari a comprarla. Una pila di cartaccia che della vecchia lira conserverebbe soltanto il nome. Secondo i calcoli più ottimistici perderemmo in un giorno il 30 per cento del valore di tutto ciò che ci resta, diventando la replica della Germania …

"La destra in trincea", di Giovanni Valentini

Sono persone prive di scrupoli, affaristi spregiudicati. La mossa ampiamente annunciata con cui il centrodestra ha fatto mancare ieri il numero legale, nella seduta della Commissione di Vigilanza che avrebbe dovuto nominare i nuovi consiglieri di amministrazione della Rai, è uno schiaffo al governo Monti che ha già designato il presidente e il direttore generale. Ma è soprattutto un’offesa alla tv di Stato, al pluralismo e alla libertà d’informazione. E anche l’ennesima, spettacolare, indecente rappresentazione di quel conflitto di interessi che spinge tuttora Silvio Berlusconi ad anteporre la sua azienda al Paese, gli affari privati agli obblighi e ai doveri pubblici. Per fare qualche esempio facilmente comprensibile, è come se il proprietario della Coca-Cola impedisse di rinnovare il board della Pepsi-Cola. Come se il presidente della Bmw bloccasse il ricambio al vertice della Mercedes. O ancora, per usare all’inverso un paradosso di casa nostra, è come se Montezemolo e Della Valle paralizzassero le Ferrovie dello Stato per favorire i collegamenti del loro treno Italo. È improbabile che Berlusconi voglia tirare la corda fino a tirare …

"Le due sponde del Reno", di Bernardo Valli

I berlinesi dovrebbero imparare dagli assai più furbi cugini viennesi che sono riusciti a spacciare Beethoven per austriaco e Hitler per tedesco. Loro sono un po’ imbranati. In un tempo remoto li chiamavamo (che vergogna!) crucchi. Un’espressione sfrattata dai vocabolari e dai cervelli. Ma che si ripresenta nei cuori presi da irragionevoli, momentanee collere. Nell’Europa senza quasi più frontiere, su un piano più modesto ma ben più attuale, Berlino non ce la fa. È impacciata, è troppo brusca, non riesce a correggere l’immagine di Angela Merkel presentata come una massaia spilorcia, pronta a lesinare su tutto, e riluttante a spartire la crisi dell’euro con i mediterranei in difficoltà, ritenendoli inaffidabili perché spendaccioni. Se il comportamento dei tedeschi, arroccati in un’arroganza che è spesso scarsa capacità di comunicare, risveglia, sia pure in una versione annacquata, fantasmi ormai ridicoli; il risentimento di molti europei nei confronti della Germania, dilatato dalle passioni e dai timori accesi dalla crisi, non è solo in larga parte ingiustificato ma anche per tanti aspetti ridicolo. Se si valutano con obiettività i motivi …

Ricerca: Ghizzoni, potenziarla in decreto sviluppo

“Nel decreto Sviluppo andrebbe potenziata la parte relativa alla ricerca. È un tema su cui lavoreremo in Commissione”. Lo ha dichiarato Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, durante la relazione sullo “Stato della Ricerca in Italia” realizzata dalla Commissione e presentata dalla deputata del Pd. Agiremo in questa direzione, a partire dai risultati dell’indagine conoscitiva sullo stato della ricerca realizzata dalla nostra commissione. Abbiamo bisogno di politiche che invertano il ciclo negativo che stiamo vivendo. Per vedere la luce alla fine del tunnel serve un cambio di passo sulla ricerca rendendo anche più ampia la platea dei ricercatori. Il nostro Paese – ha spiegato Ghizzoni – non solo ha pochi ricercatori, ha anche pochi “futuri” ricercatori, cioè pochi dottorandi e dottori di ricerca. Al confronto, Francia, Inghilterra e Germania hanno da tre a cinque volte i nostri dottorandi. Inoltre, non solo vi sono pochi dottorandi ma sono bassissimi i finanziamenti a loro disposizione. La quota del Pil italiano alla ricerca non riesce a staccarsi dall’1,1% a fronte di una media …

"Perché l’emergenza porta alla rimozione", di Mauro Magatti

Di fronte ad un terremoto che non passa e all’impotenza che suscita una terra improvvisamente diventata inabitabile, è lecito porsi la domanda: quanto a lungo può durare lo stato di emergenza? Quanto a lungo si può contare sull’emozione suscitata da un disastro naturale che ci colpisce o da un problema sociale che ci affligge? Con il loro modello individualistico e tecnocratico, le democrazie avanzate sono bene equipaggiate per gestire l’emergenza. La macchina dei soccorsi ci rassicura sul fatto che nessuno, di fronte ad un disastro, è lasciato solo. Più difficile è la gestione di un problema che oltrepassa i limiti, assai ristretti, della notiziabilità. Nel giro di qualche giorno da quando “perde” la prima pagina, qualunque tragedia pare destinata a venire riassorbita nel retroscena oscuro dell’indifferenza. A quel punto, già “digerita” dall’opinione pubblica, insorgono mille difficoltà: i fondi stanziati vengono tagliati, la prevenzione rinviata, gli interventi di contrasto sospesi. La difficoltà nasce dal fatto che la durata di un problema – per non parlare della sua cronicità – contraddice la velocità, l’istantaneità, l’emotività di cui …

"Presentazione dell'indagine conoscitiva sullo stato della ricerca in Italia", di Manuela Ghizzoni

Prima di tratteggiare alcuni aspetti dell’indagine conoscitiva che mi sono parsi particolarmente significativi, desidero ringraziare il Presidente della Camera, il Ministro Profumo, i colleghi parlamentari e tutti gli illustri ospiti intervenuti a questa presentazione pubblica dell’indagine conoscitiva sullo stato della ricerca in Italia condotta dalla VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati. Desidero altresì riconoscere all’on. Antonio Palmieri e all’on. Luigi Nicolais di avere promosso l’indagine conoscitiva e di averla seguita con passione durante tutto il lungo iter. A Luigi Nicolais – credo di interpretare il sentimento di tutti i colleghi – indirizzo un particolare saluto, poiché egli ritorna alla Camera in qualità di presidente del massimo ente pubblico nazionale di ricerca Un ringraziamento va alla collega on. Valentina Aprea, sotto la cui presidenza di Commissione si è svolta l’indagine conoscitiva e che, impossibilitata a partecipare, mi ha pregato di rivolgere a tutti i presenti un saluto di amicizia. A nome della Commissione VII la nostra gratitudine va poi a tutti coloro che hanno accettato di essere auditi, partecipando con estrema professionalità …