Mese: Giugno 2012

"Beppe Grillo e Berlusconi all'assalto del potere", di Eugenio Scalfari

C’è stato a Roma venerdì scorso il “quadrilatero” dei premier di Germania, Francia, Italia e Spagna. Tema: la sorte dell’euro e dell’Europa. Ma c’era stato qualche giorno prima a Ginevra un incontro di banchieri e industriali sullo stesso tema. Tedeschi, italiani, olandesi, spagnoli, inglesi, il fior fiore dell’economia reale e finanziaria. Spero che i lettori capiranno perché do la precedenza al “meeting” di Ginevra: registra in modo più autentico lo stato d’animo degli operatori, dei risparmiatori, della cosiddetta borghesia produttiva. Come era facile prevedere, i tedeschi ragionavano in modo completamente diverso da tutti gli altri e – questo è stato il fatto più rilevante di quel “meeting” – non sembravano affatto preoccupati di quanto sta accadendo in Europa e nel mondo. Le loro tesi si possono sunteggiare sui seguenti punti: 1. La Germania ha già fatto le riforme necessarie a trasformare l’economia rendendola idonea ad affrontare i problemi posti dalla globalizzazione. 2. In particolare hanno riformato il welfare e il mercato del lavoro, hanno aumento la competitività delle loro imprese, hanno accresciuto la penetrazione delle …

"La scuola non abbandoni i più deboli", di Marco Rossi Doria

Caro direttore, in pochi sanno che nel ministero dell’Istruzione c’è una meravigliosa biblioteca, che racchiude i tesori di 150 anni di scuola. Tra questi c’è un registro del 1944-45, di una scuola elementare di San Lorenzo, Roma. La maestra racconta nel diario di classe di tutti gli alunni che perde. Per fame, povertà, malattia. Della difficoltà di fare lezione d’inverno, con le finestre rotte dalle bombe. E della fatica di andare avanti tutti insieme. Sono pagine commoventi che raccontano un’Italia che è esistita. E che esiste ancora, per fortuna entro nuove condizioni. E’ un’Italia fatta d’insegnanti che ogni giorno entrano in classe, in mezzo a difficoltà più o meno grandi, e si rivolgono con fiducia ai loro alunni. Mantengono alta la speranza nel futuro operando con dedizione. E che fanno anche un’altra cosa che è forse la più preziosa per qualsiasi comunità. Distinguono ogni volta “il fare scuola” e, cioè, l’accompagnare i bambini e i ragazzi nell’apprendimento e nella crescita dal fatto che si può essere scontenti – come insegnanti e come cittadini – per …

Le donne nella crisi

Il racconto del seminario delle Donne democratiche con Linda Laura Sabbadini , Direttore del Dipartimento statistiche sociali e ambientali Istat e Magda Bianco , Servizio Studi di struttura economica e finanziaria Banca d’Italia. “Non si esce dalla crisi con le politiche finora adottate. E’ unanime il consenso nelle sedi istituzionali sulla necessità di una vera partecipazione delle donne alla sfera pubblica, politica, amministrativa, eppure questo stesso consenso viene a mancare in fase decisionale” così Roberta Agostini introduce il seminario che ci porta a guardare dentro questa crisi, a vedere come le donne la stanno attraversando. Il rapporto annuale dell’ Istat , illustrato da Linda Laura Sabbadini che ne dirige il Dipartimento statistiche sociali e ambientali, analizza la situazione partendo dalla crescita dell’ occupazione femminile registrata dagli anni 90 al 2008, crescita concentrata però al Centro Nord, situazione che si modifica e si aggrava con la crisi del 2009, che vede aumentare la disoccupazione quanto la qualità del lavoro femminile, mentre si registra un alto dato di inattività soprattutto al Sud, che allarga il divario sul …

Drastico calo dei trasferimenti ai Comuni. Il 70% della spesa sociale è finanziata da risorse locali

Taglio drastico dei trasferimenti statali al welfare locale nel 2011. Secondo i dati dell’indagine Cittalia-Anci “Ripensare allo sviluppo del welfare locale. Dal quadro attuale alle priorità di intervento future”, il Fondo nazionale per le politiche sociali è stato infatti tagliato del 50% rispetto al 2010 mentre la quota del Fondo destinata direttamente ai comuni è stata sostanzialmente azzerata. Lo studio evidenzia anche l’aumento del contributo con risorse proprie da parte dei Comuni al welfare locale come conseguenza dei considerevoli tagli ai finanziamenti statali per le politiche sociali. La spesa dei comuni. Partendo da una panoramica sull’evoluzione della spesa sociale in Italia, la ricerca del centro studi dell’Anci sottolinea che i comuni risultano i principali finanziatori della spesa sociale, impegnati a garantire livelli quantitativi e qualitativi soddisfacenti di servizi e prestazioni sociali. Quasi il 70%, infatti, viene finanziato attraverso le risorse dei bilanci comunali, mentre i contributi statali coprono poco più del 16% della spesa locale: le regioni riescono invece a sostenere con risorse proprie appena il 15% delle spese destinate al welfare locale. L’indagine ricorda …

Bersani: Pd senza padroni, né Arcore né internet

Assemblea dei segretari Pd alla Fiera di Roma, ha parlato il segretario del Pd Bersani. Che nel suo discorso ha indirettamente risposto a Renzi, Grillo e Berlusconi: “Siamo un partito giovane, senza padroni né ad Arcore né in via Bellerio né su internet. E ci mettiamo la faccia”. E quando dice che c’è chi vuol guidare stando ai box, è chiaro il riferimento al leader del Movimento 5 Stelle che non vuole candidarsi. Su se stesso: “Io moderatamente bersaniano”. PRIMA NORMA: TUTTI I BAMBINI IN ITALIA SARANNO ITALIANI Propongo per concludere come prima norma di un governo di alternativa: tutti i bambini nati in Italia saranno italiani. ESSERE PIU’ FORTI DEI NOSTRI DIFETTI “Il movimento ‘Se non ora quando?” chiede una risposta paritaria per il cda Rai: è giusto”. Il segretario lo cita come un esempio delle cose da fare. Dobbiamo essere più forti dei nostri difetti, se ci crediamo migliori diventeremo migliori. TOCCA A NOI Tocca a noi, dobbiamo tener legato il tema sociale. Vogliamo vincere su una prospettiva del Paese, mettendoci in gioco. …

"Bisogna fermare chi punta sul voto anticipato", di Michele Ciliberto

Bisogna saperlo: l’Italia attraversa un momento grave. Bisogna esserne consapevoli. Dopo una fase in cui si cominciava, pur faticosamente, a indirizzarsi in una direzione positiva, la situazione volge di nuovo al peggio. Sia sul piano interno che su quello internazionale. Il travagliato risultato del vertice odierno di Monti con Hollande, Merkel e Rajoy è una conferma di questo con gli effetti che si possono immaginare sulla condizione generale dell’Italia e dell’Europa e, in primo luogo, sugli strati più’ deboli che stanno pagando già da tempo il costo più alto della crisi. È una situazione difficile e delicata che richiederebbe da parte di tutti forze politiche,sociali, intellettuali un massimo di attenzione e di responsabilità per evitare con tutte le forze di cadere nel burrone che da tempo è spalancato di fronte a tutti noi. Richiederebbe, insomma, che questo Paese si sentisse una comunità, una nazione. Unita, nel momento del pericolo, da vincoli di solidarietà, da un comune sentire capace, almeno in un momento come questo, di superare tradizionali corporativismi e particolarismi e una congenita, strutturale verrebbe …

"Rio+20, è finito il tempo dei summit", di Mario Tozzi

Davvero non vale la pena interrogarsi su quale straordinaria occasione si sia sprecata a Rio, vent’anni dopo il primo summit sulla Terra. Già in quell’occasione abbiamo sentito gli stessi allarmi e le stesse identiche lamentele. Oggi c’è un solo punto di novità: la crisi economica gravissima che ci attanaglia. E che relega ancora di più l’ambiente in fondo alle preoccupazioni degli uomini del pianeta Terra. Poteva essere il momento giusto per comprendere la connessione fra la crisi economico finanziaria e il deficit ecologico che abbiamo scatenato in quegli ecosistemi che sono alla base del nostro benessere. Si sarebbe potuto discutere in modo meno ridicolo sugli aggiustamenti sintattici di protocolli sempre meno impegnativi e un po’ di più di cose concrete da fare. Si poteva proporre un modello nuovo di sviluppo che non fosse basato solo sulla crescita quantitativa, ma su efficienza e equilibrio, anche a favore di chi verrà dopo di noi. La riconversione ecologica del pianeta è inevitabile e non si può produrre una crescita infinta da sistemi naturali che sono, per definizione, finiti. …