Molti organi di stampa hanno salutato la terza prova d’esame, quella interna, come se fosse l’ultima volta, ricordando come l’ex-ministro Gelmin i avesse dichiarato che intendeva sostituirla con una prova nazionale sul tipo di quella Invalsi per l’esame di terza media. Ma il ministro Gelmini non ha potuto dar seguito al suo disegno e non si sa se il suo successore, Francesco Profumo – che non mai fatto cenno al problema – voglia portare a compimento quel progetto.
L’unico a parlarne è stato Ricci dell’Invalsi, intervistato alla vigilia della terza prova, che ha fatto cenno non alle eventuali intenzioni del ministro Profumo, ma ad una fase propedeutica a carattere sperimentale, voluta dalla Gelmini. Sperimentazione che, come ha fatto capire, è ben lontana dal varo.
In ogni modo è bene ricordare che il quizzone, come i ragazzi chiamano la terza prova d’esame, è stata espressamente prevista tra le tre prove d’esame dalla legge di riforma dell’esame (legge 425/1997) che, a proposito delle tre prove, precisa che la “terza, a carattere pluridisciplinare, verte sulle materie dell’ultimo anno di corso e consiste nella trattazione sintetica di argomenti, nella risposta a quesiti singoli o multipli ovvero nella soluzione di problemi o di casi pratici e professionali o nello sviluppo di progetti; tale ultima prova è strutturata in modo da consentire, di norma, anche l’accertamento della conoscenza di una lingua straniera”. “I testi relativi alla prima e alla seconda prova scritta sono inviati dal ministero della Pubblica istruzione; il testo della terza prova scritta è predisposto dalla Commissione d’esame con modalità predefinite”.
Per cambiare il quizzone, dunque, serve una nuova legge che modifichi la riforma del 1997.
E soltanto a nuova legge approvata si potrà parlare di fase sperimentale e di successiva applicazione. Ammesso (e non concesso) che Profumo voglia riformare il quizzone, la legge non potrebbe essere pronta prima dell’anno nuovo 2013, e il regolamento di attuazione richiederebbe almeno 8-10 mesi.
La modifica, tutta sperimentale per alcuni istituti-campione, potrebbe partire con la maturità 2014 e la modifica – se proprio la si vuole – potrebbe entrare in vigore con le nuove classi quinte che nel 2015 porteranno a regime la riforma della secondaria superiore.
da Tuttoscuola 29.06.12