Mese: Giugno 2012

"Le mura solide della casa comune", di Mariantonietta Colimberti

Napolitano: «Impegno per risorse adeguate per assistenza e ricostruzione». Solidarietà e unità, ma anche impegno per l’assistenza alle popolazioni terremotate e per la ricostruzione. Nei giorni del dolore, il presidente offre la solidità della casa comune per rassicurare chi la propria casa l’ha persa. È questo il senso del videomessaggio che Giorgio Napolitano ha rivolto ieri agli italiani in occasione delle celebrazioni della festa della repubblica che avverranno oggi. Parole forti e piene di empatia umana e sociale: «Sentiamo l’angoscia di chi ha visto travolte vite operaie e certezze di lavoro nel crollo dei capannoni». Ed è lui stesso a farsi garante dell’impegno dello stato e della solidarietà nazionale, certo del risultato positivo: «Ce la faremo – afferma il capo dello stato, che giovedì prossimo visiterà le zone del sisma – e lo dico con fiducia innanzitutto a voi, gente emiliana, conoscendo la vostra tempra». Nessun accenno alle polemiche sui costi della parata, e invece la riaffermazione del «rispetto » che si deve alle forze armate, ai corpi di polizia, alle rappresentanze della Protezione civile …

"La sfida della società educante" Luigi Berlinguer

La crisi che tormenta l’Europa assume in Italia un profilo tutto suo: l’enormità del debito pubblico. Tra le sue cause, uno statalismo salvifico, pigliatutto, di cui è impregnata la nostra cultura più diffusa. Anche per questo l’abnorme ricorso al debito – ostacolo costante a politiche di crescita – ha provocato, tra l’altro, assistenzialismo, paternalismo, populismo, e ha impedito la capacità di rinnovamento di realizzate conquiste. Ciò contrasta con una società che mostra vivacità interna, anche se frenata da chiusure, corporativismi, soffocanti microprivilegi. Come aiutare una tale ricchezza sociale ad essere protagonista di una piena democrazia partecipativa? Purtroppo, non aiuta come dovrebbe il sistema educativo, ormai invecchiato, ancora ministeriale, di prevalente trasmissione del sapere, impotentemente autoritario, che colloca l’Italia indietro nel mondo evoluto e sciupa la nostra risorsa principe, la risorsa umana. Che è riuscito finora a rallentare la più bella rivoluzione moderna, la scuola per tutti, immobilizzando su quegli arcaici banchi l’energia di moltitudini di aspiranti al sapere, in altri Paesi carte vincenti dello sviluppo. Di qui l’«emergenza educativa» di cui parla Beppe Vacca nel …

Le scuole riaprono per due ore “Torno a prendermi lo zaino”, di Marco Alfieri

Ho recuperato lo zainetto, gli occhiali da sole e soprattutto il mio cappellino degli Yankees…» Appena esce dall’aula Dahmi Zakaria se lo pigia in testa togliendosi il caschetto rosso che gli hanno dato i ragazzi della Protezione Civile. Fuori lo attende il campo tende dove dorme con la sua famiglia, la Conad di via Genova che prova a riaprire e il viavai degli aiuti: casse di acqua, conserve di pomodoro, pacchi di pasta, tonno e biscotti offerti da cittadini, associazioni, aziende e artigiani come Weiber Morandi, che arriva da Vignola con il suo furgoncino per scaricare pane fresco e pannoloni. La scuola media di Medolla, il comune epicentro del secondo sisma, da mercoledì è un magazzino merci per le tendopoli. Ma ieri, per due ore, dalle 11 alle 13, in tutta la zona del sisma ragazzi, genitori e insegnanti delle scuole non pericolanti sono potuti entrare in aula a riprendersi le cose abbandonate nel fuggi fuggi. «Non c’è stata una fiumana», ammettono dall’ufficio scolastico di Modena. Rientrare anche un attimo è uno choc. Alcuni ragazzi …

"La tempesta perfetta dell'economia", di Maurizio Molinari

Più disoccupazione in America, meno manifatture in Europa, le industrie cinesi producono a rilento, l’India è a corto di investimenti e il Brasile lamenta il pil frenato dall’agricoltura: sul Pianeta incombe una fase di recessione globale ad appena due settimane dal summit del G20 che dovrebbe sancire il rilancio della crescita. Il motivo è che in ogni grande area economica le speranze di accelerazione lasciano il passo ai timori di consumatori e investitori. Negli Stati Uniti le imprese che hanno accumulato profitti nel 2011 non hanno neanche ricostituito le scorte e, assieme alla diminuzione dei consumi, hanno innescato un vortice negativo che penalizza l’occupazione, tornata a scenderecome non avveniva da 11 mesi. In Europa la contrazione più visibile è quella delle manifatture, guidata dai dati peggiori degli ultimi tre anni in Germania, Francia e Gran Bretagna che suggeriscono come la crisi del debito sovrano abbia oramai ripercussioni negative che vanno ben oltre le economie più vulnerabili dei Paesi del Sud, superando anche i confini dell’Eurozona. Ma a differenza di quanto avvenuto negli ultimi due anni …

"Solo prove orali, niente scritti modello L´Aquila per gli esami ed è polemica sui test dimezzati", di Luigi Spezia

Decine di migliaia di ragazzi e di famiglie in ansia non solo per il terremoto, ma anche per la difficoltà di sostenere scrutini ed esami. Dopo il primo terremoto gli studenti le cui scuole erano inagibili erano circa 18mila, dopo il secondo sono triplicati anche se non vengono dati numeri definitivi. Fino a ieri sera, le scuole con problemi di staticità sono oltre 220, nelle province di Modena, Bologna e Ferrara, comprese scuole “di tutti gli ordini e gradi” dei tre capoluoghi. Una decina sono nel Reggiano e una perfino a Colorno in provincia di Parma. Si parla di “modello L´Aquila” per gli esami di Stato di terza media e delle superiori: niente scritti, solo prove orali più sostanziose. Ma siccome gli emiliani non amano copiare altri modelli, ma sperimentarne di nuovi magari da esportare, è scattata da giorni la gara contro il tempo per cercare di fare tutti gli esami come consuetudine laddove sia possibile e modificare la normativa solo nei casi difficili. «Le valutazioni saranno diverse comune per comune – dice l´assessore regionale …

"Quel tempo immobile che ha spezzato il nostro tran-tran", di Wu Ming 1

Si vuole ripartire subito, ma sarà il caso di cambiare meta e percorso e scendere da questo treno iperveloce. I bimbi dopo la chiusura delle scuole giocano nei parchi senza sosta. Hanno riscoperto il loro spazio. Da quando è iniziato il terremoto in Emilia, i giornali e siti di informazione (soprattutto quelli locali) pubblicano foto di orologi. Le torri degli orologi di Finale Emilia, San Felice sul Panaro e Ferrara; l´orologio della chiesa di Sant´Agostino, quello della chiesa di San Rocco a Cento… Quadranti danneggiati, spaccati, scomparsi. Qualcuno è rimasto intatto ma fermo, a segnare l´ora della scossa che lo ha bloccato. Chi come me vive a Bologna non può non pensare all´orologio della stazione, fisso sulle 10: 25 dalla strage del 2 Agosto. Perché un orologio fermo diventa notizia? Perché ne guardiamo la foto? Forse perché in essa cogliamo qualcosa, un lampo di verità su noi stessi. L´Evento che lacera la quotidianità si esprime per metafore. Come gli insorti della Comune di Parigi secondo Walter Benjamin, il terremoto ha «sparato sugli orologi». Non solo: …

Obama accusa la Ue "La crisi è colpa sua", di Federico Rampini

La grande fuga dall´euro è cominciata davvero. Non più solo risparmiatori greci e spagnoli che ritirano piccoli depositi dalle loro banche; non più solo capitali speculativi con le loro scommesse ribassiste. Stavolta si muovono le multinazionali dell´industria, della grande distribuzione, del turismo e dei servizi. Il deflusso dettato dalla paura coinvolge l´economia reale, non soltanto gli hedge fund e le banche di Wall Street. L´allarme sale di un livello, contagia multinazionali americane ma anche europee: tutte a preparare “piani A, B e C”, scenari-catastrofe, misure preventive per limitare i danni mettendo i capitali al sicuro. Nel giorno in cui torna a crescere la disoccupazione americana, mettendo in serie difficoltà Barack Obama, nessuno è più al riparo dal disastro dell´eurozona. Commentando la frenataccia dell´occupazione Usa, Obama punta un dito accusatore: «La causa sono i problemi dell´Europa». Si confermano anche i rallentamenti di Cina e India, provocati in buona dalla stessa causa: la caduta delle esportazioni verso l´Unione europea. É il Wall Street Journal a rivelare i grossi nomi dell´industria che stanno “tirando i remi in barca”, …