Mese: Giugno 2012

"Nuova forte scossa, paura in tutto il Nord in Emilia la gente fugge in strada di notte", di Jenner Meletti

Non molla la presa un attimo. Altre scosse, due medie e una forte, mentre scendeva la sera su una giornata imprudentemente definita “tranquilla”. Alle 21.20 di nuovo tutti in strada, per primi quei pochi che si erano avventurati nelle case non lesionate. Ore 21.20: trema tutto il Nord in Emilia crollano altri campanili. Scossa del 5.1: fuga nelle strade. L´epicentro a Novi di Modena Stava in piedi per miracolo, la Torre dell´orologio. Il sindaco, Luisa Turci, alle 5 del pomeriggio la mostrava con orgoglio. «Resiste ancora, non si sa come. È filiforme. Ma ogni ora e ogni mezza ora il suo orologio suona. Per me è un segno di speranza». La speranza è finita alle 21,20. Una scossa pesante, magnitudo 5,1, ha fatto cadere a terra la Torre e anche le speranze di donne e uomini che credevano di essere ormai verso la fine del tunnel. Epicentro fra Novi, Concordia e San Possidonio, profondità 9,2 chilometri. Adesso, nella notte, il sindaco non sa nascondere la propria paura. «Ma cosa possiamo fare? Chi riuscirà a convincere …

"Un Paese che cambia abitudini", di Mario Calabresi

Mentre l’Italia è prigioniera delle polemiche, della rabbia, del disfacimento del sistema politico e sembra paralizzata, gli italiani hanno messo in atto una delle più grandi trasformazioni degli ultimi decenni. Abituati ad aumentare, anno dopo anno, i nostri consumi, a rincorrere telefonini, televisori al plasma, viaggi e a riempirci le case di oggetti «assolutamente indispensabili», nei primi cinque mesi di questo 2012 abbiamo riscritto il nostro modo di vivere e di acquistare, non solo in modo più frugale, ma anche in una chiave più intelligente e sorprendente. Siamo diventati «scienziati della spesa»: diminuisce il valore dello scontrino ma nel carrello ci sono sempre lo stesso numero di pezzi. Cambiano i formati, le marche e soprattutto si assiste ad un ritorno a casa: a colazione, a cena, per festeggiare un compleanno e perfino all’ora dell’aperitivo. Ogni direttore di supermercato, ogni responsabile degli acquisti di una grande catena, ogni proprietario di ristorante e i manager degli autogrill, dei colossi dell’elettronica e della telefonia, ognuno di loro si è trasformato in un sociologo e ha passato il tempo …

"La condanna delle donne in carriera più brave, ma guadagnano meno", di Concita De Gregorio e Luisa Grion

Qui non si tratta della casalinga di Voghera o della ragazza del Sud che la famiglia costringe a casa dopo la licenza media. Qui si tratta di «upper class», di gioventù ricca e colta, di ragazzi e di ragazze che possono scegliere cosa studiare e dove studiare, che provengono da famiglie ad alto reddito e che sono figli della classe «professionale, dirigente, innovativa» di una città come Milano. La punta avanzata dell´evoluzione sociale, dunque. Eppure anche lì, anche in quel contesto che dovrebbe essere immune dalle disparità di sesso, le donne guadagnano meno degli uomini. Lavorano, non stanno a casa, sono autonome nella vita come nel reddito, ma la loro busta paga è inevitabilmente più leggera di quella del partner, dell´amico o del fratello. Mediamente più leggera del 37 per cento. Anche se a scuola hanno sempre ottenuto i voti migliori, anche se si sono laureate in tempi più stretti, anche se al liceo sono risultate delle autentiche schegge in matematica e fisica. Perché non è vero che le ragazze brillano solo nelle materie letterarie: …

"La “riforma del merito” in una scuola che non riesce a incidere sulle disparità sociali", di Rosario Amato

La “riforma del merito” in una scuola che non riesce a incidere sulle disparità sociali. La sensazione, leggendo il progetto di riforma della scuola, è che chi l’ha messo a punto non abbia le idee chiarissime su come funzionano la scuola e l’università. Per esempio la norma secondo la quale ogni istituto superiore dovrà scegliere lo studente dell’anno in base al voto dell’università e alla media degli ultimi tre anni, che avrà in premio uno sconto del 30% delle tasse del primo anno d’università, risulta abbastanza inutile in un sistema universitario che, di solito, esonera gli studenti che hanno preso 100 o 100 e lode alla maturità dal pagamento delle tasse del primo anno. E spesso fornisce agli stessi studenti una borsa di studio. Certo, dipende da università a università. La norma di legge varrebbe invece su tutto il territorio dello Stato. Ma solo per uno studente a scuola, un numero di gran lunga inferiore rispetto a quello degli studenti che attualmente beneficiano dell’esonero garantito dalle varie università. Altra obiezione che si potrebbe fare (più …

"Scuola e università il Pd boccia Profumo", di Carlo Galli

Il Pd boccia la riforma della scuola del ministro Profumo. Il governo vuole premiare studenti e gli istituti migliori. Il provvedimento potrebbe essere discusso in Consiglio dei ministri già mercoledì. Secca la replica: «Prima bisogna vedere quante risorse ci sono -afferma l´ex ministro Fioroni- e queste si usano per aiutare chi è in maggiore difficoltà». La riforma, accusa ancora il Pd, incentiva solo la competizione ma non migliora la scuola italiana. Critiche anche dall´Idv. Merito ed eccellenza sono, questa volta, le parole chiave, le linee guida dell´intervento del governo. Una risposta netta al dilemma storico fra quantità e qualità che – tramontata la scuola per pochi, che era anche, mediamente, una buona scuola – ha accompagnato la nascita e l´esistenza, approssimativamente semisecolare, della scolarità di massa e dell´Università aperta a tutti. Secondo il ministro, perseguire l´eccellenza, premiare i migliori studenti, le migliori scuole, i migliori Atenei, è in sé un´operazione giusta, ed avrà anche il vantaggio di motivare i meno bravi, per emulazione. Anziché selezionare negativamente i peggiori, li si sprona a emulare i migliori, …

"La circolazione dei cervelli", di Carlo Rovelli e Paolo Tortonese

Caro direttore, la questione della “fuga dei cervelli” dall´Italia sta nuovamente suscitando dibattito: forse è l´occasione per porre il problema in modo nuovo, e presentare una proposta concreta. Non siamo così ottimisti da pensare che la soluzione dei mali dell´Italia sia il “rientro dei cervelli” sedotti da paesi più ricchi o meglio gestiti. Ma è vero che in diversi settori, primo fra tutti la ricerca e l´insegnamento universitari, l´Italia è afflitta da una paradosso: forma giovani capaci di inserirsi senza difficoltà nelle istituzioni più prestigiose del mondo, ma molto spesso non è né in grado di offrire loro condizioni di lavoro equivalenti, né di attirare giovani formati altrove. Abbiamo quindi un flusso in uscita a senso unico, che non è né giusto né buono per l´Italia. L´Italia, a lungo un paese di emigrazione è ora è paese di immigrazione, ma riceve soprattutto forza-lavoro poco qualificata e continua a perdere forza-lavoro molto qualificata. Un dato nuovo della discussione è che più che “rientro dei cervelli” si parla oggi di “circolazione dei cervelli”. Un recente convegno dell´Aspen …

Fioroni contro riforma scuola "Profumo sceglie strada sbagliata", da repubblica.it

Per l’ex ministro dell’Istruzione la priorità del sistema scolastico italiano è quella di combattere la dispersione e di garantire a tutti insegnamento di qualità non elitario: “Non serve la politica degli annunci”. La responsabile scuola del Pd: “Prima bisogna fare fronte a emergenze”. Non c’è bisogno “della politica degli specchietti” o di “interventi esclusivamente mirati a incentivare la competizione e garantire l’eccellenza per pochi”: “la Scuola italiana è una grande risorsa per il Paese e deve avere l’ambizione di essere per tutti di qualità”. A Giuseppe Fioroni, deputato del Pd ed ex ministro dell’Istruzione durante il secondo governo Prodi, non piace la riforma presentata dal ministro Francesco Profumo 1 che vuole dare maggiore spazio al merito e rendere i giovani italiani più competitivi a livello europeo. “L’emergenza rispetto all’Europa non è la certificazione del merito – ha sottolineato Fioroni-, ma la grande dispersione scolastica e la necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse”. Le richieste dell’Europa. “L’Europa – prosegue Fioroni – ci chiede un sistema di valutazione serio …