Giorno: 26 Giugno 2012

Ricerca: Ghizzoni, potenziarla in decreto sviluppo

“Nel decreto Sviluppo andrebbe potenziata la parte relativa alla ricerca. È un tema su cui lavoreremo in Commissione”. Lo ha dichiarato Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, durante la relazione sullo “Stato della Ricerca in Italia” realizzata dalla Commissione e presentata dalla deputata del Pd. Agiremo in questa direzione, a partire dai risultati dell’indagine conoscitiva sullo stato della ricerca realizzata dalla nostra commissione. Abbiamo bisogno di politiche che invertano il ciclo negativo che stiamo vivendo. Per vedere la luce alla fine del tunnel serve un cambio di passo sulla ricerca rendendo anche più ampia la platea dei ricercatori. Il nostro Paese – ha spiegato Ghizzoni – non solo ha pochi ricercatori, ha anche pochi “futuri” ricercatori, cioè pochi dottorandi e dottori di ricerca. Al confronto, Francia, Inghilterra e Germania hanno da tre a cinque volte i nostri dottorandi. Inoltre, non solo vi sono pochi dottorandi ma sono bassissimi i finanziamenti a loro disposizione. La quota del Pil italiano alla ricerca non riesce a staccarsi dall’1,1% a fronte di una media …

"Perché l’emergenza porta alla rimozione", di Mauro Magatti

Di fronte ad un terremoto che non passa e all’impotenza che suscita una terra improvvisamente diventata inabitabile, è lecito porsi la domanda: quanto a lungo può durare lo stato di emergenza? Quanto a lungo si può contare sull’emozione suscitata da un disastro naturale che ci colpisce o da un problema sociale che ci affligge? Con il loro modello individualistico e tecnocratico, le democrazie avanzate sono bene equipaggiate per gestire l’emergenza. La macchina dei soccorsi ci rassicura sul fatto che nessuno, di fronte ad un disastro, è lasciato solo. Più difficile è la gestione di un problema che oltrepassa i limiti, assai ristretti, della notiziabilità. Nel giro di qualche giorno da quando “perde” la prima pagina, qualunque tragedia pare destinata a venire riassorbita nel retroscena oscuro dell’indifferenza. A quel punto, già “digerita” dall’opinione pubblica, insorgono mille difficoltà: i fondi stanziati vengono tagliati, la prevenzione rinviata, gli interventi di contrasto sospesi. La difficoltà nasce dal fatto che la durata di un problema – per non parlare della sua cronicità – contraddice la velocità, l’istantaneità, l’emotività di cui …

"Presentazione dell'indagine conoscitiva sullo stato della ricerca in Italia", di Manuela Ghizzoni

Prima di tratteggiare alcuni aspetti dell’indagine conoscitiva che mi sono parsi particolarmente significativi, desidero ringraziare il Presidente della Camera, il Ministro Profumo, i colleghi parlamentari e tutti gli illustri ospiti intervenuti a questa presentazione pubblica dell’indagine conoscitiva sullo stato della ricerca in Italia condotta dalla VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati. Desidero altresì riconoscere all’on. Antonio Palmieri e all’on. Luigi Nicolais di avere promosso l’indagine conoscitiva e di averla seguita con passione durante tutto il lungo iter. A Luigi Nicolais – credo di interpretare il sentimento di tutti i colleghi – indirizzo un particolare saluto, poiché egli ritorna alla Camera in qualità di presidente del massimo ente pubblico nazionale di ricerca Un ringraziamento va alla collega on. Valentina Aprea, sotto la cui presidenza di Commissione si è svolta l’indagine conoscitiva e che, impossibilitata a partecipare, mi ha pregato di rivolgere a tutti i presenti un saluto di amicizia. A nome della Commissione VII la nostra gratitudine va poi a tutti coloro che hanno accettato di essere auditi, partecipando con estrema professionalità …

Sisma: Ghizzoni (PD), il decreto sarà modificato in Commissione Cultura

È necessario apportare alcune significative integrazioni al decreto varato dal Governo, che, seppur contenente primi segnali importanti, ad oltre un mese da terremoto, deve essere potenziato per rispondere più efficacemente alle esigenze della popolazione e del territorio. – lo ha detto Manuela Ghizzoni, Presidente della Commissione Cultura alla Camera, presentando la relazione al decreto del Governo per il terremoto del 20 e 29 maggio scorso – In particolare, per il recupero dei Beni Culturali, occorre definire un coordinamento ed una gestione precisa dell’evento sismico, in modo che i soggetti competenti possano assumere decisioni rapide e condivise. In questo ambito, affinché gli interventi urgenti siano efficaci – ha spiegato Manuela Ghizzoni – è necessario stabilire un minimo di coerenza tra la programmazione e le effettive disponibilità finanziarie. A tal proposito occorre disporre una specifica dotazione di spesa per la prima messa in sicurezza da mettere in capo alle direzioni regionali per i beni culturali, riconoscere il compenso per le prestazioni straordinarie del personale e prevedere l’assunzione di nuovo personale specializzato per potenziare l’organico delle strutture presenti …

"Ricorsi lenti, pensione lontana", di Franco Bastianini

Si sono ridotte al lumicino le probabilità che i docenti e il personale educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario possano – in deroga ai rigidi paletti introdotti dall’articolo 24 del decreto – essere autorizzati ad andare in pensione dal 1° settembre 2012. Si tratta dei lavoratori della scuola che matureranno entro il 31 agosto 2012 i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla normativa previgente all’entrata in vigore del decreto legge 201/2011(riforma Fornero) per accedere alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata (65 anni di età per la pensione di vecchiaia degli uomini e 61 anni per quella delle donne, unitamente a non meno di 20 anni di contribuzione, oppure quota 96 per la pensione anticipata). Il personale, che entro lo scorso 30 marzo avevano presentato domanda di cessazione dal servizio con effetto dal 1° settembre 2012, ma a condizione che fosse riconosciuto il diritto al trattamento pensionistico, si è visto infatti respingere la domanda con la motivazione che alla data del 31 dicembre 2011 non aveva maturato i requisiti richiesti dalla normativa vigente prima dell’entrata …

"Legittimo reiterare i contratti di supplenza, è Cassazione", di Antimo Di Geronimo

La reiterazione dei contratti di supplenza è legittima. E dunque, i supplenti che sono stati fatti oggetto, ripetutamente, nel corso degli anni, di incarichi a tempo determinato, non hanno diritto né all’immissione in ruolo, né ad alcun’altra forma di risarcimento. Lo ha stabilito la sezione lavoro della Corte di cassazione con la sentenza 10127 del 20 giugno scorso. Vanno in fumo definitivamente, dunque, le speranze di migliaia di docenti precari. Che, sulla scia di decine di sentenze favorevoli in primo grado, avevano instaurato un vero e proprio contenzioso seriale sulla questione. In ciò agevolati anche dall’apporto organizzativo di alcuni sindacati. D’altra parte il numero delle sentenze di I grado favorevoli era talmente alto, da indurre legittimamente all’ottimismo circa gli esiti di tali azioni. Specie nei tribunali dove i giudici monocratici si erano già espressi favorevolmente. E cioè nella maggior parte dei casi. In buona sostanza, dunque, era legittimo parlare di un vero e proprio orientamento giurisprudenziale. All’interno del quale si erano formate due correnti. Una prima corrente, minoritaria, incline a ritenere che a seguito della …

Caos università «Il decreto è illegittimo», di Mariagrazia Gerina

È come in un romanzo di Kafka: le regole a cui ti saresti dovuto attenere ancora non c’erano, ma tu dovevi rispettarle lo stesso. Migliaia di giovani ricercatori che, nonostante tutto, ancora ambiscono a diventare professori universitari, leggono e rileggono i criteri in base ai quali saranno valutati per prendere l’abilitazione e non possono fare a meno di sentirsi tanti piccoli Josef K. Nel decreto emanato dal Miur lo scorso 7 giugno, allegato B, c’è scritto infatti che, almeno per quanti stanno tentando la carriera universitaria nelle discipline umanistiche, la valutazione dipenderà dal numero di articoli pubblicati negli ultimi dieci anni in «riviste appartenenti alla classe A». Peccato che i candidati non potevano sapere prima quali riviste sarebbero state inserite in futuro nella «classe A». A dividere le riviste in classi «A, B e C» spiega infatti il decreto è l’Anvur, l’Agenzia di valutazione del sistema universitario. Un lavoro di classificazione fatto ex post che avrà effetti retroattivi sulla carriera dei candidati. «Tale disciplina appare lesiva dei principi di eguaglianza e ragionevolezza», annota la associazione …