Mese: Giugno 2012

"Legge elettorale perché conviene il doppio turno", di Piero Ignazi

IL porcellum ingrassa allegramente. Continua a godere di ottima salute perché tutti ne parlano male ma nessuno pensa seriamente a fargli la festa. Nella fiera della vanità elettorali, da sinistra e da destra rimbalzano sempre nuove e fantasiose proposte. Il catalogo dei sistemi elettorali è lungo quasi quanto le conquiste di Don Giovanni, eppure ai nostri legislatori non basta. Il genio italico è sempre pronto a elaborare qualche innovazione. Mettendo un po’ di questo o di quello, tanto “questo o quello pari sono”. Invece no: pasticciando con i vari sistemi elettorali si producono dei piccoli Frankenstein. Le due grandi famiglie, quella proporzionale e quella maggioritaria, rispondono a logiche diverse e producono effetti diversi. Per scegliere bisogna sapere cosa si vuole. Se il problema numero uno è l’indicazione precisa di un governo da parte dell’elettorato – il mandato a governare, insomma – allora il maggioritario risponde alla bisogna. Se invece l’esigenza maggiore è la fotografia delle multiformità politiche esistenti, allora il proporzionale è quello che ci vuole. Poi, le due grandi famiglie hanno partorito molti figli …

"I dieci giorni della svolta", di Mario Deaglio

Le riunioni dei G8 e dei G20 sono caratterizzate, di regola, da un buonismo di facciata. Tutti sono d’accordo su grandi ovvietà, tutti sorridono nella «foto di famiglia», i contrasti e i litigi trovano spazio, con discrezione, dietro le quinte e non emergono nel comunicato finale, già scritto prima che la riunione abbia inizio. Non è andata così al G20 di Los Cabos: non ci sono stati risparmiati i confronti, le polemiche e neppure i dispetti. Dall’invettiva del presidente della Commissione Europea contro gli americani, ai quali ha ricordato, in modo brusco e poco diplomatico, di essere loro i responsabili della crisi economica mondiale fino alla cancellazione, o quanto meno al rinvio, di un incontro tra il Presidente degli Stati Uniti e i leader europei, largamente interpretato come uno «sgarbo» di Obama. Questo nervosismo superficiale cela in realtà un colossale scontro di potere che si è chiuso negativamente per l’Europa: gli europei sono andati a Los Cabos con due convinzioni parzialmente errate. La prima è che la crisi greca fosse, in quale modo considerata come …

"Rischio caos per la nuova maturità", di Pino Stoppon

Oggi l’esame di Maturità per 500mila studenti. Con una novità: le tracce arriveranno in maniera telematica. E per questo c’è una certa apprensione. «Il sistema funzionerà e l’esame si svolgerà regolarmente, come gli altri che negli anni lo hanno preceduto» ha fatto sapere il ministero dell’Istruzione rassicurando i tecno-scettici che guardano con diffidenza la novità del «plico telematico» e considerano il problema tecnico registrato ieri nella gestione delle commissioni una avvisaglia di quel che potrebbe accadere. «Non esiste un collegamento né un nesso tecnologico spiegano fonti ministeriali tra i problemi incontrati da alcune scuole nell’uso “dell’app” «Commissione Web» e la funzionalità del plico telematico, cioè delle tracce inviate via mail dal Miur e protette fino a stamattina alle 8,30 da un doppio codice di accesso. Viale Trastevere ammette che in tempi di crisi il nuovo faccia paura e ingeneri ansia, ma assicura «siamo in grado di rassicurare tutti gli utenti e il pubblico dei lettori di giornale che domani il sistema funzionerà. Certo, in tutte le cose nuove esiste una certa dose di rischio, e …

"Ok agli scatti di anzianità, ma pagati con il fondo di istituto", di R.P. da La Tecnica della Scuola

E’ questo l’orientamento dell’Amministrazione scolastica, già comunicato alle organizzazioni sindacali che, ovviamente, non sono per nulla d’accordo. C’è già un piano: cancellare la quota di fondo per il periodo settembre/dicembre 2012 e dimezzare il fondo a partire dal 2013. Ormai è quasi certo: gli scatti di anzianità potranno essere ripristinati ma solo a condizione di attingere le risorse dal fondo di istituto. I risparmi derivanti dai tagli degli organici sarebbero stati infatti largamente inferiori alle attese: il MEF ha certificato finora 87 milioni di euro di risparmi e non sembra affatto intenzionato ad aumentare questo tetto. Ma siccome di milioni ne servono almeno 350 se si vogliono davvero garantire gli scatti bisognerà pensare ad altre fonti di finanziamento. I fondi destinati al funzionamento amministrativo e didattico delle scuole e quelli per sostenere l’ampliamento dell’offerta sono già stati falcidiati negli ultimi anni e ridotti ormai al lumicino. Proprio per questo il Ministero ha proposto ai sindacati di attingere al fondo di istituto che attualmente serve a retribuire il maggior impegno del personale docente e Ata. Sembra …

"Lezione greca per la sinistra", di Gad Lerner

Costretta a fornire il suo appoggio determinante a un governo di “unità internazionale”, cioè auspicato dai vertici dell’economia mondiale, la sinistra riformista in Grecia appare ormai prossima alla cancellazione. Ecosì, di fronte alla tecnica finanziaria che fagocita la sinistra “responsabile”, a noi viene da chiederci: potrebbe succedere anche in Italia? Troppi interessati sospiri di sollievo hanno offuscato l’esito del voto greco. Suppongo ne abbia tirato uno inconfessabile pure Alexis Tsipras, il leader della sinistra radicale Syriza che ha quasi raddoppiato i suoi voti restando però all’opposizione, come le è più congeniale. Meglio per Tsipras che governi una coalizione guidata dalla destra che prima truccò i conti pubblici e poi ha assecondato le ricette disastrose imposte dall’estero a una popolazione che in maggioranza (contando gli astenuti) le rifiuta. Una polarizzazione che ha ridotto all’irrilevanza il Pasok, cioè il partito del socialismo europeo. Liquidando come velleitaria l’aspirazione a una riforma democratica dell’architettura dell’Unione, fondata sulla salvaguardia dei diritti e degli interessi dei ceti popolari. Il dubbio si è affacciato ieri sulla prima pagina dell’Unità: “Gioire perché vince …

"Così i bambini del terremoto disegnavano la città perfetta", di Jenner Meletti

C’è un caldo che spacca, dentro le tende arriva a 50 gradi. C’è la paura delle scosse che non finiscono mai. La più pesante è arrivata proprio a mezzanotte, in un’ora vigliacca, perché è in quel momento che decidi se dormire in casa o in macchina e la botta del 3,2 ti toglie ogni coraggio. Ma oggi, a San Carlo — il paese inghiottito dal fango arrivato dal sottosuolo — si piange per una scuola, l’elementare “padre Accorsi”. Ci sono stati tutti in questo edificio rosso costruito nel 1935 e ricostruito nel 1949, dopo i bombardamenti della guerra. In piazza, a guardare i soldati del Genio Ferrovieri di Bologna incaricati di togliere libri e banchi e zaini e gli attrezzi della palestra ci sono i nonni, i loro figli e i nipoti, che chiedono spaventati: «Ma davvero la mia scuola la buttano giù?». Due giorni ancora, il tempo del «recupero oggetti validi», poi le ruspe abbatteranno tutto. È passato un mese, dal terremoto, e il “funerale” della scuola elementare racconta il dolore di un terremoto …

"Sul lavoro ora servono scelte chiare", di Luigi Mariucci

Può apparire singolare che si discuta di una sorta di scambio tra la soluzione del problema dei cosiddetti «esodati» e l’approvazione definitiva della riforma del mercato del lavoro. Eppure tra questi due temi esiste una evidente connessione.Infatti tra gli ambiziosi propositi della riforma Monti-Fornero vi è quello di «realizzare un mercato del lavoro inclusivo e dinamico, in grado di contribuire alla creazione di occupazione, in quantità e qualità, alla crescita sociale ecc.» (articolo 1, primo comma). Ora non vi è dubbio che vi sia un certo contrasto tra tali propositi e la condizione di quelle persone che avendo accettato una uscita anticipata dal lavoro nelle diverse forme (accordi collettivi, individuali, cassa integrazione, mobilità, dimissioni ecc.) in vista di una prospettiva pensionistica ravvicinata, si sono viste mutare d’improvviso le regole del gioco e quindi allontanarsi l’età pensionabile, talora per un numero considerevole di anni. Persone che quindi a causa di una modifica unilaterale delle regole da parte dello Stato si sono trovate in un singolare limbo: né lavoratori attivi né pensionati, ma disoccupati involontari e senza …