Si è fatto un gran parlare di merito e di premialità per gli studenti migliori in queste settimane e ancor più lo si farà nelle prossime in margine al provvedimento che il governo si accinge a varare in materia. Credo che costituirebbe un concreto segnale in direzione dell’equità e delle pari opportunità, da porre a premessa di ogni futuro assetto meritocratico, la ricostituzione di quelle garanzie di sostegno al diritto allo studio dei capaci e dei meritevoli che il precedente governo ha progressivamente smantellato.
In tutto questo affannarsi sul merito si è troppo facilmente dimenticato quello che gli ultimi interventi finanziari del precedente governo hanno determinato.
Infatti fra le spese da trasferire ai Comuni, nel Bilancio 2012 del MEF (Tab. 2 cap. 3044) non è risultata rifinanziata, rispetto al livello minimo che aveva raggiunto nel 2011 la voce sul diritto allo studio riguardante le borse di studio attivate con le misure di cui alla legge 62/2000 (legge di parità). Contrariamente a quanto scritto in bilancio non si trattava di fondi riservati alle scuole paritarie ma di risorse messe a disposizione di tutto il sistema scolastico da erogarsi con riferimento al reddito. Nel 2008 lo stanziamento era stato di 119,7 milioni, nel 2011 di 31,1 nel 2012 si è trattato di soli 32,064 destinati decrescere negli anni successivi.
Ovviamente si è detto e si dirà, senza che ciò abbia un qualche fondamento, che tale riduzione è connessa al taglio dei trasferimenti determinato dall’avvio del federalismo fiscale.
E’ del tutto evidente che la legge di stabilità 2013 dovrà rimediare a tale situazione, perché tali risorse destinate alle famiglie meno abbienti significano risorse restituite alla ripresa dei consumi di primaria necessità.
Peraltro è forse opportuno ricordare che i tagli alle Regioni e agli enti locali, dovuti al federalismo fiscale, che avrebbero dovuto essere compensati dalla tassazione locale e dai fondi perequativi, che troppo spesso oggi si dimenticano, di fronte alla pesantezza della tassazione dovuta all’ IMU, hanno avuto una notevole consistenza raggiungendo nel 2015 l’ammontare di 23,9 miliardi(1)
Va inoltre ricordato che nello stesso stato di previsione 2012 del Ministero degli interni, al capitolo 7243 era stato inizialmente cancellato il trasferimento ai comuni dei 103 milioni ivi previsti per la gratuità dei libri di testo: “interventi per assicurare la gratuità parziale dei libri di testo scolastici di cui all’articolo 27, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448.
In sede di maxiemendamento, una voce di spesa, priva di quantificazione( non sono garantiti i 103 milioni), è stata reintrodotta nell’elenco n. 3 di cui al comma 1 dell’art.33.della legge n.183/2011(Legge di stabilità 2012).(2)
Poiché non è stata ancora ufficialmente comunicata l’approvazione del DPCM relativo all’assegnazione di tali fondi, sarebbe un buon segnale che il governo se ne ricordasse in concomitanza alla discussione del cosiddetto merito.
(1) I TAGLI ai trasferimenti alle Regioni e agli enti locali
http://www.rosarossanews.net/temporaneo/Itagliaitrasferimentipdf395720.pdf
(2) L’Elenco n.3
http://www.rosarossanews.net/temporaneo/elencon3pdf135820.pdf
da www.rosarossanews.net