Mese: Giugno 2012

"Valutazione professori, correggere subito", di Eugenio Mazzarella

È una notizia che non è una notizia, la decisione dell’Associazione dei Costituzionalisti italiani, presieduta da Valerio Onida, di impugnare davanti al Tar il regolamento sui criteri e parametri per la valutazione dei candidati e sulle modalità di accertamento della qualificazione dei commissari a fini dell’attribuzione scientifica nazionale per l’accesso alla prima e seconda fascia dei professori universitari. Una non notizia perché le motivazioni di ricorso per illegittimità erano del tutto prevedibili e ampiamente note e annotate ai soggetti interessati all’estensione del regolamento, il ministero innanzi tutto, o coinvolti come “prestatori d’opera” (di criteri, parametri o altro), sostanzialmente l’Anvur. Era del tutto prevedibile che si potesse ritenere lesivi dei principi di eguaglianza e ragionevolezza, come oggi annotano i costituzionalisti, la scelta, per le materie umanistiche, di dividere le riviste in fasce di merito, deducendo, da quelle in classe A, mediane di accesso alla valutazione; ma più in generale, e questo vale per tutti i settori, definire criteri retroattivi definiti ora per allora, alla cui luce giudicare carriere di studiosi costruite in decenni di lavoro in …

"Etica e diritti, la sfida del PD", di Aldo Schiavone

Il Partito democratico e con lui l’insieme della sinistra italiana, hanno di fronte un compito storico: quello di formare nell’opinione pubblica italiana un nuovo senso comune con al centro un progetto di rinascita dell’Italia. Il ventennio berlusconiano, e non solo quello, ha riempito di tossine il costume civile e l’intelligenza critica del Paese: il lavoro da fare è perciò difficile e impegnativo. Per svolgerlo, bisogna essere capaci di mettere in campo una cultura dell’emancipazione, dell’equità e della cittadinanza quale mai si è riusciti finora a produrre nella storia nazionale. I suoi elementi non si trovano già pronti nelle nostre tradizioni, più o meno aggiornate ai problemi del presente. Vanno costruiti con uno sforzo di elaborazione originale, in cui la scelta e il gusto dell’innovazione mettano in grado di anticipare il futuro, e di trovare soluzioni avanzate e convincenti. C’è bisogno di creazione, piuttosto che di sintesi. Non si tratta di collegare in maniera più o meno coerente pezzi delle eredità ricevute (tradizione cattolico-democratica, tradizione socialista, e così via), ma di essere in grado di oltrepassarle …

"La destra irresponsabile", di Pietro Spataro

Sull’Europa non soffia un buon vento. Le incertezze che avvolgono il vertice Ue di domani si ripercuotono su ogni Paese e richiedono a tutti un robusto senso di responsabilità. In Italia purtroppo le cose sembrano andare in un’altra direzione. Si stanno addensando nubi pesanti su Palazzo Chigi. La minaccia, ancora una volta, viene da destra. Il ritorno sulla scena di un aggressivo Berlusconi rischia si far saltare il fragile equilibrio della «strana maggioranza» che sostiene Monti. Sono troppi gli strappi che si fa fatica a pensare che si tratti solo di un movimentismo tattico. Il Pdl è ormai lacerato da tensioni e conflitti che nessuno riesce più a tenere la barra dritta, figurarsi un segretario che agisce sotto la tutela del suo ingombrante predecessore. Sono molti i segnali che disegnano questa strategia di guerriglia politica. Anche ieri dopo il pranzo con Monti, nonostante abbia assicurato il sostegno, Berlusconi non solo ha lanciato quella pesante accusa («dal premier una indeterminatezza assoluta») ma con i suoi è stato più netto ricordando che l’elettorato del Pdl apprezzerebbe un …

Sisma: Deputati PD, lavoriamo per rendere efficace decreto

“Come deputati modenesi non possiamo che condividere le preoccupazioni e gli indirizzi illustrati da Monsignor Francesco Cavina Vescovo della Diocesi di Carpi e Mirandola. – lo dichiarano Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura alla Camera, Ricardo Levi, Ivano Miglioli e Giulio Santagata, deputati del PD – In questi giorni abbiamo lavorato all’esame del decreto sul terremoto e stiamo traducendo in emendamenti la volontà di renderlo più efficace nel sostegno ai lavoratori, alle imprese e alla comunità tutta, ponendo la debita attenzione affinché il provvedimento sia potenziato per rispondere alle esigenze della popolazione e del territorio. Delle parole di Monsignor Cavina condividiamo le richieste e lo spirito: anche la politica ha un compito etico nel rispondere con forza e con responsabilità all’emergenza di una situazione senza precedenti che ha messo in ginocchio l’economia di interi territori colpiti dal sisma.” ****** SISMA: DIOCESI CARPI, ‘NO TAX AREA’ E’ UNA QUESTIONE ETICA OCCORRONO MISURE STRAORDINARIE STATO PER RIPRISTINO NORMALITA’ ”Difendere l’economia di un territorio e’ difendere la vita stessa delle persone, lo sviluppo sociale della comunita’, la possibilita’ …

Bilancio regionale, Vecchi: “tutte le risorse pro terremotati”

Previsti altri quarantasette milioni di euro da destinare all’emergenza terremoto. Un assestamento del bilancio regionale tutto incentrato sulle risorse da destinare alla ricostruzione del dopo terremoto, con l’istituzione di un fondo straordinario di circa 47 milioni di euro, per offrire “una risposta efficace alle esigenze e alla volontà di riscatto” delle popolazioni colpite dal sisma . E’ quanto è previsto dal progetto di legge di assestamento del bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2012 e pluriennale 2012-2014 e della legge finanziaria collegata. Di seguito, la dichiarazione del consigliere regionale Pd Luciano Vecchi , nominato relatore dei due provvedimenti: «Nell’ambito dello sforzo straordinario che ci viene richiesto dal dramma del terremoto in Emilia-Romagna, facciamo la scelta di destinare tutte le risorse disponibili a favore delle persone, delle imprese e dei territori colpiti dal sisma. Oltre alle risorse nazionali ed europee destiniamo 47 milioni di euro complessivi, 25 dei quali per spese di investimento e altri 22 per spese correnti in un fondo regionale ad hoc, finanziato, tra l’altro, con i risparmi delle spese …

«Dolore e rabbia, la mia Ustica». Tutte le crepe nel muro di gomma, di Salvatore Maria Righi

Elisabetta, come Sally di Vasco, è una donna che non ha più voglia di fare la guerra. Elisabetta, come Sally, ha patito troppo, e ha visto cosa ti può crollare addosso. A lei è successo trentadue anni fa, nell’alba dell’estate e della sua giovinezza, mentre un aereo bianco e rosso spariva dai radar e veniva inghiottito, chissà come e chissà perché, nel blu del mare. Aveva 18 anni, Elisabetta Lachina, e la sua vita in un certo senso ha avuto un cedimento strutturale che, invece, nonostante quello che dicevano, non ha sicuramente avuto il Dc9 che è partito da Bologna, ma a Punta Raisi non ci è mai arrivato. Dal 27 giugno ’80 a oggi: tutti gli articoli dell’Unità La fotostoria dall’archivio storico dell’Unità Per questo anche oggi, come tutti gli anni, si daranno appuntamento lei e gli altri che sono sopravvissuti alla strage, che ha vittime dirette ma anche quelle indirette, ossia chi resta e deve rimettere insieme i pezzi, accarezzare i ricordi e trovare un po’ di pace. Ancora una volta a Bologna, …

"Il Vietnam dell'Europa", di Barbara Spinelli

Alla vigilia del vertice europeo di domani, l’economista greco Yanis Varoufakis scruta l’incaponita ottusità delle politiche con cui i governi dell’Unione pretendono di salvare la moneta unica, e si stupisce di fronte a tanto guazzabuglio dei cuori e delle azioni. Un’attesa quasi messianica di palingenesi si combina all’abulia dei politici, alla pigrizia mentale degli economisti, alla sbalorditiva mancanza di leadership. Ancora una volta siamo alla vigilia di un vertice definito cruciale. Ci sarà un prima e un dopo, decideremo cose grandi o fatalmente naufragheremo. In Italia, chi punta allo sfascio annuncia che Monti avrà fallito, se fallisce il summit: come se il guazzabuglio europeo fosse suo, come se le responsabilità di Berlusconi si dissolvessero in quelle del successore. Alcuni si esercitano a contare i minuti: l’euro non vivrà più di tre mesi, dicono, pensando forse che l’orologio stia fermo. Sono anni che i mesi di vita sono quasi sempre tre. È quello che spinge Varoufakis a fare due paragoni storici che impaurano a pensarci. Il primo rimanda alla crisi del ’29, e alla condotta che …