"Dieci imprenditori e il patto nella tenda", di Francesco Alberti
La normalità, per ora, è una luce molto fioca a Cavezzo, nel modenese, uno dei comuni più colpiti dal terremoto del 29 maggio. Ma la data della svolta c’è: giovedì 28 giugno, ore 15.30. Sotto un tendone bianco, con un caldo feroce, i principali imprenditori della zona si sono riuniti con un intento comune: ripartire. Al bar «Luna e Sole» del cinese Du Jinmin, il tifo è rigorosamente antisismico e ai gol di Balotelli si esulta sottovoce: «Sai mai che venga giù qualcos’altro…». La sera di Italia-Germania hanno messo la televisione sotto il portico («Metti che arrivi una scossa a tradimento…») con il risultato, affascinante e grottesco, di avere un occhio sui ragazzi di Prandelli e l’altro sulle macerie di quello che è stato un supermercato e su una piazza, piazza Martiri, che sembra il set di un film di guerra. «Tengono botta», qui a Cavezzo, nel senso tutto modenese di gente che non si rassegna e non si rassegnerà mai. Ma, accidenti, se sono messi male. Dei 7 mila e rotti abitanti, «più della …