Mese: Giugno 2012

"La «Carta dei diritti» fa fare al Pd un bel passo avanti", di Luigi Manconi

Lo dico subito e senza tentennamenti: considero il documento «Per una nuova cultura politica dei diritti» elaborato dal Pd un notevole passo avanti. Per argomentare questa affermazione, parto da una premessa fatalmente (e un po’ ignominiosamente) autoreferenziale. Un secolo fa, intorno al 1995, presentai al Senato due proposte di legge, rispettivamente sul testamento biologico e sulle unioni civili. L’iniziativa suscitò appena una certa curiosità: ma sul piano legislativo, va da sé, non se ne fece nulla. È un dato imprescindibile, credo, perché dà la misura, per un verso, di quali e quante resistenze incontri la volontà di legiferare su quelle materie; e, per altro verso, di quanto sia maturato l’orientamento dell’opinione pubblica e persino quello di una parte della classe politica tradizionalmente arretrata, se non sorda, rispetto a quelle istanze. Tuttavia, quell’esperienza di oltre tre lustri fa, ha anche un altro significato, che non riguarda solo la mia biografia. Militavo, all’epoca, in un partito che raccoglieva il 2-3% dei consensi così come mi era accaduto in fasi precedenti della mia vita (quando il consenso era …

"I frutti amari di un'economia senza controllo", di Carlo Buttaroni *

COSÌ L’ARRETRAMENTO DELLA POLITICA E LA LOGICA DEL PROFITTO HANNO PORTATO ALLA RECESSIONE Nel 1989, con la fine della guerra fredda, non c’è stato solo un cambio di equilibri nella geografia politica mondiale. Ha cominciato progressivamente a prendere forma un sistema economico nel quale il mondo è diventato un unico campo operativo. Questo processo ha preso il nome di globalizzazione. Un fenomeno che ha preso velocità e forza dal progresso tecnologico e dalle nuove scoperte in campo scientifico, e che si è affermato nella dissolvenza dei vecchi confini politici e delle barriere ideologiche che, sino allora, avevano condizionato anche i rapporti economici tra i diversi Paesi. In nessun’altra epoca gli attori in campo hanno avuto un raggio d’azione così ampio e una libertà così vasta. Come sia stata esercitata questa libertà, almeno dal punto di vista degli effetti che ha prodotto, è sotto gli occhi di tutti. E la promessa che il mercato globale si sarebbe autoregolato scevro da condizionamenti, trovando il suo punto d’equilibrio naturale, è stata drammaticamente mancata. La globalizzazione ha posto più …

"La beffa delle tasse “illegali” ecco la classifica degli atenei che chiedono più del dovuto", di Salvo Intravaia

“Fuori legge 36 università su 61”. E gli studenti ricorrono ai Tar L’UNIONE universitari l’anno scorso, proprio su questo argomento, ha conseguito una vittoria “pesante” in Lombardia. Su ricorso dell’Udu, il Tar della Lombardia ha infatti condannato l’università di Pavia a restituire agli studenti quasi 2 milioni di euro non dovuti. Un precedente che rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema di istruzione terziaria in Italia. Se infatti — come appare probabile — altri atenei dovessero essere condannati a restituire il maltolto agli studenti, gli stessi potrebbero avere difficoltà anche a pagare gli stipendi. Il meccanismo è semplice: il Dpr numero 306 del 1997 stabilisce che l’ammontare complessivo delle tasse universitarie versate da tutti gli studenti iscritti non può superare il 20 per cento del Fondo di finanziamento ordinario erogato dallo stato. Un assegno che, col passare degli anni, viene utilizzato quasi esclusivamente per pagare gli stipendi a professori, ricercatori e personale non docente. Ma, sia per effetto dei tagli al Ffo imposti negli ultimi tre anni dalla riforma Gelmini, sia per il continuo incrementare …

"Esodati, il governo pensa a un decreto", di Francesco Semprini

Pressing di Franceschini (Pd): “Poi potremo approvare la riforma sul lavoro” «Parto con un animo più sereno», aveva detto Mario Monti alla vigilia del vertice dei G-20 in Messico. Sereno ma non troppo. Mentre l’attenzione dei leader del Pianeta è rivolta alle elezioni in Grecia, il premier non perde di vista la situazione interna. Nella mente del professore c’è una data precisa, il 28 giugno: in agenda il prossimo Consiglio europeo. Monti lo ha detto, vuole sbarcare a Bruxelles con la riforma del lavoro in tasca, altrimenti il rischio è «perdere punti» in termini di credibilità. Rischio che cresce, stando agli ultimi sviluppi. Nella fase attuale la questione è prettamente politica, avverte Gianfranco Fini, visto che «non ci sono ostacoli procedurali o regolamentari». Secondo il presidente della Camera è necessario «contrariamente a quanto accaduto fino ad oggi, che Pdl e Pd, condividano la necessità» della riforma. Condivisione che appare assai incerta. Per il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, devono essere sciolti due nodi cruciali quello degli ammortizzatori e degli esodati. …

"Ma l'emergenza non è finita", di Andrea Bonanni

L’ENNESIMO incubo della lunga notte dell’euro sembra dissolto. Il Parlamento di Atene avrà una maggioranza favorevole a mantenere gli impegni e a restare nella moneta unica. I cittadini greci hanno compiuto una scelta difficile e responsabile, come già due settimane fa gli irlandesi, quando avevano detto sì al referendum sul “fiscal compact”. Questa è certamente una buona notizia per i leader europei che oggi si presentano al G20 in Messico con una spina nel fianco in meno. Diventerebbe però una catastrofe se li inducesse, anche solo per un istante, a credere che l’emergenza sia momentaneamente superata e ad abbassare le ambizioni sui passi da intraprendere al prossimo vertice di fine giugno. Il messaggio che arriva da Atene, come quello partito da Dublino, apre uno spiraglio di speranza nel grande dibattito sulla contrapposizione tra democrazia e mercati che fa da sfondo alle convulsioni europee. Dopo aver assistito alla crescita esponenziale delle pulsioni populiste e nazionaliste alimentate dalla crisi economica, l’Europa può cominciare a sperare che la democrazia sia in grado di dare risposte adeguate anche a …

"Parigi, una Le Pen all'Assemblée", di Cesare Martineti

Una Le Pen all’Assemblée dove il Ps di Hollande ottiene la maggioranza assoluta (come Mitterrand nell’81 , ma con il Pcf). Non è però la Le Pen più attesa, Marine, bensì la nipote Marion, appena 22 anni. Novità simbolica, e velleitaria. Quel che più conta al termine del secondo turno delle legislative, un mese e dieci giorni dopo l’elezione all’Eliseo del socialista François Hollande, è che il Presidente ha ottenuto la maggioranza che aveva chiesto ai francesi. È un risultato schiacciante, ottenuto grazie a un’astensione altissima (ha votato solo il 57 per cento) che segna comunque un vero cambio stagione: battuto Sarkozy, sono caduti anche molti dei suoi. Per la destra, minoritaria anche nelle regioni e nei dipartimenti, comincia una vera traversata del deserto. Hollande ha ora la possibilità di dispiegare senza alibi quel programma di «riforme per la crescita» che ne hanno fatto una sorta di feticcio di anti-Merkel nell’iconografia della politica europea. La sua squadra sarà monocolore, non avrà il condizionamento dell’estrema sinistra, che pure l’ha appoggiato nel ballottaggio contro Sarkò. Dovrà semmai …

"Riconversione sul sostegno: Tutti contro il Ministero", di R.P.

Sono tre le risoluzioni che la Commissione Cultura della Camera dovrà essaminare nei prossimi giorni. Lega Nord e Italia dei Valori chiedono che il personale in esubero venga utilizzato per ampliare in qualche modo gli organici ordinari. PD e UDC sottolineano il problema ma non fanno proposte precise. Sulla questione della riqualificazione sul sostegno dei docenti in esubero le forze politiche sembrano tutte d’accordo: i corsi previsti dal decreto direttoriale n. 7 del 16 aprile 2012 devono essere bloccati prevedendo anche modalità diverse di utilizzo del personale in eccedenza. L’argomento è all’ordine del giorno dei lavori della Commissione Cultura della Camera che lo discuterà a partire dal prossimo 19 giugno. In Commissione, infatti, sono depositate 3 diverse risoluzioni: una firmata da Erica Rivolta (Lega Nord), una seconda sottoscritta da Pierfelice Zazzera (Idv) e una terza proposta da Antonino Russo e diversi altri deputati del PD e dell’UDC. Pur con sfumature diverse tutti quanti sottolineano la “stortura” della decisione assunta dal Ministero che avrebbe come conseguenza la perdita della continuità didattica per migliaia di alunni disabili …