In arrivo dall’Europa 10 milioni di euro per il rilancio del commercio nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Vasco Errani, ieri all’assemblea regionale di Confcommercio. Sono una parte dei fondi per la ricostruzione stanziati dall’Ue e «disponibili da subito», ha detto il Governatore che vuole «giungere in tempi brevi» a definire le percentuali di rimborso per le imprese danneggiate.
E che nella «bassa» sia stato colpito il cuore produttivo dell’Italia lo ha toccato con mano Enrico Letta, vice- segretario del Pd, che ieri si è recato nei comuni e nei distretti industriali più colpiti. Mirandola, dal centro storico «devastato», poi Rolo, Bomporto e Sorbara, i cui produttori di Lambrusco lottano per non saltare la vendemmia. «Sono rimasto impressionato dalla volontà, dalla determinazione degli abitanti, che si sono rimboccati le maniche per ripartire al più presto», racconta Letta. Nel distretto biomedicale si sta facendo «una corsa contro il tempo per dare delle garanzie alle multinazionali e impedire che se ne vadano altrove», così come nei caseifici la corsa è per il recupero delle forme di parmigiano meno danneggiate. Garanzie che vanno dagli stanziamenti a una legge ad hoc. E soprattutto il lavoro della Regione: «Errani sta facilitando i crediti agevolati per le imprese con un tasso d’interesse dello 0,9%, garantiti dalla Regione. E sarà istituita una via privilegiata per i pagamenti dei crediti dalla Pubblica amministrazione».
Una delocalizzazione sarà inevitabile (molte aziende sono inagibili) «l’importante è che sia temporanea, tre mesi circa». Dopo le prime scosse tra le imprese biomediche «c’è stata una compensazione per recuperare subito le fiale per le dialisi, salvando così la vita a migliaia di italiani» che soffrono di diabete. Insomma, dopo il sisma più esteso che ci sia mai stato (900mila persone colpite), qui funziona il lavoro di squadra tra Regione, protezione civile («fattiva e concreta») e Enti Locali. E il Pd ha raccolto mezzo milione di euro in sottoscrizione.
Un terremoto «multietnico», osserva infine Letta, se gli emiliani hanno piantato la tenda sotto casa, nelle tendopoli ci sono soprattutto immigrati. A cucinare centinaia di pasti al giorno ci sono i ben allenati volontari delle Feste dell’Unità, con i giovani democratici.
l’Unità 23.06.12