"Dalla Cassa depositi e prestiti un soccorso ai Comuni senza soldi", di Luca Pagni
Un aiuto finanziario ai Comuni in crisi di liquidità. Il senso del provvedimento che farà di Cassa Depositi e Prestiti il nuovo perno attorno a cui ruotare il sistema dei servizi pubblici locali è tutto qui. Far arrivare con continuità fondi freschi ai sindaci sempre più in difficoltà nel far quadrare il bilancio. Sia portando la Cassa nel capitale delle aziende che distribuiscono luce, gas, acqua e gestiscono il servizi rifiuti; e sia aprendo all’ingresso di possibili investitori privati. In gergo tecnico si chiamano utility. Per decenni sono state il bancomat dei Comuni. Quando una giunta era in crisi di liquidità o più semplicemente aveva bisogno di aprire urgentemente un cantiere bastava una telefonata e il direttore generale dell’azienda locale provvedeva. Con la trasformazione in società per azioni e ancora di più da quando le più grandi utility sono state collocate in Borsa, i Comuni si sono dovuti “rassegnare” ai comportamenti di tutti i soci di aziende quotate: ritirare i dividendi soltanto una volta all’anno e interferire il meno possibile con l’attività dei manager. Ma …